ONE SHOT

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"Vino bianco" alzo la mano e mi faccio notare dal cameriere...per superare la serata mi serviranno litri e litri di vino...come sia finita in una cosa del genere è un mistero..
Tutto è nato due giorni prima quando la mia migliore amica Flavia mi ha detto "dimmi di si"...io ingenua come sono mai avrei pensato ad un trabocchetto ideato dalla sua mente contorta..il mio "si" mi aveva portata in una sala piena di ragazzi single..lo chiamavano "Speed Dating", tradotto appuntamento lampo...per me significava una lenta tortura. Ero si single, ormai da sette mesi, ma non ero certo in cerca di un fidanzato, come neanche di una scopata di una notte, tantomeno di sorbirmi dieci uomini che si sarebbero seduti davanti a me cercando di attirare la mia attenzione. Flavia invece si stava divertendo un mondo, abbracciata tipo cozza allo scoglio al suo innamorato. Che lui non lo sapesse ancora, quello era un altro discorso. Daniele gestiva uno dei locali più in di Roma, Flavia era perdutamente innamorata di lui da almeno 2 anni...stavano facendo passi da gigante nella loro conoscenza e vederla felice era una delle cose che volessi di più al mondo. Da qui a perdonarla facilmente per quella trovata ne passava però...
Flavia aveva aiutato Daniele nell'organizzazione della serata, che io pensavo sarebbe stata solo una serata normale, con della musica e magari qualche ballerina scosciata. Invece mi era stato assegnato un tavolino, avevo un cartellino appuntato alla scollatura con sopra scritto il mio nome e avevo davanti dieci uomini. Lo svolgimento della serata era semplice..dieci donne e dieci uomini, loro avrebbero ruotato riservando ad ognuna di noi dieci minuti di chiacchierata. Se la scintilla scoccava si poteva proseguire la conoscenza al bar, o magari direttamente fuori dal locale. A giudicare da una prima occhiata nessuno dei presenti rientrava nei miei canoni estetici...do una rapida occhiata e conto 9 ragazzi..uno probabilmente ha già rinunciato...
All'ultimo invece, prima che la mia diabolica amica suoni una campanella, entra il decimo ragazzo...lo vedo solo da dietro...noto il bel culo, fasciato a dovere da un paio di pantaloni grigi, di quelli che piacciono a me, a cavallo basso. Sopra una felpa rossa. Ai piedi scarpe la ginnastica. La pettinatura è rasata dietro e più lunga sopra, per quanto riesca a vedere. Tiene le mani in tasca. Mi incuriosisce e non so assolutamente perché...
Flavia suona la campanella e davanti a me, che sono circa a metà  del semicerchio delle ragazze si siede uno che potrebbe essere mio padre. In due secondi netti scolo il bicchiere di vino. Lui, che se ho capito si chiama Gustavo per gli amici Gus, inizia a parlarmi di quando sognava da piccolo di incontrare proprio una donna come me. Insomma sono il suo ideale di donna a quanto pare. Peccato che lui mi dica di avere 54 anni, come mio padre appunto, mente io ne ho appena fatti 26. Insomma va bene che nel 2016 la differenza di età conta poco ma Gus non è proprio il mio tipo. Mentre lui continua a parlare io mi guardo attorno. L'ultimo arrivato è a cinque tavoli da me, al momento ha davanti una che potrebbe essere sua madre dato che a lui do pressapoco 24 anni. Tutte le donne presenti in sala lo fissano, compresa la sottoscritta. Insomma lui si che potrebbe essere il mio tipo...ha un'aria famigliare e dopo cinque secondi capisco anche il perché...la domanda che mi pongo subito dopo è come mai un noto calciatore di serie A, giovane e presumibilmente con la fila di ragazze dietro che chiedono le sue attenzioni, stia partecipando ad una serata del genere.
Gus mi pone in quel momento proprio quella domanda "Come mai una bellissima ragazza come te partecipa ad una serata di questo tipo?" faccio spallucce perché non posso assolutamente dirgli la verità..faccio la modella, ho posato anche per marchi famosi come H&M, sono più o meno nella stessa posizione di quel ragazzo..ricevo inviti a cena come se piovesse, ma so cosa c'è dietro la maggior parte di questi inviti. C'è la convenienza...l'ultimo ragazzo con cui sono uscita più di una volta dopo la quinta uscita mi ha chiesto "non è che potresti presentarmi qualche pezzo grosso?" Insomma l'amore in quel mondo non è la cosa più importante...a me manca proprio quello...la sera, dopo aver lavorato, ritorno a casa stanca e l'unica presenza costante che mi accoglie è quella del mio gatto. Quindi posso capire cosa spinga una persona a partecipare a serate del genere...
La tristezza sta proprio nel constatare che un bellissimo ragazzo, all'apparenza anche simpatico e dolce, non riesca a trovare una ragazza che lo ami per quello che è, fregandosene del cognome e del lavoro che fa. Scuoto la testa e poi senza finalmente la campanella suonare. Gus si alza e davanti a me arriva un ragazzino che spero abbia 18 anni almeno. Mi squadra come se fossi la personificazione di una dea. Io alzo gli occhi al cielo e poi sento una risatina mascherata da un colpo di tosse. Mi giro e vedo che è stato proprio Stephan, ha pure un bel nome, a prendersi gioco di me...gli faccio una linguaccia cercando di mascherarla con la mano e lui mi rivolge un sorriso. Sorrido in riposta, poi abbasso gli occhi accorgendomi di essere arrossita. Mi mordo il labbro inferiore...oltre che bello eccetera eccetera ha qualcosa che lo rende sexy senza essere eccessivo. Sarà la barba di due giorni, saranno le maniche della felpa tirate su a rivelare due braccia in cui affogherei volentieri, sarà quel suo sorriso sincero..sarà quell'imbarazzo che lo fa arrossire, facendolo sembrare più piccolo di quello che è. La ragazza che lui ha davanti in quel momento cerca di attirare la sua attenzione in tutti i modi possibili ed immaginabili..lui, sempre con le mani in tasca, è seduto in una posa che dovrebbe farle capire che niente di quello che lei sta dicendo o mettendo in mostra dalla scollatura può interessargli. Io scuoto la testa e lui mi guarda..è appoggiato con la schiena alla spalliera della sedia, gambe divaricate e piede che batte a terra..sbuffa piano ed io quasi quasi vorrei salvarlo dalle grinfie della sua dama..ma voglio vedere come va a finire quel gioco di sguardi che continuiamo a portare avanti. La serata sta migliorando sensibilmente...i 10 minuti con il neo maggiorenne finiscono e mi ritrovo davanti un ragazzo più o meno della mia età che è forse il meno peggio del gruppo, a parte Stephan naturalmente. Lui ora è a tre tavoli da me...la ragazza sembra essere leggermente più interessante e lui ci parla tranquillamente, ma mi guarda spesso ed io faccio altrettanto..continuiamo così anche per il turno successivo, divisi solo da due tavoli..
Ci fissiamo, sorridiamo e penso proprio che i nostri interlocutori se ne accorgano perché sbuffano irritati. Quando Stephan si siede al tavolo accanto al mio ed io rispondo "Bella" alla domanda sul mio nome lui lo ripete...detto da lui, quel nome che non mi è mai piaciuto più di tanto mi intriga..mi balena in mente l'immagine di lui che lo sussurra nel mio orecchio oppure che lo urla in camera da letto...muovo la mano davanti al viso perché improvvisamente ho caldo. Accavallo le gambe e noto che lui fissa lo sguardo lì. Porto una gonna abbastanza corta, con un top dorato a mezze maniche che mi lascia scoperta la pancia. Ai piedi, per contrasto, ho scarponcini da motociclista tutti borchiati..ho lasciato i lunghi capelli biondo scuro sciolti  ma me li butto su una spalla cercando di alleviare il caldo che tutto d'un tratto mi ha fatto diventare le guance tutte rosse...so che la temperatura esterna non c'entra. È il suo sguardo che mi fa avvampare...tamburello le unghie sul tavolo...non vedo l'ora di averlo davanti per poter finalmente aver i miei 10 minuti con lui..
La ragazza seduta al tavolo accanto al mio che adesso cerca di attirare la sua attenzione è bella, leggermente più grande di lui. Quando gli chiede "Ti piacerebbe andare a bere qualcosa?" lui scuote la testa e poi risponde "Ho già promesso ad un altra ragazza di bere qualcosa dopo". Mi lascio scappare un sorriso ed un mezzo gemito quando lui mi fa l'occhiolino..
Davanti a me adesso ho un ragazzo di circa 30 anni che si chiama Vito. Napoletano, tamarro all'ennesima potenza e sicurissimo di potermi portare a letto. Quando se ne esce con "Fra poco mi implorerai di portarti a casa mia per urlare il mio nome" sputacchio quello che sto bevendo. Lui non capisce che quello che ha appena detto non fa assolutamente colpo sulle donne come me, non so su quelle che frequenta lui. Lo guardo con disgusto...lui invece, sicuro del suo fascino, mi tocca la coscia nuda sotto il tavolo "Eddai bellezza...ti faccio sciogliere io"
"Non sono interessata guarda..."
"Invece secondo me si" la sua mano risale ed io, nonostante gliela spinga via, non riesco a fare molto...non voglio assolutamente fare una scenata ma la situazione mi sta sfuggendo di mano. Sono già stata oggetto di attenzioni indesiderate da parte di alcuni ragazzi..in quelle situazioni mi sono sempre dimostrata forte ma in quel momento rimango immobile, totalmente ferma, incapace di fare qualsiasi cosa.
Quando Flavia suona la campanella Stephan si alza e mette la mano sulla spalla di Vito "Sloggia"
"Io e Bella ci stiamo divertendo..vero?" Lui lo tira su di peso e poi lo spinge via "Daniele...lui ci lascia purtroppo...ha un impegno" Vito viene circondato da Deniele e dai buttafuori e per fortuna capisce che è meglio andarsene "Tutto ok?"
"Si...grazie" bevo il bicchiere d'acqua che ho davanti, anche se la mano mi trema e ho la tachicardia "Vuoi uscire?"
"No..abbiamo ancora 9 minuti quindi siediti..." gli faccio cenno di accomodarsi e lui per fortuna capisce che ho bisogno di accantonare immediatamente quello che è successo "Allora..Bella..." arrotola il mio nome sulla lingua ed io ricado preda del suo incantesimo "Dimmi" mi sporgo sul tavolo e lo guardo "Non sono bravo in queste cose...Daniele mi ha costretto a fare questa comparsata..."
"Io sono amica di Flavia...vale la stessa cosa per me"
"Ti starai chiedendo perché un calciatore partecipa ad una serata del genere"
"Faccio la modella...tu potresti porti la stessa identica domanda..." abbasso lo sguardo e traccio con l'indice dei ghirigori sul tavolo "Forse ci hanno costretto a venire qui sapendo che..insomma...ci saremmo potuti piacere a vicenda"
"Ti piaccio?" Sbatto le ciglia con fare civettuolo "Può darsi" lui mi prende il polso e me lo gira "Cosa significa quel tatuaggio?"
"È il ricordo di una persona molto importante per me.."
"Tua mamma?"
"Come hai fatto ad indovinare?"
"Istinto..."i migliori ricordi sono nel nostro cuore"...è una bellissima frase" la sua mano mi tiene ancora il polso. Me lo fa ruotare e poi intreccia le sue dita alle mie. Rimaniamo in silenzio mentre il tempo attorno a noi si ferma. Quando sentiamo suonare la campanella ci riscuotiamo entrambi "Andiamo al bar?"
Annuisco con la testa poi mi alzo facendo un cenno di scusa al ragazzo che stava per raggiungere il mio tavolo "Mi spiace" Stephan tiene la mano intrecciata alla mia e mi attira più vicina a sé. Lasciamo dietro di noi molti sguardi a metà fra l'incazzato ed il deluso. Passando vicino a Daniele e Flavia impegnati a mangiarsi con gli occhi loro ci sorridono. Io e Stephan ci sediamo al bancone, in un punto tranquillo. Lui mi tiene ancora la mano...ordiniamo due cocktails analcolici..voglio gustarmi ogni singolo istante in sua compagnia, senza annebbiamenti dovuti alla sbornia. Quando lui allontana la mano e la posa sul bancone lo guardo delusa "Pensavo che...insomma dopo che quel deficiente si è comportato così.."
"Sono entrata in panico...credo che..insomma non sia la stessa cosa avere la sua mano sulla coscia e tenere la mano intrecciata alla tua.."
"E se la mettessi dove ce l'aveva lui?" il gioco ricomincia ed io sorrido "Prova...mal che vada ti stronco la carriera"
"Correrò il rischio" Stephan poggia la mano sulla mia gamba...io poggio il piede sulla struttura dello sgabello dove lui è seduto....ci guardiamo di sottecchi mentre attorno a noi continua lo Speed Dating "Posso farti una domanda Bella?"
"Certo..se io poi posso farne una a te"
"Ok...allora...non sei venuta qui di tua spontanea volontà ma...se questa serata portasse qualcosa di nuovo?"
"Lo accoglierei..ma deve essere qualcosa di veramente nuovo. Come ti ho detto faccio la modella e, ok non sono di quelle che sono famosissime e richiestissime, ma ho il mio giro..sono stufa di persone che mi avvicinano solo con un doppio fine..come sono stufa di ragazzi che mi vogliono portare solo a letto, perché sono carina e..credo che capirai il mio discorso"
"Certo" lui abbassa lo sguardo e accarezza la mia gamba ma non c'è nulla di brutto nel suo gesto...c'è una dolcezza di fondo che mi fa venire i brividi. Stephan non solo è un bellissimo ragazzo ma è soprattutto un ragazzo pieno di amore da dare e bisognoso di riceverne...metto la mia mano sulla sua "E tu invece? Sei alla ricerca di qualcosa?"
"Credo che la mia ricerca sia finita...vieni andiamo a ballare..."
"Sai ballare?" finisco il mio cocktail "Assolutamente no...ma il bello è proprio questo no? Bisogna buttarsi ogni tanto.." sulla pista ci sono altre coppie, lo Speed Dating sta funzionando...quando ci ritroviamo l'uno davanti all'altra Stephan mi mette le mani sui fianchi, mentre io appoggio le mie sulle sue spalle..siamo quasi alla stessa altezza perché io supero il metro e 70...alzo la testa e scopro che lui mi sta fissando "Credo di aver detto una bugia prima"
"Sul fatto che la tua ricerca sia finita?"
"No..sul fatto che mi piaci...ti ho detto che può darsi che tu mi piaccia...ma credo che tu mi piaccia molto..."
"Siamo in due allora"
"Davvero?"
"Davvero...." sposto le mie mani lungo le sue spalle, gli sfioro il collo con le dita e poi gli prendo il viso abbassandoglielo leggermente "Ho voglia di baciarti"
"Anche io" mi avvicino lentamente, tengo gli occhi aperti fino all'ultimo poi li chiudo quando sento il suo fiato sulle labbra...sfioro leggermente la sua bocca...ha le labbra morbide e piene proprio come immaginavo. Lui si stacca e si allontana "Andiamocene via" annuisco e guardo brevemente verso Flavia che è tutta presa a baciare Daniele. Recupero la giacchina di pelle e poi usciamo..siamo in zona Trinità dei Monti..mi piacerebbe fare una passeggiata romantica per Roma ma io e Stephan abbiamo bisogno di stare da soli...
"Sei venuta in macchina?"
"No, sono venuta con Flavia..." ha così insistito di prendere una macchina sola ripetendomi che voleva facessimo la strada assieme perché era troppo agitata...ora capisco che voleva solo che qualcuno mi desse un passaggio "Vuoi..andare a fare un giro? Andiamo da me? Vuoi che ti accompagni a casa?" lui si dondola sui tacchi e quel suo lato insicuro e tenero mi colpisce al cuore...il mio batte al triplo del normale "Vieni da me..se ti va" lui sorride e so di aver fatto centro. Voglio farlo entrare nel mio mondo, voglio fargli capire che non me ne frega nulla che abbia una bella casa, che abiti in un bel quartiere, che possa permettersi questo o quell'altro..mi importa di scoprite le sue debolezze e fragilità e di prendermene cura, voglio entrare nel suo mondo non in punta di piedi ma velocemente..perché quando la persona giusta arriva, bisogna spalancargli la porta e contemporaneamente abbattere le sue difese...
Lui mi riprende la mano e poi va verso il parcheggio. Fa scattare l'allarme poi va verso il lato passeggero. Mi apre la portiera "Posso chiederti un altro bacio prima di andare da te?" me lo sussurra nell'orecchio mentre è dietro di me "Quanti ne vuoi" mi giro e lui mi intrappola contro la portiera..stavolta prende lui l'iniziativa...mi bacia come se fossi preziosa, un pezzo di cristallo che deve maneggiare con cura..quando poggio la mano sul suo fianco alzando leggermente la felpa e la maglietta, il registro cambia...mi divora le labbra...mi fa schizzare la libido a tremila...non sto con un ragazzo da 7 mesi e l'astinenza che fino a quel momento non era stata un problema, diventa qualcosa che fatico a gestire...
"Andiamo" annuisco ma lo attiro a me per un altro bacio...poi mi stacco e salgo in auto. Quando lui sale e poi mette in moto rido come una scema "Che c'è? Perché ridi?"
"Bho...credo semplicemente di essere felice"
Lui non replica ma mi prende la mano...gli do le indicazioni per andare a casa mia...abito in una villetta ereditata dai miei nonni sulla strada verso Ostia. Ho il mare vicino, Roma pure...ma la villetta a volte è troppo grande per me ed il mio gatto...
Quando entriamo accendo la lucetta in salotto e subito Minù arriva a salutarmi. Si defila quando capisce che non sono sola...mi fa strano essere lì con un'altra persona che non sia qualcuno della famiglia perché ci ho portato veramente poche persone lì...ci tengo a far entrare nella mia vita solo quelle che lo meritano, quelle che mi danno fin da subito la sensazione che potrebbero veramente diventare importanti "È una bellissima casa"
"È grande per me ma...conto di non rimanere sola a vita" mi sfilo gli stivali e poi mi giro verso di lui "Vado a cambiarmi..stare in casa vestita così non è nelle mie corde...torno subito" lui annuisce ed io sparisco al piano superiore. Quando scendo lui sta guardando le mie foto..gli spiego dei primi concorsi di bellezza, delle sfilate, della malattia di mamma, di quanto abbia fatto fatica a risalire dopo la sua morte, di quanto a volte mi senta sola nonostante la folla attorno a me. Ci ritroviamo a parlare sul divano...mi sembra di conoscerlo da sempre...mi sembra di riuscire a capirlo ma soprattutto sembra che lui capisca quello che è stato sempre il mio più grande dubbio. Che le persone si avvicinino a me non perché importi loro di Bella ma solo per convenienza..perché posso aprir loro qualche porta, perché sono bella e pensano che sia anche stupida...
"Posso rimanere qua stanotte?"
"Certo...andiamo di sopra"
Quella notte non facciamo l'amore...ci baciamo, ci abbracciamo, parliamo un sacco, ci addormentiamo nel mio letto che all'improvviso non è più troppo grande ma è semplicemente perfetto...
La mattina dopo svegliarsi accanto a lui è stupendo...comincia così quella che è una storia d'amore vissuta sempre al massimo...perché passano pochi mesi e la mia villetta ha un nuovo inquilino, che un anno dopo diventa mio marito...io, Stephan e il nostro gatto accogliamo ben presto nostra figlia a cui si aggiunge due anni dopo un bimbo...insomma, né io né lui possiamo più dire di soffrire di solitudine ma soprattutto ci amiamo per quello che siamo. Due ragazzi che fuori da quelle mura sono un calciatore ed una modella ma che lì dentro sono semplicemente due anime gemelle...quello Speed Dating ci ha portato qualcosa di unico e raro..qualcosa che non puoi costruire con chiunque ma solo con la persona giusta...e la riconosci subito...

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