La mia vita

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Chi sono io? Quando finirà,mi chiedo,questa storia?
Ora sono qui,immersa dai i miei pensieri in una camera al buio  con una stufa piazzata alle mie spalle.
Sono sola seduta accanto a una finestra che affaccia sulla riva del fiume,osservando il celo che sta diventando sempre più cupo e grigio un pò come la mia vita in questo terribile periodo.
Dico tale parole e credetemi possono essere capite soltanto se sono vissute sulla propria pelle.

  Capitolo 1

Era l'ora di cena del 5 gennaio,io e la mia famiglia eravamo riuniti a tavola pronti per cenare,peró nell' area vagava una strana sensazione una di quelle che non sai come gestire,infatti dopo averci nutrito improvvisamente mio padre si alza di lì e va a sedersi sul divano,aveva una faccia pallida,una di quelle in cui quando le incontri ti spaventi e inizi a preoccuparti, lui peró nel frattempo inizia a slacciarsi la cintura e a respirare profondamente.
Di primo impatto nessuno della mia famiglia da tanto peso alla cosa poiché non era la prima volta che accadeva una situazione del genere,ma quella volta era davvero tutto diverso.
L'accaduto dopo passó in secondo piano e la serata continuó a scorrere,ma durante quella terrible notte c'era qualcosa che non andava.
Mio padre si alzó per bere ma quel strano malessere non mollava insisteva dentro di sè.Lui amava e ama cavarsela da solo quindi cercò in tutti i modi una soluzione da solo,si sdraiò sul divano e mantenne  costante la respirazione,solo che con quest'ultimo non vi era solo ma bensì con la nostra bestiolina Raika,infatti si accorse che qualcosa non andava e inizió a battere con violenza la corda,con cui era legata a un piccolo chiodo,al che mia madre sentendo strani rumori si recó in soggiorno per scoprire il perchè di quel baccano.
Mia madre quando arrivó in soggiorno evide il marito in condizione disastrose,entró nel panico e pronunciò  le sottoscritte parole "ORA COSA FACCIO" a un volume molto elevato.
Dopodichè si sveglió di soppiatto mia sorella maggiore,che preoccupata volle sapere cosa stava accadendo, insieme decisero di chiamare il codice rosso poichè la questione si fece insostenibile.
Chiamato l'autoambulanza, anche qui trovarono delle difficoltà perchè le infermiere non conoscevano esattamente il luogo dove soccorrere.
Dopo un po' di tempo mia sorella maggiore percorse veloce mente le scale e si recó fuori strada per accompagnare le infermiere nel posto giusto.
Recate su dove lui era  in disperate condizioni gli misero subito dell ossigeno e lo inserirono nell auto per fare subito un controllo al centro ospedaliere.
Passate due tre ore mia madre venne a svegliarmi visto che io non avevo sentito nulla durante la notte,era lì seduta sul mio letto con le lacrime agli occhi la voce tremante e il cuore un po' spezzato,mi toccó dolcemente come solo una madre sa fare,io mi svegliai subito aprì gli occhi e quasi quasi la risposi male perchè le rinfacciai che era presto e volevo dormire ma dopo che pronunciò quelle dolorose parole,"Papà    é all'ospedale" scoppiai a piangere e abbraccai forte mia madre per darle del coraggio in più e farla sentire protetta.
Dopo detto tutto lei come una donna"forte" si reca in ospedale e resta lì per molto tempo mentre io e mia sorella eravamo sul lettone dei nostri genitori e ci abbracciammo più forte che mai per sentire sul serio l appoggio di una persona che ti vuole bene e che riesce a capirti in qualunque momento

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⏰ Last updated: Jan 13, 2017 ⏰

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