Capitolo uno

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JING ZHI's P.O.V.

E anche quel freddo pomeriggio di Novembre andai a trovare Tomiko in ospedale, come ormai facevo ogni giorno.

Dopo essere entrata nella bianca e anonima stanza d'ospedale mi tolsi il giubbotto e la sciarpa, appendendoli all'attaccapanni in legno, e poi mi accomodai sulla sedia posizionata accanto al letto in cui la mia amica giaceva profondamente addormentata da due anni a questa parte.

Notai che i fiori, posizionati in un vaso poggiato sul comodino nella stanza, stavano cominciando ad appassire. Tornando a casa li avrei buttati e, l'indomani, gliene avrei portati di freschi.

Mi soffermai per un po' a guardare i fili e i macchinari collegati al suo corpo, e poi iniziai a parlarle.... come facevo ogni volta.

《Ebbene, anche oggi sono riuscita a venire a trovarti, contenta? In teoria dovrei essere a casa a studiare dato che domani ho un esame molto importante, ma per fortuna ho i libri dietro, quindi più tardi posso riguardare gli argomenti.》sorrisi.

A volte mi sembrava di poter sentire la sua voce.... anche se non era possibile, anche se le sue labbra non si muovevano e i suoi occhi non si aprivano.

Sospirai.... odiavo quella stanza, odiavo i macchinari che la tenevano in vita, odiavo il fatto di non poterla vedere né sorridere né piangere.... odiavo il fatto che non potessimo confidarci l'una con l'altra.... odiavo non poterla vedere innamorarsi del ragazzo che l'avrebbe resa felice, con cui avrebbe consumato le sue prime esperienze e per cui avrebbe sofferto le prime pene d'amore.... odiavo tutto di questa situazione....

Ma dovevo essere forte.... per lei, per i suoi genitori.... perché se non lo fossi stata io, come avrebbe potuto esserlo lei..?

Rimasi lì a pensare con lo sguardo fisso nel vuoto per un periodo di tempo non ben determinato almeno fino a quando non venni distratta dalle urla di un uomo nel corridoio.

《ZITTO! È TUTTA COLPA TUA!》

P.O.V.'s YOONGI

Guardai preoccupato gli infermieri che portavano di corsa in sala operatoria il mio amico Taehyung, in stato di semi incoscienza.
Prima di essere trascinato via mi rivolse un debole sorriso dicendomi che dovevo stare tranquillo, che si sarebbe trovato bene e che sarebbe stato un vero piacere avere tutte quelle infermiere carine intorno che si prendevano cura di lui.

Ma come potevo stare tranquillo dopo che un pazzo aveva appena investito il mio migliore amico davanti ai miei occhi?!

Mi sedetti su una delle scomode sedie lasciate ordinatamente in corridoio a disposizione dei parenti e degli amici dei pazienti.

Dopo una trentina di minuti arrivò in ospedale anche il padre di Tae.

Mi alzai per andargli in contro e una volta trovatomi davanti a lui feci un profondo inchino, segno di rispetto: 《Buongiorno signor Kim....》

Ignorò il mio saluto.

《Tu c'eri vero? Eri presente? Che è successo a mio figlio?》

《B-beh.... io gli ho solo chiesto di uscire.... e quando stava tornando a casa.... mentre attraversava.... un tizio lo ha....》

《Investito?》mi chiese, anche se mi sembrava già abbastanza ovvio.

Annuii guardando per terra intimidito dallo sguardo dell'uomo fisso su di me.

《Mio figlio non è stupido, se ne sarebbe accorto. Scommetto che lo hai fatto bere.... o avete fumato. Glielo avevo detto che tu e quegli altri delinquenti dei tuoi amici non eravate una buona compagnia.... mai una volta che mi ascoltasse.》

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 29, 2017 ⏰

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