3rd wish}

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I giorni passavano , tutti uguali, uno più noioso dell'altro. L'unica fonte di interesse, per Yoongi, rimaneva sempre la stessa e fissa nei suoi pensieri.

Rifletté attentamente a quei primi due desideri che riteneva si fossero avverati per puro caso, non voleva diventarne dipendente, tantomeno utilizzare certi trucchetti per avvicinarsi al ragazzo che gli piace.

Si alzò dal letto e si mise seduto davanti la propria scrivania, prese un block notes dove iniziò a riportare per iscritto i desideri che aveva espresso nei giorni precedenti insieme al loro risultato.

1. Vorrei tanto sapere qual è il suo nome. | risultato più che buono, anche se doloroso farsi cadere qualcuno di sopra.

2. Vorrei tanto diventare il suo angelo custode. | risultato... buono, o almeno spero.

Guardava con fare sognante il foglio mentre disegnava in un lato qualche scarabocchio che, secondo lui, dovevano rappresentare Jimin. Anche se purtroppo lui ha sempre fatto schifo a disegnare, perciò non era in grado di riportare tutta la bellezza del ragazzo.

Prese un grande respiro ed in quel momento gli venne un'idea.
Anche se finì per contraddirsi, aveva voglia di sfidare i poteri magici della propria fata madrina e vedere se sarebbe davvero riuscita a far avverare il suo desiderio, così scrisse...

3. Vorrei tanto avere delle lezioni in comune con lui. | ...

Ora non restava far altro che aspettare che anche quello si avverasse.
Ammise di non aver mai avuto tanta voglia di andare a scuola, così si rificcò sotto le coperte e si addormentò intrepido per l'arrivo del giorno nuovo.

-

Il giorno dopo la sveglia, per la prima volta, riuscì a svegliare del tutto il ragazzo che si alzò di fretta e si sbrigò ad andare in bagno a fare una doccia, a prepararsi ed infine a truccarsi.

Si tirò giù per le scale lo zaino, fece velocemente colazione e poi uscì di casa controllando l'orario: 7:35.
Per la prima volta Yoongi sarebbe anche arrivato in anticipo a scuola. Era quasi assurdo il modo in cui quel ragazzino riusciva a condizionarlo.

Una volta arrivato di fronte il cancello della scuola, rimase lì fermo a contemplare la valanga di ragazzi e ragazze che entravano. C'era gente che arrivava sola, in gruppo, mano nella mano con la propria metà e... Park Jimin.

Per un istante Yoongi pensò anche di andargli incontro, augurargli un buon giorno e magari conversare del più e del meno, ma non ne ebbe l'opportunità a causa di un ragazzino che gli venne incontro tutto pimpante.

Che pensavo di fare? Pensò grattandosi la nuca e cercando di mettersi la testa a posto.

Le lezioni erano iniziate regolarmente, le prime ore passarono anche velocemente ed ora toccava alla materia da lui odiata: Educazione fisica.

« Ragazzi, ognuno al proprio posto, devo fare una comunicazione. » disse il professore con voce pacata. « d'ora in poi le vostre lezioni di educazione fisica saranno in compresenza con la IB, cercate di andare d'accordo... ora prego, potete anche andare a cambiarvi. »

Prima B... prima B... Yass! La classe di Jimin, bel lavoro fatina da strapazzo.

Una volta giunti in palestra le due classi si incontrarono e si divisero subito in squadre per iniziare una partita a palla avvelenata.
Casualmente, Yoongi non accetto nella squadra della propria classe fu costretto ad unirsi all'altra, ma la verità era che a lui non poteva far altro che piacere.

Se ne stette per metà partita in disparte, in un angolo del campo ad ammirare il suo bel ragazzo giocare con abilità e con quello il suo straordinario sedere accentuato ancora di più dalla tuta che portava. Se avesse continuato a sbavare sarebbe anche riuscito a formare una pozzanghera per terra.

Improvvisamente però  Yoongi notò il ragazzo leggermente distratto, il quale non s'accorse del tentativo della squadra avversaria di colpirlo con forza.

« HEY! » scattò incontro al minore e gli saltò letteralmente di sopra per riuscire a proteggerlo; caddero e rotolarono per terra sotto gli occhi increduli dei loro compagni.

Strinse gli occhi dopo l'urto, sentiva il suolo sotto di se, un peso sopra di lui e le sue mani di star stringendo qualcosa di estremamente soffice. Li riaprì pian piano e la prima cosa che vide fu Jimin che lo osservava con occhi preoccupati. Quest'ultimo prese le sue guance fra le piccole mani per assicurarsi che fosse davvero sveglio, sorrise subito dopo. Quelle labbra lo stavano provocando fin troppo.

« Mi hai salvato di nuovo, hyung! »

Yoongi sentì improvvisamente i pantaloni farsi più stretti, strinse nel frattempo le mani sulle sue perfette natiche cercando di non farsi notare, il più piccolo quasi non urlò.

Si staccò da lui non appena notò che l'amico di Jimin si stava avvicinando per aiutarli.

Proprio in quell'istante la campanella suonò la fine dell'ora, il piccolo fece un mezzo inchino per ringraziare ancora una volta il più grande prima di allontanarsi.

« Jimin, un attimo... » si voltò subito dopo con aria interrogativa ma non ebbe il tempo di realizzare che Yoongi gli circondò la schiena con le proprie braccia tirandolo verso di se e baciandolo con foga, il minore si staccò subito dopo completamente rosso in viso.
Stava per scoppiare in un pianto isterico ma il più grande lo bloccò con un dito all'altezza del naso, poi gli bisbigliò all'orecchio. « Ssh »

Si voltò verso i teppistelli del giorno prima e fece il medio con entrambe le mani mentre aveva un sorriso stampato in faccia.

« Ci vediamo. » gli carezzò i capelli prima di dirigersi agli spogliatoi.

-

Era sera, lui si trovava ancora una volta davanti il proprio block notes dove scrisse.

3. Vorrei tanto avere delle lezioni in comune con lui. | risultato fottutamente buono.

✨⭐️✨

Yoongi is so craaazy, hehe.
-Tsuki🌙

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