Prologo.Guardo gli spalti gremiti, la folla si accalca, applausi, riflettori.
Abbasso lo sguardo, diamine.. E' quella la vista dal podio del Grand Prix Senior?
Ho raggiunto tutto quel che volevo, nonno, guardami!!
Ma non basta, questo non è il podio che mi aspettavo.Sono giunto dove volevo, Viktor, io sono qui, il tuo maialino sta un gradino sotto, perché non hai allenato me?
Quando si ottine tutto, a cos'altro si deve mirare? Rivincere la stessa medaglia, come ai Junior, magari tre volte anche qui?
La vertigine mi attrae verso il basso, quando una voce.. <<Ohe.. Yuri!!>> sollevo lo sguardo, in fondo alla pista, distanziato dai cronisti e dagli altri atleti, discreto nella sua postazione, fuori dalla vittoria, Otabek tira su il pollice e mi sorride.
I miei tormenti si sgretolano in mille meravigliosi pezzi, come una lastra di ghiaccio che piomba al suolo.
|| ~~
<<Yuri, c'è proprio del lavoro da fare per quella schiena.. e la rigidità delle mani.. ah! Sei ben lontano dall'essere una Prima Ballerina!>>
Stringo l'asciugamani attorno al collo, la mia insegnante di danza, l'ex moglie del mio allenatore, ha ragione.
Mi irrigidisco, i miei gesti sono precisi, tecnici, elaborati, le mie movenze però mancano di musicalità. Dannazione, quel maialino ha fatto strillare il pubblico come fosse un cigno danzante. No, no, non va.<<Rinfrescati, per stasera non c'è niente che tu possa fare.>>
Mi dà una pacchetta, quasi tradisce la sua rigidità ed un filo di commozione le attraversa lo sguardo, per poi tornare alla magnifica statua di marmo che è sempre.
Inespressiva nella vita, tanto quanto espressiva nell'arte della danza.
E questi sarebbero spogliatoi? Tremendi questi spagnoli.
Dovrò addossare tutto sulla panca, accidenti. Questo lavabo è minuscolo e troppo alto.
Mi specchio, questa banale e malconcia lastra di vetro riflette un vincente. Un gignetto mi attraversa il volto, involontario, quasi stupendomi.
Cosa sogghigno? Accidenti, posso fare ancora di più!
Poggio le mani al sostegno del lavabo, davanti a me, sospiro chinando il capo.
<<Ehm..>>
Chi diamine è ora?? In un impeto mi volto, pronto a strillare contro il mio seccatore..<<Era socchiusa>>
Una morsa mi stringe il petto quando vedo Otabek, lì sull'uscio, sereno e discreto nella sua contenuta preoccupazione.
<<Otabek..>> Riesco a pronunciare a stento.
<<Mi sembravi un po'corrucciato. Non ti sarai stirato qualche muscolo, vero?>>
Una domanda falsa, non vuole farmi fuggire chiedendomi qualcosa di serio. Ma so che ha compreso il mio sgomento, l'ho capito dal momento in cui prima, alla premiazione, mi ha tirato in salvo dai miei stessi pensieri.
Inspiro.. cosa dovrei dire? No, per questa sera basta con tecniche e struttura.
Avanzo silente, a capo chino. Lui non si muove, credo stia pensando che uscirò, lasciandolo qui, come se fossi infastidito dalla sua presenza. Ma non si scompone, non sarebbe da lui.
Mi fermo quando sono consapevole di averlo ad un passo di distanza, pur non azzardandomi ad alzare lo sguardo.
Silente, serrando le labbra in un misto fra la rassegnazione e lo stridio dell'orgoglio che mi richiama alla ragione, limitandomi ma non fermandomi, mi piego in avanti e poggio la fronte nell'incavo fra la sua spalla e il petto.
|| ~~
Interminabili attimi di silenzio dominano lo spogliatoio.
Accidenti a me.. ma come mi è saltato in mente? Pretendere da lui del conforto.
Sta lì, non si muove, l'ho infastidito. Non riesco a combinar..Un sospiro spezza il silenzio. Otabek, con un cenno secco delle braccia, non privo di garbo però, mi attrae nel suo abbraccio.
Deglutisco, poggiando le mani appena sotto il mio viso. Sento la muscolatura del suo petto asciutto, sodo, eppur più pieno del mio, così come i muscoli delle spalle, leggermente tesi, spingere contro la mia fronte.
Le sue dita mi accarezzano la parte alta della nuca, scorrendo sotto i miei capelli in una confidenziale danza. Ad ogni carezza, il nodo di pensieri che mi martellava la testa pare districarsi sempre più.
L'altro braccio mi cinge la schiena, tenendomi stretto a lui e leggermente sollevato sulle punte.
Deve avere delle braccia piuttosto forti per reggermi così, perché nonostante stia sulle punte da un po', non avverto la fatica, mi sento sorretto.. al sicuro.Affondo le dita sul suo petto. Vorrei dei veri artigli in questo momento, meriterebbe dei graffi.
Deve capire che la prossima volta dovrà essere accanto a me, su quel podio. Non può semplicemente aspettarmi dopo, io voglio vincere con lui, voglio che lui vinca per me.
Mentre stringo le dita, puntandole con ostinazione, lui si ritrae appena e allenta l'abbraccio.
Sono pietrificato, ho sbagliato qualcosa? Sono stato invadente?
Alzo lo sguardo sul suo viso, cercando la conferma dei miei timori.
Otabek mi osserva meditabondo, ma non pare interdetto, solo.. assorto.
Aggrotto la fronte. Che accidenti stai pensando, Otabek? Non puoi abbracciare la gente e poi ritrarti così, sai?
Piega le labbra in un sorriso sornione, così insolito dalla sua solita aria neutrale.
L'angolo destro della sua bocca si stringe ancora, quel ghignetto accennato non è tradito però dall'espressione degli occhi, che rimane neutra e riflessiva.Deglutisco ancora. Non avevo mai fatto caso a quanto fossero definiti i suoi lineamenti, eleganti, mascolini.
Ma cosa sto pensando? Non abbassare la guardia, Yuri. Amico o no, è un avversario!
Si china, reggendomi ancora in quell'abbraccio, seppur allentato.
Porta la fronte all'altezza della mia, ormai non sono più padrone del mio corpo.
Una parte di me vorrebbe spingerlo via, chi si crede per concedersi tanta confidenza? L'altra vorrebbe..cosa vorrebbe? Cosa sto provando? Maledizione, fa qualcosa Yuri!
Sfrega la fronte contro la mia, ispirando sulla pelle del mio viso come a volerne carpire il profumo. Poi, con un'inaspettata risalita del mento, poggia le labbra calde sulla mia fronte, aiutandosi prima con il naso a scostarvi le ciocche dorate che vi ricadono sopra.
<<Non ho intenzione di battere qualcuno che si fa tanti scrupoli, Yuri. Farai bene a star su col morale.>>
Mormora, le labbra sono ancora in leggero contatto con la mia fronte, così che ne sento i movimenti mentre mi parla e i soffi delicati delle parole.
Lentamente ritrae le braccia, non so che espressione abbia, non oso guardarlo in viso.
In compenso, il mio di viso è in fiamme, ma prima che riesca a mettere insieme qualcosa da controbattere, i suoi passi composti lo hanno già portato fuori dalla saletta.
Fisso la porta spaesato..
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Prima Ballerina
FanfictionQuesta è la mia prima fanfiction. Ispirata all'anime "Yūri!!! on Ice", è incentrata su due personaggi che io personalmente ho molto cari, specialmente il primo, Yuri Plisetsky e Otabek Altin. Le vicende si svolgono durante la premiazione fi...