1 frase nella mente un'dubbio nel cuore

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  Andatasene Chantal, Shown mi chiese di parlare, non sapevo cosa volesse, andammo fuori a parlare
<<Allora fratellino come è andata la serata? Ho visto quando hai baciato Jennifer ahahah>>
<<Cosa? ci stavi spiandooooo?!?!?>>
<<Noooooo ma quando mai pfff (-.-')>>
<<Shown perché mi spii? Non mi dire che il tipo sospetto che avevo notato sta mattina eri tu che ci seguivi>>
<<beh ehm veramente diciamo...di...si eh eh eh (^_^')>>
<<E perché sentiamo?>>
<<Beh diciamo...che...potrei aver convinto Jennifer 2 giorni fa a uscire con te (^_^")>>
<<Cosaaaaaaa?>>
<<Ora ti racconto tutto>>
Non fece in tempo a finire di parlare che arrivò Jennifer con un sorriso stampato in faccia, un bellissimo sorriso con cui non riuscivo ad arrabbiarmi, (-_-') allora decisi di fare il finto tonto, anche se mi sentivo preso in giro.
<<Lukas vieni un po' con me?>>
Annuí, andammo di nuovo in giardino faceva molto freddo e lei tremava come una bambina, ci tenevamo mano nella mano. Ormai era sera, scese l'umidità e c'era una leggera nebbia. Faceva così freddo che ad un certo punto giocavo a cacciare vapore acqueo dalla bocca, come i bambini. Tutto ad un tratto lei se ne accorse e cominciammo a farlo insieme, cominciammo a fingere di avere una sigaretta in mano.
Improvvisamente però si fece tutto nero, eravamo solo noi due, il resto non esisteva, non esisteva più niente; quel vuoto,quel oblio nero che avevo nel petto era sparito, quel dolore incolmabile non lo era poi così tanto; sentivo che finalmente c'era un luogo, uno in cui stare, il mio posto.
Ci sedemmo su una panchina come quella stessa mattina, tremava ancora al che io la presi e la strinsi tra le mie braccia, la strinsi forte a me tanto che il battito dei nostri cuori era un tutt'uno e il freddo non aveva più importanza, però mi venne da pensare che ero piuttosto arrabbiato, per quello che mi disse Shown ma non volevo crederci; più che altro significava che lei non mi avrebbe mai considerato se lui non si fosse intromesso e la cosa mi irritava perché mi dava la sensazione di falso.
Ad un tratto presi coraggio, dato che le parole di Shown mi balenavano in mente
<<Jennifer, senti,io ho parlato con Shown e lui mi ha detto una cosa>>
i suoi occhi si spalancarono e con voce tremolante disse
<<C-c-cosa ti ha detto?...>>
<<Mi ha detto che è stato lui ad organizzare tutto e che ti ha parlato di me, cosa significa tutto ciò?>>
<<Io te lo avrei voluto dire lo giuro ma non sapevo in che modo...vedi Shown venne da me in albergo ero annoiata, triste mi sentivo sola lui mi vide ed...>>
non volli sentire altro
<<questo può bastare Jennifer ora è tardi ti accompagno nella stanza e ne parliamo la prossima volta, non ci pensiamo>>
<<Va bene>>
me lo disse con un aria triste, pentita girai la testa dall' altra parte dato che mi scappò un sorrisetto e quando mi rigirai la vidi quella rosa nera di cui parlavamo l' altra volta, la rividi in tutto il suo splendore, era stretta al mio braccio e fissava il vuoto con uno sguardo triste,le diedi un dolce bacio sulla fronte e le dissi
<<su dai é  ora di andare,e comunque mi piace di più il tuo sorriso e siccome sono un egoista voglio che ora tu sorride e che poi tu lo faccia per sempre>>
A queste parole gli lucicarono gli occhi mentre mi cacciava un finto sorrisone,quel bel sorrisone sembrava una bimba però quel bel sorrisone aveva tanta forza dentro di sé,da li la portai nella stanza e li...

Un bacio all'improvviso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora