Capitolo 22

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BUONA LETTURA

Leila

Un principino di nome Edoardo

Il giorno dopo il parto, Leila si svegliò ben riposata. Aveva dormito tanto per via dell'anestesia e della notte precedente passata in travaglio. Ormai era pomeriggio quando si svegliò, accanto a lei vide Alberto, addormentato nella poltrona accanto al suo lettino.
Era stremato anche lui; aveva bisogno di dormire per recuperare tutte le forze perse.
Leila si sporse leggermente per cercare di svegliarlo, provò a chiamarlo semplicemente, prima a bassa voce, poi alzandola leggermente. Ma nulla. Lui era uno mattiniero, ma quel giorno era veramente esausto.
Poi le venne un'idea: sopra il suo comodino vide una bottiglietta d'acqua, perciò la prese, svitò il tappo e buttò dell'acqua ghiacciata sul viso di Alberto, che scattò in piedi spaventato e assonnato.
"Vedo che ti è tornata l'energia." Sorrise il ragazzo, asciugandosi la faccia; "Mi sento riposata, quanto ho dormito?" Chiese la rossa, "Vuoi dire quanto abbiamo dormito – rise lui – non ne ho idea però, comunque troppe ore." Rispose.
Poi una voce interruppe i due ragazzi, "Si può? C'è una bimbo che vuole stare con i suoi genitori." Era un'infermiera con una culla azzurra, a Leila si illuminarono gli occhi, stava per prendere in braccio il suo bambino. "Voglio prenderlo assolutamente in braccio." Disse la ragazza sedendosi sul letto; non sentiva per niente i punti che le erano stati messi dopo il parto, era una ragazza molto forte. "Te lo porto subito cara." L'infermiera avvolse il bambino nella sua copertina e venne verso Leila, "Vi comunico che il bimbo è in splendida forma e la visita col pediatra è andata alla grande." E in quel momento posizionò il fagottino tra le braccia della ragazza. Scoppiò l'amore tra loro due, Leila strinse sul suo petto il suo bambino, l'avrebbe protetto fino alla fine dei suoi giorni e per nessuna ragione al mondo l'avrebbe abbandonato.
"Ciao amore della mamma, ti amo tantissimo." Disse Leila, accarezzando le guance del bimbo con un dito. I suoi grandi occhi verdi la guardarono intensamente mentre sul viso di Leila scorrevano lacrime di felicità.
"Ragazzi avete deciso il nome per il piccolino? Dobbiamo registrarlo." L'infermiera si mise di fronte ai giovani con un foglio per annotare nome e cognome. Avevano pensato tanto al nome, e dopo tanti tentativi forse erano giunti ad una decisione: "A tutti e due piace Edoardo, che ne dici amore?" Chiese Alberto, Leila annuì, "Si, Edoardo lo adoro." Poi il ragazzo si girò verso la donna, "Lo chiamiamo Edoardo Sabatini." Annunciò Alberto. L'infermiera scrisse tutto.
Ad un certo punto però il bimbo iniziò a lamentarsi, segno che aveva fame. "Cara dovresti dargli da mangiare; hai già il latte?" Domandò la donna, che ricevette una risposta positiva da parte della rossa. Leila aveva il latte già da un paio di giorni; "Allora sistemati, ti aiuto ad attaccarlo." Allora Leila, emozionata, si abbassò una spallina della vestaglia e avvicinò il suo bambino, che si attaccò subito. Per Leila fu un'emozione indescrivibile; vedere suo figlio che si nutriva dal suo seno le provocava tanta felicità, il suo cuore quasi scoppiava di gioia. Nel frattempo l'infermiera uscì dalla stanza, lasciando soli i due ragazzi che si stavano godendo un momento così intimo. Leila e il bambino restarono attaccanti per circa mezz'ora, poi il piccolo si staccò, Alberto lo prese in braccio egli diede delle pacche leggere sulla schiena per fargli fare il ruttino. Leila guardò quella scena innamorata. Il suo fidanzato e il suo bambino. Tutto quello che aveva sempre desiderato.

Quando il bambino fu di nuovo in braccio a Leila, si addormentò e in quel momento nella stanza entrarono i genitori di Leila, Bianca e Gabriele, e infine Giacomo e Giulio. Un'altra parte della sua vita meravigliosa. "Amore della mamma, come stai?" Lucrezia, la mamma di Leila fu la prima ad avvicinarsi al bimbo, la seguì il padre: "Mamma sto bene, tranquilla." Ed era vero, quando aveva visto il suo bambino il suo umore era migliorato, e tutta la stanchezza era sparita. "Oh Filippo guarda, il nostro nipotino." Lucrezia si commosse e asciugò una piccola lacrima caduta sul viso con il fazzoletto che teneva nella mano. "È meraviglioso tesoro. Auguri piccola mamma." Anche Filippo, suo padre, si congratulò per la meraviglia che Leila teneva tra le braccia. Tutti gli altri poi si avvicinarono a vedere il piccolo, che ancora dormiva tra le braccia della sua mamma. Tra tanti discorsi, tutti chiesero il nome del bimbo.
"Come avete deciso di chiamarlo?" Lucrezia prese l'iniziativa di fare questa domanda, allora Alberto si sedette sul lettino accanto a Leila, "Ci abbiamo messo tanto, ma alla fine abbia preso una decisione." Leila fu d'accordo con quello che il ragazzo disse; quindi Leila strinse bene il suo bimbo e guardò il suo dolce visino. "Mamma, papà, ragazzi. Vi presento Edoardo."
E con un sorriso a trentadue denti annunciò il nome di suo figlio.

Twitter: robertabrunette

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