E anche oggi una gioia domani!

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"Ho scelto il male perché il bene era banale, Dio mi ha dato una pistola facile da manegiare. Forse certa gente la deve pagare, forse io non ho paura di sparare.."
Apro lentamente gli occhi, ieri mi sono addormentata con la musica in riproduzione nelle cuffiette.
Sono le 5:10 del mattino.
Ultimamente dormo davvero poco, non riesco a liberare la mente dai mille pensieri.
Mi alzo lentamente e mi dirigo verso la cucina. Oh cazzo, oggi ho il compito di fisica.
Come incominciare bene la settimana, insomma.
Sono le 5:30, e verso le 7 passa il pullman.
Non ho voglia di andare a scuola, per niente.
Sono stanca, un poco in generale.
Ultimamente sembra che non me ne vada bene una, ho bisogno di un qualcosa che possa aiutarmi definitivamente... perché davvero non so quanto ancora potrò resistere.
Quando per le 6:45 sono pronta, scendo di casa, e vado alla fermata.
Dopo circa 20 minuti arriva il pullman, e tiro un sospiro di solievo.
Prendo le cuffiette dallo zaino, e alzo il volume al massimo.
Guardo fuori dal finestrino le poche auto in strada, gli alberi, e la rara tranquillità che si può trovare solo alle 7 del mattino.
Sono le 7:10 e non c'é quasi nessuno nel pullman, così decido di stendermi, occupando i 2 posti vicini.
Chiudo gli occhi e mi abbandono alla melodia della canzone.
Dopo un pò però, sento un qualcosa toccarmi, apro velocemente gli occhi, e noto che un ragazzo alto dai capelli marroni mi sta dicendo qualcosa.
Allora tolgo una cuffietta, e capisco che mi sta chiedendo di sedersi.
Annuisco spostando subito i piedi.
Sono le 7:55, non poteva aspettare 5 minuti in piedi? Bah.
Vabbé tanto comunque mi sarei dovuta svegliare.
Faccio finta di guardarmi intorno e lo osservo per qualche secondo: capelli marroni abbastanza spettinati, occhi marroni, abbastanza muscolo, ed é vestito anche bene direi.
All'improvviso apre un libro, e girando le pagine noto la vena sul suo braccio.
Impressionante.
Rimango quasi imbambolata a fissarlo, quando lui si gira verso di me, e io subito distolgo lo sguardo.
Lui sorride e scuote leggermente la testa, per poi iniziare a leggere.
Dopo 5 minuti arriviamo, e io velocemente scendo dal pullman.
Raggiungo gli altri della classe e la mia migliore amica, Lara, che quando mi vede non si risparmia un "Eleeeee, oh dio sei in orario, quale miracolo?" Suscitando le risate degli altri.
Faccio una faccia buffa per poi salutarla con un grande abbraccio.
Ne avevo proprio bisogno.
Ah, e comunque io mi chiama Elektra, ma tutti mi chiamano Ele, che è molto più veloce e facile. Ho 17 anni e frequento la quarta scientifico.
Sono abbastanza alta, ho capelli mossi marroni, occhi marroni, e non sono in carne, ma nemmeno una modella.
"Raga, siete pronti per sto compito?" chiede Luca accendendosi una sigaretta.
Luca é stato il mio migliore amico fino all'anno scorso, quando poi però, a causa di una ragazza, litigammo pesantemente. Da quel momento ci salutiamo a malapena.
"Certo, lo chiedi pure. Io sono un mito in fisica, ma prendo tutti 4 per non farlo scoprire all prof!" Dice Carmine scherzando.
Luca lo fulmina con lo sguardo, e Carmine risponde con dei bacini ironici.
Quanto so cretini.
Faccio segno a Lara di salire, sto morendo di freddo.
Lei annuisce e saliamo.
Abbiamo il compito alla terza ora, quindi abbiamo un poco di tempo per ripetere, anche se alla seconda abbiamo educazione fisica, e se non partecipiamo la prof si incazza parecchio.
La prima ora invece Italiano, quindi nessun problema.
10 minuti dopo entra il prof in classe, seguito da un ragazzo.
Lara si paralizza completamente , e inizia a muovermi un braccio per chiamarmi.
"Ma sei scema?" dico liberandomi dalla sua presa
"Ma hai visto?!" Dice lei quasi urlando
"Ma cosa? Sei impazzita?" Dico quasi ridendo.
Lei prende il mio viso tra le sue mani, facendomi con forza guardare il ragazzo.
No, non è possibile.
É lui, é lui?
Come è possibile?
"Non ci credo.." dico senza rendermene conto
"Cosa? Lo conosci??" Mi chiede Lara abbassando il tono della voce
"Diciamo.." dico senza smettere di fissarlo.
Non mi ero resa conto di quanto fosse affascinante.
Esatto, affascinante, che è ben diverso da bellissimo.
Indossa una camicia bianca sopra a dei jeans, scarpette da ginnastica, e un giubotto blu abbastanza elegante.
"Ragazzi- dice il prof facendomi tornare sulla terra- questo è il vostro nuovo compagno di classe, Marco. Ora si presenterà, vi chiedo solo di farlo sentire da subito come uno di voi, visto che siamo già in quarta".
"Grazie prof.- dice Marco accennando un sorriso- Allora, ciao a tutti, io sono Marco, ho 18 anni e sono di Milano. In realtá sono nato in America, precisamente a Miami, ma all'età di 3 anni sono venuto in Italia con la mia famiglia. Boh nulla, amo fare sport, e adoro ascoltare la musica. Suonavo anche la chitarra fino a 2 anni fa, ma poi ho smesso per lo studio...".
Tutte le ragazze guardano Marco come se fosse un Dio sceso in Terra, e odio questo fatto. Decisamente.
Come odio il fatto che sorrida a tutte, superficiale del cavolo.
Non sembra per niente la persona che ho incontrato sul pullman.
"Bene Marco, grazie mille, per ora puoi sederti lì, vicino a Carmine." Dice il prof indicandogli il posto dietro di noi.
Cazzo, e che dico ora?
Guardo Lara e spero con tutta me stessa che non dica nulla.
E invece non appena si siede dietro di me..
"Ehy ciao! Piacere di conoscerti, io sono Lara, e lei é..." dice facendomi segno di girarmi.
Sospiro e, guardandola male, mi giro.
"Piacere, Elektra" dico accennando un finto sorriso, e porgendogli la mano.
Lui mi guarda e mi stringe la mano.
Mi guarda e basta, non sto capendo cosa sta succendendo, così mi giro velocemente.
Figura di merda pt2, ottimo direi.
Lara si gira poco dopo, guardandomi come per chiedere spiegazioni.
La ignoro, e la lezione inizia.
Dopo un'ora scendiamo finalmente in palestra, sono riusciuta a ripetere la metà delle cose che dovevo fare.
Ci cambiamo, ed è in inutile sottolineare quanto le ragazze hanno iniziato a sbavare alla vista di Marco in pantaloncini e cannottiera.
Lui però fa finta di niente, e si avvicina a me e Lara, che inizia ad agitarsi.
A guardarla mi viene da ridere, è tutto talmente assurdo.
Io la mia bella figura con lui l'ho già fatta, quindi che senso ha agitarsi?
"Ehi.." dice sorridendo
Lara urla "arrivo Giadaaa" e così scappa via, lasciandomi da sola.
Stronza, l'ha fatto di proposito, questa me la paga.
"Che coincidenza eh?" Dice passandosi una mano tra i capelli scombinati.
"In effetti si-dico accennando un sorriso-ma dove abiti tu?".
DOVE ABITI? MA CHE DIAMINE DI DOMANDA È? I MIEI COMPLIMENTI ELEKTRA, E SIAMO A 3.
"Cioé-dico guardando la sua faccia perplessa- eri nel pullman con me, per questo..."
Lui sorride, e gentilmente mi risponde "una fermata dopo la tua!".
Considerando che la mia è la prima fermata, significa che è stato in piedi quasi tutto il tragitto, non ha senso!
"Ma.."
"Si-dice lui, come a leggermi nel pensiero- ti ho svegliato solo alla fine perché eravamo quasi arrivati, e uno ti stava facendo la foto con il cellulare. Mi stava abbastanza sulle palle, odio ste cose infantili, tutto qui." Dice alzando le spalle.
Non é per niente credibile.
Annuisco, dovrei ringraziarlo? Dio mio, ma perché Lara è andata via?
Fortunatamente il silenzio è rotto dalla prof che arriva, e chiede a tutti di mettersi a coppie per fare un nuovo esercizio, e ovviamente tutte le coppie sono già formate e rimaniamo fuori solo io e Marco, ottimo.

||eeeeehilaaa, allora!
Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, ovviamente è solo il primo, per questo è un pò noioso... andando avanti però, la storia diventerà molto più interessante. Ciao belli!||

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⏰ Last updated: Dec 26, 2016 ⏰

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