You are my favorite gift

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Quello sì che era un problema, uno dei più problematici della sua vita... Oh, sì se lo era.
Poteva morire per colpa di tutta quell'ansia, glielo aveva anche detto suo padre, un giorno, che lo trovò che stava borbottando fra se e alcune volte faceva una risata isterica, mentre era in camera sua. Era così in ansia, non sapeva che fare. Aveva pensato di tutto: da fiori a collane, a vestiti a libri, ma niente, niente di niente. Non trovava il regalo perfetto per una persona perfetta. Gli voleva regalare qualcosa che nessun'altro gli avesse mai regalato e che mai avrebbe potuto ricevere. Ma la domanda era ovvia, quale? Cosa poteva essere? Per forse la centesima volta in quella mattina freddolosa, Stiles sbuffò. Aveva decisamente freddo, aveva deciso che avrebbe rimurginato su cosa regalargli dopo aver bevuto un caffè caldo e forse dopo aver mangiato qualcosa, visto che la sera prima si era addormentato senza cenare, chissà per quale motivo. Scese le scale di casa sua e si diresse in cucina, la trovò stranamente vuota, di solito a quell'ora suo padre era ancora a casa, notando un foglietto attaccato sul frigo si avvicinò e lo lesse:

Sono dovuto uscire prima, sai i soliti ragazzi che decidono di dar fastidio alle vecchiette. Farò ritorno verso sera. Se vuoi invitare il tuo amichetto speciale, puoi farlo. Papà.

Il ragazzo era arrossito per il nomignolo che suo padre aveva affidato al suo quasi-fidanzato. Suo padre alcune volte poteva essere così stupido e infantile! Ma sorrise comunque, era felice che aveva preso bene la sua relazione con lui e soprattutto aveva accettato che lui era gay. Era stato imbarazzante il suo coming out: una sera lo aveva invitato a sedersi sulla poltrona del salotto e aveva cercato di far uscire la sua voce calma e ferma, ma infine gli uscì più un sussurro e molto teso, ma comunque suo padre aveva sentito quel "Sono gay" e fece ciò che non si aspettava: si alzò e semplicemente lo abbracciò. Stiles aveva ricambiato e una lacrima non era potuta non scendere, suo padre aveva accettato che era gay. Wow. Avevano parlato ancora e infine nulla era cambiato, lo sceriffo lo aveva continuato a trattare come sempre. Erano solo aumentate, se non oltre, le frecciatine che gli lanciava quando scoprì di essere quasi-fidanzato con Derek. Eh, già. Derek Hale, neanche lui se lo aspettava, ma si sa al cuor non si comanda. Per non dimenticarsi della reazione del suo migliore amico e dei suoi amici, semplicemente lo avevano abbracciato e Scott gli aveva detto offeso che aveva dovuto saperlo prima. Il suono del campanello lo fece ritornare alla realtà, con uno sbuffò andò ad aprire la porta. Peccato che si ricordò troppo tardi di essere in pigiama e di aver aperto la porta con fuori 10°. Per questo niente lo fermò da urlare:

"Porca putta- Oh ciao Scott. Potresti, tipo entrare, ci sono solo 10° gradi fuori e non vorrei morire di freddo." Disse Stiles mentre abbracciava il suo migliore amico e lo invitava ad entrare. Si accomodarono in cucina e Stiles, finalmente, poté preparare il suo amato caffè.

"Allora che ti porta qui?" Chiese mentre preparava il tutto per il caffè.

"Ho bisogno di un consiglio... E del caffè" Rispose Scott sorridendo all'amico.

"Ovvio, dimmi, centra con il Natale? I regali? Kira? Perché, forse, amico mio, abbiamo lo stesso problema."

"Abbiamo lo stesso problema.- Constatò Scott portandosi le mani fra i capelli e sbuffando- Che che si può regalare ad una kitsune e ad un lupo mannaro?"

"Oh, non ne ho idea... Forse dei topolini e della carne cruda?" Consigliò Stiles ridendo della sua battuta. Scott invece no, stava anche lui impazzendo piano piano per fare un regalo alla sua ragazza. Alla fine stavano discutendo su quale regalo fare ai rispettivi fidanzati, quando il caffè fu pronto e finalmente si sentivano più svegli. Era un sabato, ecco il motivo per cui avevano tutta la calma del mondo e potevano fare quello che volevano, ma non potevano, perché dovevano decidere il regalo di Natale, una vera rottura. Mentre stavamo parlando di quanto sia più una mazza che degli artigli (avevano cambiato argomento molto facilmente) il cellulare di Scott vibrò. Il ragazzo appena vide il messaggio impallidì e si portò una mano in faccia.

You are my favorite gift - Sterek ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora