Prologo

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In quale notte 

delirante, 

malaticcia, 

da quali Golia fui concepito, 

così grande 

e così inutile?

(All'amato se stesso dedica queste righe l'autore – Majakovskij)

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"IL MIO DONO È VEDERE NEL FUTURO", SENSAZIONALE INTERVISTA ALLA PRIMA VEGGENTE RICONOSCIUTA DALLE AUTORITA'.

THULA DICHIARA UN CENSIMENTO DEI VEGGENTI.

LA LTP STIMA CHE PIÙ DELL'OTTANTA PER CENTO DEI VEGGENTI DI THULA NON HA PARTECIPATO AL CENSIMENTO.

SCONTRO TRA VEGGENTI RIVOLTOSI E LA POLIZIA: NESSUN VEGGENTE FERITO.

LA LTP FONDA IL CORPO DEI VEGLIANTI COME PRECAUZIONE PER IL FUTURO.

ATTACCO TERRORISTICO IN UNA SCUOLA: SI ATTENDE LA RIVENDICAZIONE DA PARTE DEI VEGGENTI.

LE DOUQUETTE INDUSTRIES A LAVORO SU UN SERIO PER RENDERE I VEGGENTI UMANI.

LOGAN DOUQUETTE STIPULA UN CONTRATTO DI RIFORNIMENTO ESCLUSIVO CON IL GOVERNO DI THULA.

THULA È L'UNICO STATO AL MONDO IN GRADO DI DIFENDERSI DAI VEGGENTI.

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Era molto tempo che Jean Roberts non sentiva quella sensazione, quel bisogno dietro la coscienza, dietro la percezione stessa di sé, di fare qualcosa. L'aveva sempre trovato piuttosto inquietante, fastidioso, la faceva sentire una marionetta strattonata da un burattinaio capriccioso, ma era impossibile da ignorare.

Aprì gli occhi nel proprio letto consapevole che il mondo stava per implodere, stringersi su sé stesso fino a scomparire.

Recuperò la pistola dal suo comodino, un feticcio per darle l'illusione di poter cambiare gli eventi, di non essere una banderuola i balia della tempesta.

Uscì dalla propria camera, i corridoi erano deserti; i suoi ragazzi erano rientrati da poco da una ronda piuttosto tranquilla e stavano dormendo. Per un secondo immaginarli uno per uno dentro le proprie stanze, nei propri letti, al sicuro, le diede calore: ogni notte che a dispetto di ogni statistica, ogni presagio ed ogni inferiorità strategica, li vedeva rientrare, si sentiva vittoriosa. Si sentiva di star facendo le cose nel modo giusto.

Sapeva di mentire soprattutto a se stessa.

Altrimenti non avrebbe sentito quel richiamo nel cuore della notte a salire.

Si fermò ai piedi delle scale, completamente dimentica di ogni sensazione di languore che potesse aver provato: lassù c'era la sua disfatta.

La sua fine dei giochi.

Lo sapeva.

Per questo la sua mente urlava e lei moriva.

Non voleva salire, avrebbe dato tutto quello che aveva per non dover salire quella rampa.

Forse non aveva abbastanza, perché un passo dopo l'altro raggiunge la porta che dava sul tetto.

La spalancò, il vento la travolse tirandole violentemente i capelli verso sinistra, le punte le schiaffeggiarono il viso come se mille aghi la stessero pungendo insieme.

Synt - You can not redoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora