CAPITOLO 1°

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Sospesi in un attimo magnifico: la brezza leggera della sera, la luce scintillante della luna che gli illuminava metà del volto, le labbra di Naruto su quelle di Hinata... diciamo che quello era il dettaglio principale dell'attimo più meraviglioso della vita di lei.

Il suo bel Naruto la stava baciando, mai se lo sarebbe immaginata, le sue labbra morbide e screpolate sulla bocca di Hinata, una mano di Naruto accarezzava dolcemente la guancia di lei, l'altra era intrecciata alla piccola e morbida mano della ragazza.

Tutto di lui faceva ardere la pelle di Hinata al solo contatto. Dei brividi le passavano per la spina dorsale facendola stringere di più a lui per un maggiore contatto.

Ancora non ci credeva, il suo Naruto, il Naruto che aveva sempre amato e che sempre aveva sostenuto, la stava baciando. Stava baciando lei!

In un'altra situazione sarebbe svenuta sentendo quel suo contatto così delicato e così virile allo stesso tempo, tutto sapeva di amore, tutto sapeva di maschio, tutto sapeva di Naruto, e tutto ciò associato a lui era sempre stato qualcosa di irraggiungibile per lei.

Quando quel piccolo contatto finì si guardarono con occhi socchiusi, i nasi si sfioravano ancora, respiravano l'uno il soffio dell'altro,vivevano l'uno dell'altro. Gli occhi di Naruto come zaffiri risplendevano nel buio e, mentre la restante forza del suo Rasengan li faceva salire di qualche altro metro, i suoi capelli biondi come l'oro andavano per i fatti propri. Hinata vide nello sguardo di Naruto una luce strana, non il riflesso lunare, qualcosa di molto più di una luce, era un calore rivolto a lei, un calore che non avevo mai visto nello sguardo di Naruto e che le fece perdere qualche battito.

Gli occhi di Hinata iniziarono a diventare lucidi per la commozione ma Naruto evidentemente non comprese quel suo sguardo.

«Hinata.. cosa-» iniziò a dire. Non lo fece finire, si buttò di slancio su di lui, le sue braccia attorno al suo collo, abbracciandolo più forte che poteva strofinando la guancia sulla sua spalla.

«Naruto.»

Lui dopo essersi ripreso dal movimento improvviso ricambiò l'abbraccio stringendole la vita e affondando il viso tra i capelli neri di lei.

Tutto questo slancio li fece sbilanciare e si inclinarono nell'aria, richiamati dall'attrazione terrestre iniziarono a scendere prima dolcemente e poi sempre più veloci verso la terra a testa in giù.

Hinata sentiva il suo respiro e i suoi capelli solleticarle il collo.

La brezza si trasformò in vento e il vento le sferzava i capelli e la gonna. Non aveva paura di schiantarsi, si fidava di Naruto, e sapevo che lui non l'avrebbe fatta cadere.

Infatti a confermare i suoi pensieri la caduta cominciò a rallentare finché quasi si fermarono a pochi centimetri da terra ed ebbero un appoggio sotto i piedi.

Lei sentì Naruto alzarsi e dovette mettersi in punta di piedi per restare nella stessa posizione di prima ancorandosi al suo collo. Evidentemente quando erano sospesi lei era più in alto di lui...

La ragazza sorrise sulla spalla dell'amato, le piaceva quella differenza d'altezza.

Restarono qualche altro secondo così, l'uno fra le braccia dell'altro, solo per il piacere di stringersi a vicenda.

Poi sentendo delle voci si staccarono lentamente e lei fece scivolare le mani dal suo collo alle spalle.

Lui le mise una mano sulla guancia e un sussurro dolcissimo uscì dalle sue labbra «Ti amo, Hinata.»

Ancora nei suoi occhi, lei, vide quello sguardo pieno di calore e seppe di avere lo stesso suo sguardo, lo amava più di qualunque cosa e glielo avrebbe ripetuto all'infinito «Ti amo anch'io Naruto-kun... da sempre.»

Naruto a quelle parole sorrise e la ribaciò, prima un bacio sulle labbra, poi posò la bocca sulla sua fronte e guardò la luna ancora enorme.

«Ehm...» qualcuno si schiarì la voce, sicuramente Shikamaru.

Appena Naruto voltò lo sguardo per guardarlo, Shikamaru lo guardò con un sorrisetto malizioso che lasciava intendere tutto quello che pensava.

«Non vorrei disturbarvi, piccioncini, ma vorrei tornare a casa, lì c'è un bel letto comodo che mi aspetta» disse sottolineando l'appellativo che aveva loro affibbiato.

Hinata diventò subito rossa come un pomodoro e si nascose nella spalla di Naruto che sorrise anche lui imbarazzato accarezzandole la schiena.

«Be', anch'io vorrei tornare a casa, c'è qualcuno che ha difeso il villaggio al posto mio che non vedo da molto tempo...» lasciando intendere a Sakura chi fosse la suddetta persona.

Lei gradualmente ampliò il sorriso e disse: «Andiamo a casa.»

Non voglio restare soloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora