The Christmas Proposal

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Mancavano solo un paio di giorni a Natale e Jude e Zero non avevano avuto un attimo di respiro. Nel pieno della stagione, Jude si tratteneva spesso oltre l'orario di lavoro per cementare vari accordi tra la società e vari sponsor, gestire le trasferte della squadra e altri particolari. Zero, invece, rimaneva ad allenarsi fino a tardi sia in campo, sia in palestra, e anche a parlare con il mister, per valutare e analizzare gli avversari e ideare nuovi schemi con cui poter vincere. Quando entrambi tornavano a casa, la loro bellissima casa, progettata insieme pezzo dopo pezzo, non potevano fare altro che sfamarsi con una cena veloce sul divano, coccolarsi un po' e poi crollare addormentati sul loro comodissimo e gigantesco letto matrimoniale, l'uno tra le braccia dell'altro. Finalmente, a due giorni da Natale, Zero aveva ottenuto un giorno di riposo, concesso dal coach alla squadra, per arrivare in piena forma il giorno della partita che si sarebbe sostenuta proprio durante l'evento natalizio. Era stata quella partita ad impedire a Jude e Zero di organizzare un viaggio per festeggiare lontano da Los Angeles, viaggio che, però, non era stato cancellato, ma solo rimandato a Capodanno. Devils o no, avevano deciso di festeggiare l'arrivo del nuovo anno a New York, tra la neve e le luci di Central Park. Tuttavia, Gideon aveva deciso di rendere speciale anche il Natale, in un modo o nell'altro, e in quel giorno di vacanza aveva trascinato Jude, anche lui a riposo, a fare shopping. Il loro obiettivo era quello di trovare un albero di Natale da mettere nel loro gigantesco salotto con camino. Avevano riscoperto il piacere di crogiolarsi davanti al fuoco solo in quei giorni, i più freddi dell'anno a Los Angeles, stringendosi l'uno all'altro, a volte parlando, a volte rimanendo in silenzio ad osservare le fiamme e, a volte, a fare l'amore su una coperta distesa davanti al fuoco. Quella stanza avrebbe dovuto ospitare il tanto sognato albero di Natale. I due avrebbero dato inizio a una loro tradizione, l'addobbamento di quello che non sarebbe stato solo un albero, ma anche un simbolo della loro vita insieme. Gideon aveva iniziato ad amare la vita di coppia anche per quello. Insieme a Jude aveva iniziato ad acquisire tante piccole tradizioni a cui, fino a un paio di anni prima, non aveva mai dato importanza. Da piccolo non aveva mai avuto la possibilità di festeggiare il Natale. Alberi, regali, festeggiamenti ecc ecc, con Leo e Carla, i suoi 'genitori' adottivi, non esistevano e quando, finalmente, era riuscito ad ottenere l'indipendenza economica, era ormai troppo grande, solo e disilluso per poterle apprezzare. Anzi! Era addirittura quasi arrivato ad odiarle! E la stessa cosa valeva per Jude. Quando era piccolo, vedeva il Natale come la speranza di vedere sua madre e suo padre insieme. Invece si era accorto ben presto che anche sotto le feste nulla cambiava e che la situazione tra sua madre e suo padre rimaneva la stessa. Quando i suoi genitori si separarono, Jude si buttò anima e corpo sul cercare di fare colpo sul padre, dimenticandosi di tutti e tutti, così come fece praticamente tutto il mondo con lui. Ma ora tutto era diverso. Gideon e Jude si erano trovati e insieme potevano iniziare a costruire tutto da zero. E avrebbero cominciato quel pomeriggio, facendo shopping natalizio e dando il via a una tradizione tutta loro.

Dopo una mattinata di pigrizia e un pranzo freddo a letto, Jude e Zero avevano deciso di abbandonare il calore di casa loro per dirigersi in questo gigantesco magazzino addobbato a villaggio di Natale dove vendevano di tutto per addobbare la casa, dagli alberi e decorazioni semplici, ad impianti di luci e lucine più bizzarri e complicati con cui illuminare i tetti e le intere facciate esterne delle varie abitazioni. Preso il carrello e passate le porte scorrevoli all'ingresso, Zero pose subito il primo quesito:
-Allora...albero vero oppure sintetico?
-Assolutamente sintetico!- fu la risposta di immediata di Jude.
Zero cercò di ragionare:
-Sei sicuro? Anche un abete vero non sarebbe male. Poi lo potremmo piantare in giardino.-
-Nono, assolutamente no. Sono contrario all'uso degli abeti veri per fare l'albero di Natale. Non è giusto che siano tagliati da noi esseri umani per i nostri capricci.-
Jude sembrava essere davvero contrariato da questa cosa e Gideon si perse a guardare il suo uomo con un sorriso. Quando Jude lo notò, gli domandò:
-Ti sembro strano, vero? Ad arrabbiarmi per una cosa simile...-
-Al contrario! È anche per questa tua dolcezza e gentilezza che ti amo...- rispose Gideon, lasciandosi andare in una di quelle rare e bellissime dichiarazioni che solo lui poteva fare -E poi sei davvero sexy quando ti scaldi per difendere le cose a cui tieni.-
Jude arrossì, abbassando lo sguardo e sussurrò un 'idiota' a bassa voce. Zero scoppiò a ridere a quella reazione e, spingendo con una mano il carrello e con l'altra prendendo la mano di Jude tra le sue, dichiarò:
-Andiamo a prendere il nostro albero. Sarà bello riaprire lo scatolone che lo conterrà anno dopo anno.-
Jude si illuminò in un sorriso radioso e annuì, seguendo il suo uomo.

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