Pov's Mike
Da quella sera in cui raccontai il mio amore per il basket a Stella, mi sentii diverso. Come rinato in un certo senso. Ero rientrato nella mia vecchia squadra e potevo vedere la felicità in tutti i ragazzi compreso il coach.
Con loro avevo passato gli anni più belli, avevamo lottato tutti insieme per lo stesso scopo e avevamo sofferto insieme quando perdevamo, il che succedeva raramente, però era capitato.
Ovviamente non ero più il capitano poiché lo era Jhonny anche se mi aveva confessato che lo detestava.
"Mi sento peggio della maschot!"
Erano le sue parole. Era difficile essere il capitano, l'avevo provato sulla mia pelle per ben due anni ma era anche gratificante. Però se pensavo che quello era l'ultimo anno che avremmo giocato e all'ultima partita della stagione, il mio cuore non ne era per niente felice.Dopo una settimana di duro allenamento, finalmente era arrivato il weekend e potevo riposarmi. Stella mi aveva chiesto se il sabato mattina avrei potuto accompagnarla a fare fisioterapia, e una parte di me non avrebbe voluto ritornare di nuovo in quel posto, dall'altra però sapevo che non poteva fare sforzi con le gambe e quindi acconsentii.
-Allora come va l'allenamento?-chiese mentre eravamo in macchina.
Sarebbe stato un viaggetto di un'ora e quindi dovevo cercare di essere gentile, e in effetti ,se non ci pensavo troppo, mi veniva bene.
-Beh mi sto allenando duramente. E da tanto che non gioco e per la prossima partita diciamo che il coach mi sta facendo fare gli straordinari-spiegai guardando sempre la strada.
Non dovevo guardala negli occhi e se ci riuscivo, sarebbe andato tutto bene.
-Sono contenta per te. Tu lo sei?-chiese con quella voce stramaledettamente dolce.
Accidenti!
-Si. Lo sono-risposi stringendo più forte le mani intorno al volante.
Ci furono diversi minuti di silenzio quando la sentii sospirare pesantemente
-Grazie per accompagnarmi in ospedale. Davvero.-
La guardai con la coda dell'occhio e vidi che si stava torturando le mani
-Stella stai tranquilla. Non avevo niente da fare-spiegai brevemente
Lei non rispose.
E la conversazione era finita.Dopo essere stato un'ora ad aspettare che finisse la fisioterapia finalmente riuscimmo ad uscire da quel posto.
-Mike..Mike-mi sentii chiamare da dietro.
Mi girai e vidi Ph..Stella appoggiata al muro e subito mi avvicinai
-Stai male?-
Fece un piccolo sorriso -No ma non riesco a tenere il tuo passo stavi praticamente correndo e io purtroppo non posso farlo ancora!-
Già..mi ero dimenticato di star camminando velocemente, ma gli ospedali beh...non mi piacevano
-Scusa è solo che...
-Non ti piacciono gli ospedali. Lo so. Capisco-disse con voce dolce
-Non credo che tu possa capire-affermai scuotendo il capo.
Vidi le sue labbra stringersi, voleva dirmi qualcosa ma si stava trattenendo.
Avanti Stella parla!
-Già hai ragione solo tu sei stato male in questo mondo. Solo tu hai perso la persona che amavi vero?!-disse tutto questo alzando la voce tanto che i passanti si giravano a guardare.
Ma fatevi i cazzi vostri!
La guardai sorpreso da come si era girata verso me
Fece una piccola risata amara -Sai che ti dico? Sono stufa marcia del tuo atteggiamento! Lo capisco che stai ancora male ma fai stare di merda anche gli altri e ti assicuro che fa male! Quindi per una buona volta metti da parte il tuo orgoglio e fai il vero uomo-urlò.
Detto questo mi sorpassò e la vidi dirigersi, zoppicando, verso la macchina.
Sapevo che mi stavo comportando di merda ma non fino a quel punto!.
Adesso mi avrebbe sentito!
Mike sta calmo e zitto!
Fanculo la calma!
-Ehi!-le urlai dietro e la vidi fermarsi e poi girarsi piano.
-Che vuoi?!-urlò di rimando
-Secondo me quella che pensa di essere la sola ad aver sofferto sei tu! Cerchi di fare di tutto per metterti al centro dell'attenzione! È questo tesoro si chiama egoismo!-
Mi fulminò tanto da farmi accapponare la pelle.
Ok. Si era incazzata
Ma va!. Cosa dici?!
-Non sai neanche di che cosa stai parlando! Pensi davvero che se avessi avuto la possibilità di guidare ti avrei chiamato?! Certo che no! Ma non conosco nessuno qui e Sam e Jhonny non erano disponibili! Fidati che se potessi ne farei volentieri a meno di zoppicare o di fare fisioterapia!-
Parole...bla bla bla
-Si certo-sussurrai facendo una risata amara.
Ad un tratto la vidi avvicinarsi e quello che mi sussurrò mi pietrificò nel vero senso della parola.
-Io lo so che tu stai ancora soffrendo. E nessuno te ne dà una colpa, è una cosa naturale. Ma hai mai provato a stare dall'altra parte? Dalla parte di chi non vorrebbe stare male, di chi vorrebbe camminare normalmente o magari di chi vorrebbe vivere ancora per altri sessant'anni ma non può? Ci hai mai pensato?-
Silenzio.
-Bene! Allora prima di sparlare prova a stare da quella parte e poi fammi sapere come ci si sente!-
Detto questo si avviò alla macchina senza degnarmi di uno sguardo.Una settimana dopo
Pov's Phoebe
Era passata una settimana dallo "scontro a fuoco" che avevo avuto con Mike. Da quel giorno a stento ci salutavamo, era diverso dalla prima volta che litigammo. Questa volta avevamo detto cose pesanti, io ne avevo dette molte ma le pensavo. La gente non capisce che anche chi sta male soffre e lasciamo perdere il dolore di per se, ma per la gente che le sta intorno. Non pensano che piangendo fanno stare ancora peggio chi sta male...
È un dolore grande da portarsi dietro senza pensare che vi sono anche il senso di colpa, la paura e molte altre cose.Oramai erano giunte le vacanze di Natale e da quel maledetto incidente avevo iniziato ad odiarle. Al solo pensiero di cosa avrei potuto fare, mi veniva la nausea.
-Allora Stella che farai in queste vacanze?-mi chiese Sam mentre ritornavamo a casa a piedi.
Oramai la schiena aveva incominciato a farmi meno male e ogni tanto una passeggiata mi faceva bene.
Mi strinsi nel mio cappotto e alzai le spalle. Cosa poteva fare una ragazza durante le feste?
Andare dai propri genitori.
Magari!
-Beh andrò dai miei genitori-mentii stringendo i pugni nelle tasche -E tu?-
-Andrò da Voyt il mio capo. Festeggiamo insieme ad altri suoi parenti e verrà anche Jhonny-disse tutta felice.
Sapevo chi era Voyt per Sam. Ed ero felice per lei, veramente!.
-Bene. Allora divertitevi e fatti sentire ok? E non mangiare troppo!-le dissi abbracciandola
La sentii ridere -Va bene e tu fai lo stesso.-
Quando mi girai per andare verso casa la sentii chiamarmi e mi girai
-Sai cosa fa Mike?-
Ma perché?!
-No- scossi la testa
Mi guardò per un attimo che sembró un'ora e poi se ne andò.
Trassi un respiro e andai a casa.Quando entrai vidi due borsoni vicino all'entrata. Tolsi il cappotto senza fare troppo rumore e intanto sentii dei passi provenire dal corridoio.
-Ciao-
Era Mike.
-Ciao- gli risposi freddamente.
Andai in cucina a bere un po d'acqua e lo vidi trafficare con un borsone.
-Vai già via?-chiesi
-Si. I miei mi aspettano per stasera. E tu? Quando vai via?-mi chiese alzandosi da terra.
-Ehm...domani!-esclamai con un po troppa convinzione.
Mi guardò stranito, sentivo che voleva chiedermi qualcosa ma ci rinunciò.
-Ok allora io vado. Jhonny è già andato da Sam, ti saluta.-disse mettendosi giubbotto, sciarpa e cappello.
-Ok. Buone vacanze allora-feci un piccolo sorriso
Prese i due borsoni e aprii la porta
-Anche a te Stella-
Detto questo chiuse la porta e l'unica cosa che sentii fu il silenzio.
Un silenzio che avrei sentito per tutte le vacanze. Rimanendo li, da sola, senza nessuno a cui poter fare gli auguri o un semplice regalo.
Ero di nuovo sola.
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La Mia Stella Perfetta #LoveCoupleSeries#5
Chick-LitÈ passato un anno dalla morte di Amy e Mike sta ancora lottando con questo dolore. Aveva fatto una promessa alla dolce ragazza che amava, l'Australia. In quel viaggio Mike capirà molte cose e sopratutto ritornato a New York finalmente riuscirà a rip...