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William era andato via da poco. Lui e Jane si erano dati appuntamento per l'indomani, per iniziare subito con quelle che la ragazza riteneva vere e proprie lezioni. L'unica cosa di cui gli importava al momento, però, era parlare col fratello.
«Jonathan, ti sbrighi ad uscire da questa dannata doccia? Devo parlarti!»
«Che c'è di così tanto urgente?» chiese da dentro il biondo e la ragazza sospirò.
«Sbrigati!»
Dopo cinque minuti il ragazzo uscì dal bagno asciutto e vestito e andò dalla sorella.
«Che devi dirmi di così importante?»
Lei sorrise.
«Ho parlato con William, e non puoi immaginare cosa mi ha detto.»
Lui la incitò a continuare e lei gli raccontò tutto.
«Ma è una cosa fantastica!» urlò Jonathan e dalla felicità la abbracciò, sollevandola dal pavimento. Lei gli lasciò un bacio sulla guancia.
***
«Jane.» la salutò William lasciandole un bacio.
«Non vedi l'ora di iniziare, eh?»
«In effetti sì.»
«Ho già tutto pronto, sdraiati.»
La ragazza obbedì e si mise sul letto del principe.
«Adesso dovrai bere questo.» le spiegò, porgendole una fiala piena di liquido blu cobalto. «Fa emergere il tuo sogno, lo usano durante la registrazione. Dobbiamo conoscere il sogno, prima di modificarlo.»
«Come fai ad averla?» gli chiese, riferendosi alla fialetta.
«Abbiamo delle scorte. Non se ne accorgeranno, se è questo che ti preoccupa.» la anticipò e lei annuì.
«Fa male?»
«No, per nulla. Devi semplicemente stare tranquilla.»
«Cosa mi succederà?»
«Ti addormenterai per una decina di minuti.»
Lei annuì di nuovo.
«Poi mi racconterai il tuo sogno, devo saperlo per poter fare qualcosa.»
«Va bene.»
Le porse la fiala e lei sospirò, poi la bevve.
***
Si tirò su a sedere all'improvviso, prendendo un lungo respiro. Le era sembrato di annegare. William la tenne per le spalle.
«Va tutto bene, va tutto bene.»
Si mise una mano sulla testa e notò di avere l'affanno.
«Cosa è successo?» le chiese e lei iniziò a raccontargli tutto.
Quando ebbe finito, lui annuì.
«È chiaro ciò che sei. Adesso dovrai scegliere.»
«Scegliere cosa?»
«Il tuo stato. Dovremo cambiare il tuo sogno, spingerlo verso un solo holum, ma devi scegliere quale. Cosa ti piacerebbe essere?»
«Aspetta, è per questo che mi avevi detto di essere un Gedas? È quello che hai scelto?»
«Sì, è così. E tu cosa scegli?»
Jane cominciò a rifletterci. Poteva scegliere di essere una Gedas, come William, ma non le ispirava più di tanto avere il controllo sulle piante; poteva essere un'Aedas, come Jonathan, ma non sapeva cosa farsene dell'aria; poteva essere una Kydas, e in effetti l'idea di saper gestire l'acqua la stuzzicava: ripensava a quando aveva piovuto e le sarebbe piaciuto essere una Kydas per non servirsi dell'ombrello senza comunque bagnarsi; e poi poteva essere una Fodas: avrebbe potuto riscaldare casa in inverno, non sentire freddo... Edward era un Fodas. Era inutile continuare a mentire, le mancava tanto, ma non poteva stare con lui. Le si strinse il cuore. Avrebbe almeno avuto qualcosa a ricordarglielo. Ma era la scelta giusta? Il suo destino era con William, voleva davvero avere qualcosa che la legasse a Edward?
«Hai scelto?»
Lei sospirò.
«Va bene Fodas?»
«Certo. Sarà un po' complicato concentrare il tuo sogno su quell'holum, ma sarebbe stato complicato anche con gli altri e scommetto che tu ce la farai.»
Lei annuì, senza stare molto a sentirlo. Aveva scelto di avere un pezzo di Edward con sé per il resto della vita.
***
«Oh, grazie per aver pensato al tuo fratellone, davvero un gesto commovente!» disse Jonathan dopo che lei gli ebbe comunicato il perché della sua scelta.
«Dai, cerca di capirmi!»
«Sto scherzando, scema, non sentirti in colpa.» le sorrise e lei tirò di nascosto un sospiro di sollievo. «E così ti sei arresa ai tuoi sentimenti, finalmente.»
Non gli rispose.
«Jane, è più che normale. Puoi dirglielo e-»
«No, non posso. Non devo. Non devo per me, per lui e per William.»
«Se tu accetti di stare col principe, probabilmente diventerai regina e lo saresti per tutto il resto della tua vita, non più per un paio di mesi perché dopo saresti morta.»
La ragazza stette in silenzio. Jonathan aveva ragione, non sarebbe più morta e avrebbe dovuto continuare a sostenere l'incarico di regina.
«Ci penserò, va bene?»
Lui annuì.
***
Charlotte era già distesa sul letto, Raphael stava ancora sistemando in cucina: aveva insistito per non farlo fare a lei.
All'improvviso sentì muovere il bambino e sorrise: non vedeva l'ora di cullarlo tra le braccia.
«Raphael, lascia perdere la cucina e vieni.» disse, ancora sorridendo. Adorava avere una casa tutta sua dove vivere con il ragazzo che amava e, tra qualche mese, suo figlio. Era ciò che li aveva uniti in una vera famiglia, dopo il bimbo.
Il ragazzo spuntò nella stanza poco dopo e le lasciò un bacio prima di sdraiarsi accanto a lei.
«Sentilo.» gli disse, prendendogli una mano e poggiandola sopra la pancia.
«Al massimo, volevi dire sentila.» le disse, sorridendo e accarezzando il pancione.
«Sai già che per me è un maschio.»
«E per me una femmina. In effetti, dovremmo iniziare a pensare ai nomi.»
«Se è maschio... Mi piacerebbe Andrew.»
«A me piace Christian.»
«Non è male.» gli disse, facendolo sorridere.
«E se è femmina, sarebbe bello Rosemary.»
«Non mi piace più di tanto. Che ne dici di Valerie?»
«Semplicemente Rose?»
«Rose va bene.»
«Allora se sarà una bambina sarà Rose, mentre se sarà un bimbo si chiamerà Andrew o Christian.»
La ragazza annuì e sorrise, lasciandogli un bacio.
***
«La registrazione è a novembre e siamo ancora a fine agosto, abbiamo tutto il tempo necessario per fare tutto, Jane. Non devi esercitarti tutti i giorni, anche perché poi diventa stancante per te e non so se quelle fiale, prese in continuazione, hanno degli effetti collaterali.»
«Sicuro che ci arriveremo?»
«Sì, tranquilla. Da quando lo sai?»
«Da poco prima che tu mi invitassi a cena qui.»
«È passato un bel po' di tempo. Come hai fatto a stare con questo peso addosso per tutto questo tempo?»
«Cercavo di non pensarci, volevo vivermi al meglio il tempo che mi restava.»
«È per questo che stai con me?»
«Cosa?»
«Sei stata con me soltanto perché volevi passare bene i tuoi ultimi mesi?»
«Ma no, certo che no! Non pensarci nemmeno. Sono con te perché sto bene, indipendentemente dai miei ultimi mesi o meno.» gli rispose, con un groppo in gola.
Lui le sorrise e la trascinò tra le sue braccia.
«Tu perché hai scelto Gedas?» gli chiese.
«Era lo stato di mia madre. Pensavo fosse il modo giusto per ricordarla.»
«È un bel pensiero. Io nemmeno so quale era lo stato di mia madre.»
«E di tuo padre?»
«Nemmeno, non ricordo quasi niente di lui, come di mia mamma, d'altronde. Ricordo sempre Marie e Jonathan, sono sempre stati loro la mia famiglia.»
«Marie ha avuto un bel coraggio a prendersi una bambina che non era sua.»
«Lei ha sempre avuto un cuore buono. Era la migliore amica di mia mamma, non mi avrebbe lasciata morire.»
«Lei è stata un po' anche mia madre. Io ero piccolo, mia madre era morta e mio padre aveva troppi problemi da risolvere con il regno. Ero praticamente solo, mi ha cresciuto lei.»
«Le sono sempre piaciuti i bambini.»
«A te piacciono?»
«Non ho mai avuto molto a che fare con loro. Non ho mai avuto un bambino tra le braccia, ne vedevo soltanto quando andavo a scuola, ma quando sei piccola non puoi dire se ti piacciono i bimbi o no, dato che sei una di loro. Probabilmente deciderò quando nascerà il figlio dei miei amici.»
«A me è capitato di avere bimbi intorno. Quando, ad esempio, nasce il figlio di un conte e una contessa, lo portano qui. Per loro è un onore che il piccolo venga tenuto in braccio dal Re e dal principe. Perciò sì, ne ho visti abbastanza, e sono carini, alcuni. Altri non fanno che gridare e ti viene voglia di mandarli via. Ma in generale sono belli, sono come dei batuffoli da coccolare.»
La ragazza scoppiò a ridere. «Mi fai impressione, cos'è tutta questa dolcezza?»
«Ho un debole per i bambini, non posso farci nulla. E poi io sono sempre dolce.»
«Mh, non saprei.»
Si misero a ridere e lui la tirò verso di sé.
«Magari anche noi avremo un batuffolo da coccolare solo nostro.»
La ragazza riuscì a non mostrarsi troppo scettica.
«Non credi di star andando un po' troppo avanti?»
«Non ti ho detto che lo voglio adesso. Solo che mi piacerebbe avere un bimbo, un giorno.»
«Sarebbe l'erede al trono.»
«Esatto.»
«Tu quando prenderai il posto di tuo padre?»
«Tecnicamente, il principe dovrebbe prendere il posto del Re quando quest'ultimo muore, ma non è quasi mai così. Solitamente, quando il figlio si sposa, il Re abdica e lascia il posto al principe con la moglie.»
«È un bel pensiero verso il figlio, quello che il Re fa.»
«Sì, è come se dicesse al figlio che adesso è pronto a prendersi cura del regno come ha fatto lui, che è in grado di farlo, e che si fida di lui.»
«Il Re e il principe hanno un bel rapporto, quindi.»
«Sì, quasi sempre. E soprattutto se il principe fa quello che dice il padre.»
«Che intendi?»
«Il figlio deve seguire i consigli del padre, che poi sono solitamente ordini, più che altro. Solitamente nessuno fa qualcosa di diverso, ma ogni tanto qualcuno c'è. Tipo io.»
«Cosa fai contro tuo padre?»
«Stare con te, prima di tutto. Non dare corda alle ragazze che mi presenta — tutte con un titolo, ovviamente. La scelta della futura regina è la cosa che preme di più i Re.»
«Litighi con tuo padre per me?»
«Ogni tanto, adesso non succede da un po', ma non credo che durerà ancora per molto.»
«Perché?»
«Ho questo presentimento.»
«William, io non voglio che tu abbia problemi con tuo padre per-»
«Smettila, Jane. Non devi preoccuparti per questo. So badare a me stesso.»
«Lo so, non lo metto in dubbio, ma-»
«Non devi preoccuparti, davvero. Non m'importa di quello che dice mio padre su di te, tu sei perfetta.»
«Ma è pur sempre tuo padre...»
«E allora? Mio padre sta sbagliando e non mi faccio problemi a dirglielo. Davvero, tu non preoccuparti.»
Lei sospirò e William si mise a carezzarle i capelli.
«Andrei contro tutto il regno per te, figurati se mi arrendo di fronte a mio padre.»
La ragazza trattenne un sospiro. Come poteva abbandonare tutto questo? Come poteva abbandonare William?

||spazioautrice||
Buonasera! So di essere un po' in ritardo, ma ho avuto un casino di impegni e non ho potuto fare assolutamente nulla, infatti mi sento stanchissima, perdonatemi se c'è qualche errore. Ho finito la saga di Shadowhunters poco fa, sono ancora stravolta, ma ho già iniziato Il Codice. E boh, il 2 aprile esce la prima puntata della sesta stagione di Teen Wolf in italiano. Non so più che dirvi, probabilmente adesso andrò pure a letto, quindi buonanotte e buon weekend!
~Rob ❤️

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