Ci scambiavamo dei sinceri sorrisi e mano nella mano, continuavamo a percorrere una meta a noi sconosciuta. Non c'importava del tempo che passava, bastava restare insieme. Mi rendeva la persona più importante del mondo, riusciva sempre a strapparmi un sorriso anche nei giorni più bui. Lo amavo da morire. Quella sera però il mondo decise di togliermi tutto ciò di cui avevo bisogno.
Lui mi strinse forte e mi sussurrò che mi amava, mi baciò e per me era più importante di mille parole. Il fato decise che loro fossero da quelle parti e che si fermassero dietro di noi. Sfortunatamente appena ci staccammo notammo Valerio e tutta la sua "gang", ovvero quelle persone che Luigi, il mio ragazzo, odiava più al mondo.
"Che cos'è un'altra puttana?" disse Valerio, avvicinandosi verso di me con un tono abbastanza alto per farmi sentire tutto quello che stava dicendo."Non permetterti di chiamarla così." disse Luigi, stringendo i pugni mettendosi davanti a me.
"Sii generoso e dacci la tua puttana almeno ce la sbattiamo uno ad uno." disse il capo della gang.
"Non provocarmi."
"Devo avere paura di uno che si sbatte una puttana?"Luigi si precipitò verso Valerio e lo prese per il collo, successivamente gli diede un pugno in pieno viso.
"Ti sei innamorato di una puttana adesso?" disse Valerio sanguinante, si alzò da terra e si pulì il naso ormai rotto.
Per tutta risposta Luigi gli diede un calcio, poi continuò a riempirlo di pugni sia sulla guancia destra sia la sinistra, fino a rendere la sua faccia completamente gonfia e sanguinante.Cercai disperatamente di dividerli ma Valerio mi spinse violentemente verso il muro del vialetto. In quel momento notai che Luigi si infuriò e gli distrusse la mandibola. Poco dopo sentii le sirene dell'ambulanza accompagnata dalla polizia. Mi alzai, nonostante il forte dolore che sentivo alla spalla destra, ma non riuscivo a combattere contro quel fortissimo dolore, così caddi a terra di nuovo.
"Ti prego fermati!" dissi io, con tutta la voce che avevo in corpo, cercando di convincerlo.
Alzai lo sguardo e notai tutte le persone che guardavano la scena bisbigliando tra loro. Due polizziotti si avvicinarono verso Luigi per fermarlo, mentre Valerio fu caricato nel veicolo per poi essere portato in ospedale. Corsi, nonostante tutto, verso Luigi per abbracciarlo ma un agente mi fermò. Mi sentii a pezzi. Lo ammanettarono e quando lo accompagnarono verso la macchina, ci guardammo per pochi istanti che sembrarono giorni. Poi lo portarono via.
"Signorina, si sente bene?" mi chiese lo stesso agente di prima. Non risposi.
"Deve venire con noi in centrale per rispondere a delle domande."
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Non-Fiction"Ci scambiavamo dei sinceri sorrisi e mano nella mano, continuavamo a percorrere una meta a noi sconosciuta. Non c'importava del tempo che passava, bastava restare insieme. Mi rendeva la persona più importante del mondo, riusciva sempre a strapparmi...