DUE PAROLE PRIMA DI INIZIARE(ho ansia a cliccare su pubblica e sto temporeggiando)
Allora, come potrete capire ce l'ho finalmente fatta a finire questa cosa. È venuta fuori piuttosto lunga, ma sembra che wattpad me la faccia comunque caricare in una parte, speriamo in bene (ovvero speriamo non mi tagli pezzi qua e là).
Avviso subito che ci sono un paio (o forse un po' di più) di scene decisamente esplicite, non è colpa mia, ma di Federico ovviamente.
Buona lettura!
-----
Benjamin odia il lunedì. Sua mamma gli ha sempre detto che odiare è una parola brutta da usare, ma non ci può fare nulla, lui odia letteralmente il lunedì. In alternativa, potrebbe scendere a compromessi e usare parole come disprezzare o detestare - una volta ha sentito il termine "esecrare", forse può andare bene anche quello - ma il succo è sempre lo stesso.
Se dipendesse da lui, farebbe rimuovere per sempre tutti i lunedì presenti sul calendario, in fin dei conti, sostiene con chiunque sia disposto ad ascoltarlo, non è poi così difficile, basta riorganizzare la settimana su sei giorni invece che su sette, il mondo è sopravvissuto a tante rivoluzioni, di certo non finirebbe per una simile sciocchezza.
Ma c'è una cosa che Benjamin odia più del lunedì, una sola in tutto il mondo.
Questa cosa vive nell'appartamento di fronte al suo e porta il nome di Federico Rossi.
E va bene, nonostante gli costi parecchia fatica ammetterlo, non è propriamente una cosa, è una persona, o quanto di più simile a una persona ci sia. In realtà, dubita seriamente che sia umano, anzi, sospetta da sempre che abbia stretti legami con qualcuno giù negli inferi, anche se Thomas, il suo coinquilino, lo prende per pazzo ogni volta che prova ad esporre la sua teoria pseudo-cospiratoria.
La cosa più strana di tutta questa faccenda è che Benjamin, nei suoi ventun anni di vita, non ha mai odiato nessuno, nemmeno il bambino che gli rubava sempre la merenda alle elementari, né quello stronzo dell'istruttore della palestra - per quei due mesi in cui si è degnato di andarci - che metteva continuamente in dubbio il suo metodo per fare le flessioni. Non che lui barasse per fare finta di farne di più, sia chiaro..
Ma il punto è che, nonostante sia un incredibile testardo, a volte lievemente lunatico, spesso acido e all'apparenza un tantino freddo, sotto sotto è un gran tenerone - se Thomas si fosse azzardato ancora una volta ad appioppargli quell'aggettivo gli avrebbe staccato le palle - e non litiga mai con nessuno. Generalmente predilige l'indifferenza nei confronti di chi non gli va particolarmente a genio. In questo caso, "non andare particolarmente a genio" è un dolce eufemismo, di certo non equiparabile all'odio che prova verso il suo adorabile vicino di casa.
"Io lo ammazzo, giuro che lo ammazzo" tuona scostando il piumone con uno scatto e afferrando il cellulare per guardare l'ora. Per poco non gli cade la mascella in terra, sono le sette del mattino, le fottutissime sette. Avrebbe avuto almeno un'altra ora di sonno davanti a sé prima di andare a lezione. Invece, il suo delizioso vicino ha deciso che le fottute sette di un fottutissimo lunedì mattina sono un orario adeguato per far partire Justin Bieber a tutto volume. E lui odia Justin Bieber. Bè, in realtà ha tutti gli album in ordine di uscita sulla seconda mensola in camera e forse anche un piccolissimo poster dietro la porta, ma se Federico Rossi ascolta Justin Bieber, allora lui l'avrebbe odiato. Bisogna anche specificare che la musica non è proprio a tutto volume, ma il caso ha voluto che le loro stanze fossero una accanto all'altra, separate da pochi, insulsi, centimetri di mattoni, attraverso cui si sente qualunque cosa. Comunque, alta o bassa che sia, la musica l'ha destato dai suoi sogni un'ora prima della sveglia prevista, di lunedì per giunta.
STAI LEGGENDO
With You I Ignored the Warning Signs [Fenji OS]
FanfictionBenjamin odia solo due cose in tutto il mondo, il lunedì e Federico, il suo vicino di casa. Federico ascolta Justin Bieber e ha un gatto arancione. Ci sono anche una maglia glitterata, un pub sudicio, della marmellata di arance amare, due amici fic...