Cam, ci vediamo alle sette davanti alla stazione -
- Okay ma ricordati i miei appunti -
- Li ho già nello zaino, se non ci fossi io come faresti? -
Cameron accennò una risata e si avviò alla porta - tra poco sono lí.
Madison stava andando in stazione, come tutte le mattine lei e Cameron si sarebbero dovuti incontrare per andare a scuola, si conoscevano dalla nascita, componevano gli anni con solo cinque giorni di distanza. Erano grandi amici, migliori amici. Quando avevano solo otto anni iniziarono ad andare a scuola da soli, da soli ma insieme. Tutte le mattine la madre di Madison confidava in lui un immensa quantità di speranza, di responsabilità, la responsabilità di sua figlia - Cameron state attenti... ti prego - gli diceva - non si preoccupi, io proteggeró Madison a costo della mia vita, a costo di dovermi buttare in mezzo alla strada piuttosto che lasciare che le venga fatto del male - a quel momento Madison scendeva le scale del portico, con lo zainetto rosa di Hello Kitty, che aveva dalla prima elementare, con le lentiggini sulla faccia e i codini un po' storti poteva sembrare una specie di angelo agli occhi di Cam. Crescendo le preoccupazioni della madre diminuirono ma Cameron sentiva ancora un senso di responsabilità nei suoi confronti ti proteggeró a costo della vita aveva detto, era una specie dovere. I ragazzi diventarono grandi, non ancora adulti ma nemmeno più bambini, frequentavano entrambi il liceo linguistico, quinto anno. Janette, la madre di Madison era professoressa di Francese nella loro scuola, poteva essere imbarazzante essere nella stessa scuola con la propria madre, ma Madison era molto legata a lei, quindi non le dispiaceva, Cameron invece la stimava, era una donna sulla cinquantina, ma sembrava dimostrasse almeno venti anni di meno, era forte, dopo la morte del padre di Madison non si era ancora ripresa del tutto ma riuscita ad andare avanti. Madison, una ragazza con capelli castani mossi che le scendono fino a metà busto, come sua madre, gli occhi verdi e uno sguardo tagliente che dava l'impressione di osservare la lama di un coltello, un volto cosparso di lentiggini che con il passare degli anni sembravano essere diventate più leggere. Sembrava una principessa, di quelle belle che non sanno si esserlo, con un carattere di ferro e un tempramento da guerrieri, quelle che vivono senza paura, che sono convinte che se le cose succedono è perché devono succedere. Quelle forti.
Madison arrivò in stazione dove Cameron la stava aspettando
- Ciao Cam -
- Sono ancora arrabbiato -
- Povero cucciolo, dai vieni qui. Allungò le braccia come per richiamare il suo corpo verso di lei, i suoi capelli biondi, i suoi addominali scolpiti e i suoi occhi azzurri come il ghiaccio, la descrizione letterale del principe azzurro, quello che tutte volevano, ma nella sua vita esisteva solo una, Madison. Cameron si avvicinò a lei, era più alto di circa dieci centimetri - non risolvi niente Mad - mise le mani incrociate dietro alla schiena e iniziò a fissare il vuoto sopra alla sua testa come folgorato da una luce divina - sai che odio quando fai così - Cameron fece fatica a rimanere arrabbiato con lei, insieme avevano passato pomeriggio interi guardando serie Tv, film, fare cazzate e poi riderci su, a disturbare i vicini con la musica troppo alta o a correre nel campo da calcio che era dietro alla Chiesa, Cameron vinceva sempre, ma non che questo abbia importanza - so che scherzi - Madison a quelle parole si voltò di spalle, incrociando le braccia come fosse un po' delusa, Cameron si avvicinò a lei, le sue braccia si cinsero attorno al corpo della ragazza, Madison poteva sentire Cameron dietro di lei che le respirava sul collo - ora sei felice?-
- no, sei antipatico.
Le braccia di Cam scivolarono sui fianchi di Madison, iniziò a farle il solletico mentre lei si dimenava -smettila... sai che... non lo sopporto... - riuscì a scandire quelle poche parole mentre soffocave dal ridere. Cameron la lasció e avvicinò le labbra al suo orecchio - Madison, il treno... dobbiamo andare - La ragazza lo bloccò e i suoi occhi infuocati si posarono su quelli di Cameron - sappi, che io mi vendicherò - poi raccolse la sua roba da terra e si avvicinò alla linea gialla impressa sul pavimento, Cam era subito dietro di lei. Il treno rallentó e le porte si aprirono, di solito alle sette di mattina non c'era molta gente, ma quella mattina la stazione era deserta, c'era solo un ragazzo seduto sulla panchina con le cuffiette nelle orecchie, era un soggetto particolare, Madison lo aveva visto la settimana prima al centro commerciale che comprava una scorta di latte che sarebbe bastata per una settimana, aveva qualcosa si strano, troppo strano.
Rabbrividí.//spazio autore
Ho deciso di spezzare la storia perché beh, era estremamente lunga, ma leggete la descrizione e capite :) quando avrò finito di scrivere il libro la pubblicherò INTERA e con eventuali errori corretti :)
- C
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Universes - Angeli Bianchi [ANTEPRIMA]
AléatoireMI SONO ACCORTA CHE LA STORIA, DA LEGGERE SU WATTPAD SAREBBE STATA MOLTO PESANTE PERCHÉ SI TRATTA DI 65 pagine A CAPITOLI. QUINDI LA POSTERÒ SPEZZATA E POI INTERA CON CORREZIONI ECC, SCUSATE SE QUALCOSA NON SI CAPIRÀ :)