CLAUDIO
-Quindi?-
Dissi io,Giulio mi guardò male. Come per dire 'ma sei scemo?'
-Spiega. Dimmi tutto.- disse lui con tono superficiale come se stesse cercando di mantenere la calma,e notavo,che non gli stava riuscendo tanto bene.
-Senti fra...io la...- non mi lasciò finire perché mi interruppe tossendo per finta di tossire. Poi si mise una mano nei capelli portandoseli indietro.
-La ami?-
Mi dite ai meglio con la schiena nel letto,poi mi schiarii la gola.
-Se frate. Già te l'ho detto.-
Avrei voluto essere meno conciso,però le parole mi uscirono da sole.
-Quando?-
Appena lui mi disse quella piccolissima parola,mi ritornarono in mente tutti i pensieri passati su come saremmo potuti essere se fossimo stati insieme,pensai a tutte le feste di compleanno dove l'avevo invitata,e che lei non venne nemmeno ad una. E ci rimanevo ogni anno peggio. Ogni volta che sorrideva. Ogni volta che la vedevo piangere. Ogni volta che la vedevo ridere a crepapelle. Ogni volta che la vedevo triste. Potevo rispondergli sempre. Però avrei rubato la battuta a Severus Piton,(riferimenti del tutto casuali ad Harry Potter ahahaha)quindi gli risposi:
-Beh...diciamo dal primo giorno che l'ho vista. Mi ricordo quel giorno. Il 17 settembre 2011,per noi era il secondo anno. Per lei il primo. E ogni giorno venivo nella sua classe anche per la minima scusa.-
Giulio non spiaccicò parola per dei secondi interminabili,poi con uno sguardo pervertito si avvicinò al letto,e mi diede due spallate con la sua spalla,dicendomi:
-E..te la sei già fatta?-
Sembrava proprio quell'emoji di WhatsApp con la faccina da 'mlmlml':
-Ahahahah Giulio che domande!- dissi vantandomi. Poi rise anche lui.
Si sedette nel letto con me e iniziammo a parlare. Lui mi aggiornò su quello che succedeva a scuola,perché beh,modestamente eravamo i più popolari della scuola.
-Gabriele e Paola si sono messi insieme!-
Loro erano dei nostri compagni di classe. Tutta la classe sperava dalla prima che si mettessero insieme. All'inizio lui non ricambiava,poi il contrario. Per due mesi si misero "insieme" ma nulla di serio,anzi,a scuola non si parlavano neanche.
Paola era bassina,magra e bruna,mi sembra che ne n faceva niente di sport ma aveva intenzione di iniziare tennis. Mentre invece Gabriele era più o meno come tutti noi ragazzi di 5ªC,alto,capelli alti,moro,con i muscoli...eccetera.
-È dicembre lo sai vero?-
Mi chiese Giulio dopo un po' che parlavamo.
-Si,e allora?-
-Beh solo che oggi è il 17,e tu non vieni a scuola dal 5 novembre. È più o meno un mese che sei qui dentro, non ti girano i coglioni?-
Era davvero un mese che stavo rinchiuso qui?! Amelia c'è sempre stata,quindi non è andata a scuola neanche lei.
-Beh diciamo.-
-E Amelia anche. Non viene a scuola da quando non ci sei tu,il suo reddito scolastico è calato di tanto-
-ma è lei che vuole stare con me-
-Cla la devi convincere.-
Miami un 'si' con la testa poi lui si alzò dal letto mi salutò e mi disse che sarebbe tornato domani dopo scuola. Lo salutai e appena chiuse la porta bussò la madre di Amelia,che,ormai era diventata il mio medico. Accompagnata da lei c'era anche mia mamma che non faceva altro che portarmi vestiti. La settimana scorsa mi portò 3 buste piene zeppe di vestiti:
-Felpe
-Jeans strappati e non
-Magliette
-Camicie
E molte altre cose.
Mia mamma era una pazza. Pensava sempre in grande. Per il suo compleanno di 40 anni invitò su per giù 400 persone,tra amici e parenti si riempì una terrazza che si affacciava al lungo mare. C'era una piscina,e attorno tantissimi tavoli. C'era anche un tendone con il rinfresco. Di strano che invitò anche mio padre.
Mia mamma e mio papà non si sentono da allora,ora mia mamma ha 45 anni. Io neanche sento tanto mio padre,ma non lo odio. Non posso odiarlo. Del resto è mio padre,ma non lo sopporto,quando lo vedevo mi veniva sempre l'amaro in bocca,e lui fa sempre di tutto pur di non farmi mancare nulla. 2 mesi fa mi ha anche regalato una macchina,una 500Mini rossa,fantastica,non c'è dubbio,ma penso, che anche quando avrò la patente,[sempre se l'avrò]non la userò.
Non so neanche se mio padre si è trovato qualcuno che gli tenga testa...non so neanche se sa che sto male. Ma suppongo di no.
-Quindi Claudio! Ora ti portiamo a fare la prima chemio.-
Disse la mamma di Amelia. Non sapevo come si chiamava.
Feci un sospiro,non di certo di sollievo,ma bensì di preoccupazione,oggi 17 dicembre iniziava la terapia più pesante che un ragazzo di 17 anni potesse affrontare. Il 5 gennaio sarebbe stato il mio compleanno,e non sapevo se potessi esserci.
-Andrà tutto bene tesoro- mi incoraggiò mia mamma.
-Io...io devo avvisare Amelia- dissi spostando il braccio destro verso il comodino per prendere il telefono in carica.
-Si,fai pure. Gli infermieri stanno arrivando ti aspettiamo fuori.-
-Grazie-
Poi uscirono.
Preso il suo contatto nella rubrica e cliccai l'icona con il telefono.
Squilla
Squilla
Squilla
-hey Cla!-
Disse con tono felice e allegro,chissà dov'era...
-Hey amo...dove sei?-
-Ehm..nel bar difronte l'ospedale con Ginevra e Federica-
Disse ridendo.
-Senti non vorrei rovinarti la giornata...-
Mi interruppe,di conseguenza il suo tono di voce di fece serio e triste.
-Claudio che succede?-
Mi chiese preoccupata
-Nono nulla. Tranquilla. Divertiti con le tue amiche ci vediamo dopo-
-No dai serio che succede-
-Niente Ame davvero! Volevo solo parlare un po' al telefono Giulio se ne appena andato,ma tu vai,ci vediamo dopo-
-Okay...ciaoooo-
-Ciaooo-
Mi mandò un bacio per telefono.
Non decisi di dirglielo perché le avrei rovinato la giornata. Lei sarebbe corsa in ospedale,e avrebbe lasciato lì le sue amiche. E poi dal tono era felice e allegra,e preferisco che rimanga felice e allegra.
Poi la madre di Amelia aprì la porta per chiedere se avessi finito,le dissi di si,poi fece entrare gli infermieri che sganciarono il letto dai macchinari e,uscendo dalla camera,percorremmo un lunghissimo corridoio.
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MA SALVE!
Spero che questo capitolo vi piaccia perché ci ho messo un po' a scriverlo ahahah
-Simo
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The Falling Grace
Lãng mạnStavamo correndo,poi ridendo ci fermammo per riprendere fiato. -Ame hai ripreso fiato?- Mi disse,poi mi prese dalla vita e mi avvicinò ancora di più a lui. Lo guardai qualche secondo negli occhi. -Tu me lo fai perdere il fiato- Mi prese il viso...