capitolo 8 Dio Kentucky

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Ho freddo, ma sento un po di felicità. Stiamo tornando a casa, ormai è buio, sto valutando di chiedere ad Adidas di rimanere da me, ma lo fa per primo "Ti va di dormire con me?" Annuisco, ci stiamo tenendo per mano. Forse tutto è accaduto troppo velocemente, ma cazzo la vita si vive così.

Il suo appartamento è il triplo del nostro ma ci sono due camere da letto, non so perché. Mi da uno spazzolino e una sua felpa larghissima. È calda e mi ricorda Sky.

Mi stendo sul letto. La sua camera è blu, giustamente. Mi perdo, i miei pensieri vagano lontani penso a tutto, e a tutti. Adidas arriva senza maglia, con un bicchiere d'acqua, cazzo però mi fa sudare Haha. Comincia a parlarmi. Penso voglia risposte. Ma neanche io le so. "Sei così diversa con me, dopo scuola sembra che diventi un altra persona" rido "Beh in effetti sono un po bipolare" fa una faccia seria "no davvero" mi alzo e mi metto su di lui " cosa per esempio" risponde senza pensarci, sicuramente aveva previsto la domanda "Beh cominciamo da come ti vesti, diopo al molo valutavo veramente il rischio che qualcuno ti stuprasse, poi il carattere, non sei la ragazza timida e silenziosa, sei forte" come Dragon ball pensai.

Mi baciò, non cerco niente di 'sessuale' era puro come l'acqua distillata Haha. Ci nutrivano di quei baci, erano arancioni. Finalmente mi dimostrò di non essere gay, mise le mani sul mio culo e io lo feci andare sopra di me. Sentì la sua erezione. Quanto ridevo. Volevo provocarlo. Cominciai a strofinarmi su di lui, finché non sentimmo qualcuno entrare. "Zio, se ti fai le tizie poi anche chiudere la porta hahahah" Dio.... Kentucky Sky. Proprio con Sky doveva condividere l'appartamento. Ma è notte, non sono la ragazza timida e silenziosa, sono quella forte " non pensavamo arrivassi così presto" non so se ha riconosciuto la mia voce, ma per aver certo che sappia che sono io mio alzo a chiudere la porta.

Tired heartWhere stories live. Discover now