Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice _Parte 1_

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POV Deanna

25 Maggio 2016

- Non ci posso credere che stai partendo. –

- Se lo ripeto ancora una volta ci crederai? Ah no, aspetta, non ci crederesti lo stesso – dico, una mano infilata nella borsa strapiena a cercare i documenti di imbarco e l'altra intenta a mandare un messaggio a quell'idiota ritardatario di Massimiliano che, fra l'altro, non si connette da ieri sera.

- Per forza non ci credo. Stai partendo per la Francia, in crociera, con il tuo ragazzo per un mese, e senza di me! - Teresa sbuffa e sposta un ciuffo biondissimo dietro l'orecchio.

- E' invidia quella che sento nella tua voce, Bordignoni? –

Per tutta risposta, mi rivolge un gentilissimo grugnito.

- Lo sai vero, che sto saltando anche gli ultimi quindici giorni di scuola con questa scusa? – la provoco.

- Ma allora sei proprio stronza! – sbotta lei, gli occhi verde chiaro inferociti.

- Nulla che tu non sapessi già – le rispondo con un sorriso, riuscendo finalmente a scovare il listino con i documenti – E poi direi che tutti quanti abbiamo bisogno di un premio per essere stati ammessi all'ultimo anno – aggiungo, controllando che ci siano tutti.

- Neanche fosse la maturità. -

- Beh, non tutti vengono ammessi con la media del 10 al terzo anno e non tutti possono permettersi di ricevere come premio per il 9 preso all'ultimo compito di Perotti un Porsche Carrera bianco ghiaccio. Al secondo– specifico, guardandola in tralice.

- Non puoi sapere se la tua media di quest'anno sarà 10. E poi tutti quanti a cavallo con la fine del secondo e l'inizio del terzo riceviamo una macchina in regalo. Se no come la prendiamo la patente? – mi risponde altezzosa.

- Con la macchina della mamma. E stiamo sempre parlando di una Porsche Carrera non di una Fiat Punto – le faccio notare – E conosco la mia media finale semplicemente perché l'ho calcolata. -

Teresa sbuffa e si arrende - Ad ognuno le sue – risponde semplicemente, indicando l'enorme crociera bianca dietro di noi – e al momento mi sembra che tu sia quella che ha guadagnato di più. –

Seguo il suo sguardo – Non è colpa mia se la madre di Massimiliano possiede una delle compagnie di crociera più importanti in Europa – borbotto, fissando lo stemma in azzurro, giallo e marrone raffigurante un drago ad ali spalancate con la coda attorcigliata alla base di una pergamena raffigurante l'orizzonte.

-E' colpa tua, o forse merito, non saprei dire, se la signora DeVilla ha deciso di regalare a te e suo figlio questo viaggio. –

Mi risponde pacatamente, ma solo perché è persa nell'ammirare lo splendido stemma.

-Ma l'ha davvero fatto Valerio? –

- A sei anni, quando sua madre partì per quella lunga crociera di tre mesi – confermo.

- Io a sei anni a stento disegnavo la mia famiglia. A stecchetti e cerchi s'intende... -

- Io non disegnavo affatto. –

- Ma poi perché un drago? – Teresa fa una dolcissima faccia confusa.

- Sua madre fa Dracone di cognome. –

-Quindi sarebbero Massimiliano e Valerio DeVilla Dracone? – mi chiede.

Annuisco.

-Sembra il nome di una di quelle antiche ville dell'Ottocento... . Dimmi che uno dei due fa Maria di secondo nome e comincerò a chiamarli con un titolo nobiliare – borbotta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 13, 2016 ⏰

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