Blue And Grey Sky

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"Quindi te lo chiedo per favore, vai da quel ragazzo, raggiungilo e fermalo anche solo per un ciao, se è destino che quel ciao diventi la storia d'amore più bella di sempre, così sarà e se non fosse, io sarò comunque qui con una bottiglia di vino e una vaschetta di gelato per consolarti! Ma ora vai, corri!"

Queste erano le parole che si ripetevano all'infinito nella testa di Angel, mentre correva come mai in vita sua, verso la stazione.
Era da più di un anno, che quel ragazzino dalla carnagione pallida, i capelli ramati e enormi occhi celesti, lo fissava quasi fosse la cosa più bella del mondo.

Possono dei sentimenti nascere da lontano, da dei semplici sguardi? Dalla voglia di avvicinarsi senza mai parlarsi sul serio?

Rare volte, i loro occhi si erano incrociati e lo aveva visto arrossire, torturandosi il carnoso labbro inferiore tra i denti, distogliere lo sguardo e sorridere debolmente, pochi secondi dopo.

All'inizio, tutta quella serie di attenzioni da parte dello sconosciuto lo aveva lasciato indifferente ma pian piano si era ritrovato col desiderare quel preciso momento della giornata, in cui sapeva che lo avrebbe incontrato sul treno.

E quando ciò non era accaduto, lo aveva cercato con lo sguardo finché non lo aveva trovato seduto in un angolo, con gli occhi già fissi su di sé. Gli aveva sorriso quel giorno e il ragazzo aveva sgranato gli occhi, diventando un peperone.

Da allora, lo aveva osservato fino a studiarne ogni particolare del volto, delle dita sempre sporche di inchiostro, le unghie mangiucchiate e il labbro inferiore screpolato.

Non era mai in compagnia, non parlava mai con nessuno, a volte si tuffava all'interno di un libro e quando capitava, neanche lui riusciva a ottenere la sua attenzione.

Era un tipo solitario, proprio come Angel e quest'ultimo inizialmente, pensò che fosse la loro somiglianza a scaturire quella simpatia.

Ma la simpatia si era trasformata in pensieri costanti su come si chiamasse, come fosse guardarlo da vicino, come stringerlo.. Come assaggiare le sue labbra.

Angel fu travolto da una marea di pensieri, di dubbi, di desideri, così tanti che il suo cuore iniziò a battere freneticamente contro la gabbia toracica, paralizzandolo nel suo letto, quella notte di inizio Settembre.

Aveva passato una vita intera a fuggire dalle emozioni, accantonandole in uno scrigno chiuso a doppia mandata e ora, quel lucchetto si era rotto irrimediabilmente, a causa di un ragazzino alto un metro e un fagiolo.

Quelle sensazioni lo confusero e lo spaventarono a tal punto da cercare aiuto in quella che poteva rivelarsi per lui una salvezza: Ines.

Lei era tanto e troppo, una persona bella dentro e fuori. Così dolce da farlo autoconvincere che potesse piacergli e che fosse giusto farsi piacere una donna ma nel momento in cui l'aveva baciata, aveva visto solo folti capelli ramati e occhi celesti.

Si sentiva in colpa per averla in un certo senso usata ma Ines aveva capito e gli aveva consigliato di lasciare andare i pezzi dei muri che quel ragazzo aveva distrutto, per poi andare a cercarlo.

Non sapeva niente di lui e sicuramente neanche lo sconosciuto ma quel dannato 'ciao' glielo doveva.

Quando arrivò alla stazione il fiato gli mancava nei polmoni, alzò lo sguardo verso l'orologio digitale appeso alla parete di mattoni e sgranò gli occhi. Tra due minuti precisi, sarebbe passato il treno che il ragazzo prendeva per tornare a casa.

Scese velocemente i gradini delle scale, i quali sembrarono interminabili e il suo petto si riempì d'ansia nel sentire il rumore delle rotaie sui binari mentre ancora era a metà strada.

Angel - Blue And Grey SkyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora