«Jane, tesoro, che piacere vederti!» la salutò Marie, abbracciandola.
«Come stai?» le chiese Jane.
«Bene, grazie. E tu? Jonathan?»
«Jonathan sta benissimo.»
«E tu?»
La ragazza sospirò.
«C'è qualcosa che non va?» le chiese la donna.
«Mi domandavo se potessi venire a casa per un po'... Jonathan è uscito con Violet.» disse, mentre le si stava quasi spezzando la voce.
«Ma certo, certo. Vado un secondo a dirlo al Re e andiamo via.»
«Grazie.» disse, con la voce ormai spezzata.
La donna sparì nel castello e Jane si passò una mano sul viso. Quella mattina era riuscita a trattenersi dal piangere di fronte a tutta la locanda, ma qualche volta andava in bagno a sfogarsi un attimo. Si sentiva malissimo.
Poco dopo Marie tornò lì e uscirono. Arrivarono a casa in poco tempo.
«Cosa succede, Jane? Tu non stai bene.»
«No, non sto bene, hai ragione. E ho terribilmente bisogno di parlare con te.» disse, mentre le scendeva la prima lacrima.
«Vieni, piccola mia, andiamo di là.» le disse e la portò nella sua camera.
«Devo sfogarmi con qualcuno, Marie, io non credo di potercela fare.»
«Sono qui per te.»
«Non so cosa fare.» disse, con le lacrime su tutto il viso, ormai. «Non amo William, ma credo di dover stare con lui.»
«Come mai?»
«Perché è l'unica opzione possibile! Lui sarebbe felice, tu e Jonathan non dovreste più faticare in quel modo, sarebbe tutto migliore!»
«Ma tu non saresti felice.»
«Io... Io sarei amata, rispettata...»
«Da un uomo che non ami.»
«Ma lui ama me.»
La donna restò in silenzio.
«E poi c'è un'altra cosa...»
Marie la incitò a continuare.
«Jonathan mi ha detto che Edward mi ama. Io non ci credo più di tanto, ma ormai è un pensiero fisso.»
«Tu cosa provi per lui?»
«Non lo so. Abbiamo litigato molte volte, e credo ogni volta di odiarlo, ma poi c'è sempre qualcosa che me lo ricorda. Quando Jonathan mi ha detto quella cosa, mi sono sentita cadere. E quando ripenso a prima del litigio, alla prima volta che l'ho incontrato è tutto così... Così...»
«Bello.» completò la donna e Jane si ritrovò ad annuire.
«Io vorrei odiarlo, Marie, ma mi ritrovo sempre più spesso a pensare "E se fossi innamorata di lui?"»
«È una cosa positiva, no?»
«No, affatto. Io non posso abbandonare tutto per qualcosa che forse nemmeno esiste. Se proprio devo decidere, preferisco sacrificare me stessa che me stessa e tutti quelli intorno a me.»
«E a te non pensi?»
E adesso come faceva a dirle che non le importava di se stessa perché tra un po' di mesi non ci sarebbe stata più? Non poteva dirglielo, non poteva farla soffrire in quel modo.
«Io... Io preferisco far felici gli altri.»
«Tesoro, ma tu devi pensare a te stessa. Non puoi preoccuparti solo degli altri.»
Jane si asciugò una lacrima.
«Ieri ho detto a William che forse mi sono innamorata di lui.»
«Perché l'hai fatto?»
«Per tutto quello che ti ho detto prima. Non ce la faccio più a stare con lui in quel modo, dobbiamo prendere una decisione. E magari è ora di fidanzarci e basta, finirla con questa storia. Quando gliel'ho detto, lui... Lui stava per urlare dalla felicità! Capisci?»
«Sai cosa comporterebbe, vero? Diventeresti la Regina...»
«Lo so, e voi potreste stare meglio.»
«È una grossa responsabilità...»
"Non dovrei comunque sostenerla per molto." pensò, ma non lo disse.
«Non devi fare qualcosa che non vuoi.»
«Me l'ha detto più volte, Marie, ma mi ha detto anche che mi vorrebbe accanto a sé ogni mattina, che mi vedrebbe accanto a lui sul trono. Credo sia la cosa giusta da fare.»
«Ma non per te, se non vuoi. Tu che vuoi far felici gli altri, hai pensato a Edward? Non credo ne sarebbe molto felice.»
«Edward... Lui è un caso particolare.»
«E...»
«E non posso rovinare tutto per lui. Da quando c'è William è tutto perfetto, non posso mandare tutto a rotoli.»
La donna sospirò. «Ti ho detto cosa ne penso, ma devi essere tu a decidere se seguire la tua testa o il tuo cuore.»
Jane si asciugò una lacrima. «Ti ho fatto perdere soltanto tempo...»
«No, non è vero: hai un problema e me ne hai parlato, e hai fatto benissimo. È come se tu fossi mia figlia, voglio essere presente il più possibile, anche se il lavoro non me lo permette così tanto.»
«Grazie.» le sussurrò e l'abbracciò.
***
Jane cercò di essere quella di sempre e, più o meno, ci riuscì. Passò le settimane come al solito, le capitava soltanto di piangere ogni tanto — soprattutto di notte, sul suo letto — e alla fine la prima settimana di agosto era passata. William continuava a dirle che quel mese avrebbe finalmente compiuto 18 anni, Jane non sapeva il perché di tutta quell'insistenza.
In quel momento, nel giardino del palazzo, si stavano semplicemente baciando.
«Sai che la prima volta che ti ho vista ti avrei dato diciannove anni?» le disse.
«Davvero?»
«Sì, sembri più grande. Probabilmente è per il tuo comportamento.»
«In che senso?»
«Sei sempre stata autonoma, come un'adulta. Ne avrai assunto anche l'aspetto.»
«Come mai questa fissa con il mio compleanno?»
«Diciotto anni sono un traguardo importante.»
«Soltanto questo?»
«Non pensarci.» le disse e le stampò un paio di baci, ma lei si scostò.
«Cosa mi stai nascondendo?»
«Cosa dovrei nasconderti?»
Lei lo scrutò e lui le sorrise.
«William Cooper, non mi piace quel sorriso.»
«Strano, pensavo ti piacesse.»
«Non cambiare discorso.»
Le sorrise di nuovo e la tirò a sé, abbracciandola.
«E dai, lasciati fare una sorpresa e non rovinare tutto.»
Era chiaro che si riferisse alla sorpresa che le stava riservando, ma per Jane quell'ultima frase ebbe un secondo significato. Si girò verso di lui e lo baciò.
***
«Oh, no, lasciami, lasciami! Jonathan, smettila!» urlò ridendo e cercando di togliersi di dosso le mani del fratello. Odiava il solletico, e lui glielo faceva apposta.
Dopo un paio di minuti la lasciò libera e lei tirò un sospiro.
«Sei insopportabile quando fai così.» gli disse.
«Stamattina ho parlato con Edward.»
«Mi pare di non avertelo chiesto.»
«E io te lo dico lo stesso.»
«E a me non interessa ugualmente.»
«Dovrai starmi a sentire.»
«Ma-»
«Suo padre sta male, Jane.»
La ragazza si zittì.
«Lui ci sta male. Magari potresti andare a parlargli.»
«Mi dispiace, non metto in dubbio che per lui sia dura e spero che suo padre si riprenda, ma non andrò a parlargli. Per favore, adesso, non parlarmi di lui.»
Il ragazzo non uscì più il discorso.
***
Jane entrò alla locanda con l'intenzione di salutare i suoi amici, ma c'era soltanto Raphael.
«Buongiorno... Dov'è Charlotte?»
«Da oggi in poi starà a casa, non deve faticare, il pancione ormai è bello grosso.»
«Oh, capisco. Ormai manca poco alla nascita.»
«Esatto, e tu non puoi capire quanto sono nervoso. Sverrò uno di questi giorni.»
«Ma è una bella cosa!»
«Sì, lo so, ma è una responsabilità enorme.»
Prima che potesse rispondergli, dalla porta entrò una ragazza. Aveva i capelli lunghi, castani, e la prima cosa che saltava all'occhio era la sua timidezza.
«Ehm, buongiorno, io sono Rosy, sono stata assunta per sostituire un operaio.»
Raphael gettò un'occhiata a Jane e scrollò le spalle, poi andò a stringere la mano alla nuova ragazza.
«Benvenuta, allora! Speriamo che ti trova bene.» disse e Jane annuì, sorridendo.
***
Le settimane passavano velocemente e sempre uguali. Rosy si era rivelata abbastanza simpatica, ma sempre molto timida. Al momento, Jane stava per tirare un pugno al fratellastro.
«Domani è il tuo compleanno!» le disse di nuovo.
La ragazza aveva perso il conto di quante volte gliel'aveva ricordato e non ne poteva più.
«Ho capito, Jonathan, ho capito, basta!»
Prese i piatti vuoti dal tavolo e li mise nel lavello, sospirando.
«Credo che adesso andrò a dormire.» annunciò e lui annuì.
«Jane, prima che tu vada via, posso dirti una cosa?»
«Certo.»
Le si avvicinò e si mise accanto al suo orecchio.
«Domani è il tuo compleanno!» sussurrò e Jane non poté fare a meno di tirargli uno schiaffo mentre ridevano.||spazioautrice||
Buonasera! Aggiorno oggi perché mi aspettano dei giorni pienissimi e avrò a malapena il tempo di respirare. Mi stresso solo a pensarci. Voi come state? Spero tutto bene e spero anche che questo capitolo sia carino. Come si è capito, nel prossimo ci sarà il compleanno di Jane. Inizieranno a cambiare le cose (finalmente, direi). E boh, non so che dirvi, quindi vi auguro una buonanotte.
~Rob ❤️
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Kalos
Fantasy|IN REVISIONE| [19.09.16 #251 fantasia] [12.11.16 #251 fantasia] [01.12.16 #150 fantasia] [18.12.16 #144 fantasia] [21.12.16 #138 fantasia] Jane era diversa e lei lo sapeva. Sapeva anche che nessuno doveva venire a conoscenza del suo segreto, o avre...