15. Per un bacino addirittura il vomito!

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«Davvero, Jay, mi dispiace tantissimo.»

«Stai tranquilla, Blair, non è niente, è solo acqua.» dice toccandomi una spalla mentre entra nel bagno maschile. Lo seguo, un po' a disagio prendendo dei pezzi di carta e strofinando sopra la sua maglietta.
Si sfila la maglietta strizzandola sopra il lavandino. Trattengo il fiato, mentre le mie guance prendono colore. Oh mio Dio, non l'ha fatto seriamente.
Mette la maglietta sotto la macchina che sputa acqua calda mentre si asciuga le mani con un fazzoletto di carta.
I suoi muscoli si contraggono più volte, e io rimango immobile a fissarlo, magari ho anche io, come la cameriera di poco fa, la bava alla bocca, e sono sicura di non pensare consciamente quando si avvicina per prendere il rotolo di carta che tengo in mano. I suoi occhi si incastrano nei miei, stiamo per un paio di minuti fermi immobili, ci fissiamo l'un l'altro, io con la bocca dischiusa, lui con un sorriso sulle labbra.

«Bhe, dalla tua reazione posso pensare che l'hai fatto a posta.» dice ironico chiudendomi le labbra. «Ma, anche se poco, ti conosco.» dice avvicinandosi ancora di più. Si passa la lingua sopra la bocca, inumidendosi le labbra, e solo con qual gesto manda i miei ormoni in tilt. Più lui si avvicina, più io indietreggio, paurosa di quella vicinanza. Odio la vicinanza, mi mette soggezione, è come se non potessi resistere alla vicinanza di nessuno. Le mie spalle scoperte si scontrano contro la parete ruvida e fredda del muro, mi prende le braccia, stringendo piano i polsi, tirandoli su, sopra la mia testa. Soffia sul mio collo, procurandomi milioni di brividi, mentre fa scontrare le nostre intimità più volte. C'è ancora il rumore del getto d'aria calda, che non fa sentire i miei gemiti di piacere quando la sua lingua entra dentro la mia bocca.  È una sensazione piacevole, e ad un tratto posso giurare di ricordare di averle già baciate quelle labbra.

«Noi..noi ci eravamo già baciati, o sbaglio?» sussurro staccandomi dalla sua bocca per un istante. Continua a baciarmi, palpandomi il sedere, mentre mi prende in braccio, facendomi montare sopra il lavandino. Annuisce soltanto continuando a baciarmi.

«Al pub.» Mi alza il vestito toccandomi da sopra le mutandine prima di spostarle di lato.

Chiudo gli occhi beandomi del suo tocco.
«Dio, ci sentiranno.» sussurro. La porta si apre, e in tempo record ci stacchiamo, rivelando la figura di un vecchietto. Sospiro scendendo dal lavandino, arrossendo.

«Ma..ho sbagliato bagno?» ridacchio scuotendo la testa.

«No, è colpa mia..» dico uscendo.

«Em..Blair?» Jay mi richiama, e sorrido riaprendo la porta, mostrando solo la testa.

«I capelli..e la zip.» arrossisco entrando nella porta accanto, il bagno delle ragazze.

Mi guardo allo specchio dilatando gli occhi.
Guance arrossate, capelli scompigliati, vestito mezzo su, mezzo giù, rossetto completamente sbavato. Se ne accorgerebbero tutti che stavo per..beh.. che stavo per farlo in un sudicio bagno. Che diavolo mi sta succedendo? None mai successa una cosa del genere in venti anni!

Mi sistemo i capelli, passo il rossetto che tenevo in borsa sulle labbra e cerco di riagganciare la zip del vestito, non riuscendo nel mio intento. Fortunatamente una bambina, con delle adorabili treccine ai capelli entra nel bagno, sorridendomi.

«Ehi, ti dispiace agganciarmi il vestito?» gli chiedo dolcemente. Annuisce soltanto, tirando su la zip. La ringrazio ed esco fuori deglutendo quando trovo Beverly con la bocca avvinghiata a quella di Jacob. Mi sono persa qualcosa?

Rimango ferma, davanti alla porta del bagno, sentendo la cena tornarmi su.

Non facci in tempo a rientrare dentro il bagno che vomito tutto sopra i piedi di qualcuno vicino a me, che tra l'altro mi sorregge i capelli.

My bad best friendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora