Capitolo 5

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Antony quella mattina aveva deciso di andare a scuola a piedi, si era svegliato presto e aveva fatto tutto di corsa per appunto avviarsi a piedi in un orario decente. Oggi era lunedì, aveva appuntamento con Greta per scattare le foto, fortunatamente Matteo sarebbe venuto con lui o Antony non avrebbe retto una giornata intera a sopportarla. Il ragazzo si guardò in torno passando sotto agli alberi spogli del pieno autunno. Pensò a Melissa, rendendosi conto del fatto che ultimamente non aveva pensato a lei minimamente. Stava pensando troppo alla scuola, nuovamente, non aveva mai tempo per sé. Melissa lo aveva notato, era la sua occasione, e lui non stava facendo esattamente niente. Si disse che doveva smuoversi, doveva parlarle, provarci. Come ci si provava con una ragazza? Forse Matteo avrebbe dovuto insegnargli qualcosa.
-Sono un coglione.
Sospirò a bassa voce.
-Sono d'accordo.
Quella voce lo fece voltare alle sue spalle e vide Greta con il suo solito ghigno divertito che accompagnava il suo volto. Si girò di nuovo in avanti e lasciò che la ragazza lo raggiungesse.
-Perché mi parli ancora?
Chiese lui guardando a terra e mettendo le mani nelle tasche del giaccone.
-Perché sono costretta.
Rispose lei secca.
-Oggi viene anche un mio amico con noi.
Lei inarcò un sopracciglio.
-Tiberia?
Domandò sorprendendo Antony.
-Sai anche il suo cognome?
Lei lo guardò confusa.
-Mi hai preso per stupida? Ci vado a chimica insieme.
-Ah no... è solo che Melissa non mi aveva mai notato, quindi...
-Io non sono come lei.
Tagliò corto la ragazza nel tono più raggelante possibile. Antony si fece più piccolo stringendosi nelle spalle.
-Ok... ma perché sei qui?
-Daniele mi ha lasciata a piedi, adesso basta domande.
Lui alzò gli occhi al cielo.
-Wow, che cavaliere.
Commentò il ragazzo in tono sarcastico. Lei gli tirò un pugno nella costola, non troppo forte, ma lui si sorprese ed emise un verso strozzato.
-Sei sempre così delicata e gentile?
Domandò massaggiandosi inutilmente il punto colpito. Lei non rispose ed aumentò il passo verso la scuola.

Greta raggiunse Melissa notando che la stava guardando da lontano, era appena entrata a scuola e ringraziò i riscaldamenti accesi. Nonostante fosse inizio Ottobre, quella mattina faceva davvero freddo.
-Ciao.
La salutò Greta.
-Perché gli presti così tanta attenzione?
Greta la guardò, i suoi occhi confusi e scuri si scontrarono con quelli di Melissa, verdi e fermi.
-Ma a chi?
Melissa le si avvicinò di più e con un cenno della testa indicò dietro le spalle di Greta.
-Ad Antony.
Greta non si voltò nemmeno a guardare il soggetto interessato, si limitò ad inarcare un sopracciglio verso la sua amica.
-Stai scherzando.
Lei scosse la testa con sguardo sicuro.
-Ti conosco, Greta.
Se mi conoscessi allora sapresti che io non voglio avere niente a che fare con te, Melissa.
Pensò Greta, tenendosi quella cattiveria per sé. Melissa era nel suo gruppetto con lei e Daniele, una frase del genere avrebbe creato il caos più totale.
-Ascolta: me lo ritrovo da per tutto, a chimica siamo vicini, a laboratorio è il mio tutor. Non è colpa mia, sono forzata a prestargli attenzione.
Lei mantenne quell'espressione e Greta avrebbe voluto prenderla a schiaffi.
-Ti ho già visto più di una volta parlare con lui, prima siete venuti a scuola insieme.
-È stato puro caso.
-Ti interessa.
Greta lanciò un lungo sospiro e strinse i pugni, serrando la mascella. Stava per perdere la pazienza.
-Non sto insinuando niente, Greta, lo stai studiando perché per te è interessante, ma forse non te ne rendi conto, io invece sì.
Greta adesso era indignata. Drizzò le spalle tornando nella sua posizione sicura che piano piano Melissa stava rompendo.
-Smettila di essere così sicura di te, sei soltanto una stupida, sei il nulla.
Sputò la mora prima di andarsene via nella sua classe.

Greta teneva tra le dita la sua solita Camel blu, sputando il fumo verso l'alto in modo che il vento se lo portasse via. Era seduta su un muretto, aveva le gambe incrociate e guardava la grande struttura che Antony aveva scelto per fare le foto. Era vecchio e arrugginito, sicuramente anche inagibile, Greta aveva intenzione di non entrarci seriamente. L'edificio era circondato da una recensione, anch'essa arrugginita e rotta da alcune parti. L'erba alta e secca che si incastrava in mezzo alla recinzione lasciava poco a desiderare. Un rumore fece voltare Greta e vide Antony camminare svelto verso di lei. Quando la raggiunse si piegò in due riprendendo fiato, aveva un porta fotocamera appeso al collo, invece dietro aveva una cosa simile ma più lunga, Greta dedusse che fosse il porta cavalletto.
-Otto minuti di ritardo, complimenti.
Esclamò Greta in tono sarcastico mentre arrotolava un ciuffo dei suoi capelli castani in torno al dito. Lui si tolse l'attrezzatura e la poggiò sul muretto dove era ancora seduta lei, probabilmente tutta quella roba doveva pesare un bel po'.
-Scusa, Matteo mi ha fatto aspettare sotto casa sua un'eternità per poi dirmi all'ultimo momento che non sarebbe venuto.
Lei emise un verso teatralmente straziato.
-Non mi interessa.
Antony la guardò per la prima volta bene, dato che da quando era arrivato i suoi occhi l'avevano sfiorata di sfuggita. Sembrò che il suo fiato corto si fermasse e che lui rimanesse fermo, anzi, incantato.
-Che c'è?
Domandò Greta infastidita. Lui si riscosse e si concentrò sulla sua attrezzatura, iniziandola ad aprire.
-Niente.
Rispose velocemente lui. Greta si alzò dal muretto continuando a seguirlo con lo sguardo. Si ricordò di ciò che le aveva detto Melissa e si chiese nuovamente come la sua "amica" avesse potuto soltanto pensare una cosa del genere. Ma questo condusse Greta a guardare Antony più a fondo. Il ragazzo indossava una felpa grigia e dei jeans neri. In quel momento le dava le spalle ma Greta riusciva a vedere che stava montando il cavalletto. Mentre faceva quel movimento sembrava sforzarsi tanto, infatti la ragazza riusciva a vedere le spalle tirate con forza indietro e le scapole avvicinarsi, nonostante l'indumento che le copriva.
Si rese conto che stavolta era lei a fissarlo, così ritornò in sé immediatamente.
-Oggi ti ho visto mentre cercavi di approcciare, con scarsi risultati, con Melissa.

Let me photograph you in this lightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora