Neighbour

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Aprii la porta del mio nuovo appartamento e mi gurdai intorno. Era tutto così insensato, non avrei mai voluto trasferirmi ed invece non ho avuto proprio scelta. Quando i miei nonni avevano deciso di trasferirsi nella casa della mia famiglia, io avevo dato un ultimatum ai miei genitori o lui o me. Loro avevano fatto la loro decisione e io ne avevo subito le conseguenze. Scesi le scale per prenedere l'ultimo scatolone. Troppo presa dai miei pensieri non avevo notato di qualcuno che mi si era parato davanti, bloccandomi il passaggio. "Dove devo firmare?" chiesi al ragazzo dei trasporti, quest'ultimo aggrottò le sopracciglia "Non devi firmare da nessuna parte per conoscere il tuo nuovo vicino" arrossì per l'imbarazzo e per la figuraccia appena fatta. Scommetto che non mi parlerà mai più. Osservai attentamente il mio vicino, era un ragazzo di diciassette anni o forse un po' di più, alto, con degli occhi color marrone chiaro e un ciuffo castano tirato su. Il suo fisico era pazzesco, da due spalle larghe partivano due braccia muscolose al punto giusto e posso scommettere tutti i soldi che volete che sotto quella canotta si nascondevano degli animali da urlo. Feci una risata nervosa non appena mi accorsi che aveva capito che lo stessi squadrando da capo a piedi. "Piacere Grayson", gli sorrisi, "Bridget", ero in un totale imbarazzo, non sapevo cosa dire o fare. "Scusi è lei la signorina del trasloco" mi chiese un uomo paffuto, "Ehm si, grazie mille" dissi firmando e cercando di prendere il pacco, ma due braccia mi precedettero e lo presero per me. Rivolsi un sorriso di ringraziamento al ragazzo accanto a me e consegnai il foglio all'uomo. "Non dovevi, grazie" dissi imbarazzata, "Tranquilla dai te lo porto fino al tuo appartamento" disse sorridente come se lo scatolone non pesasse neanche un po', osservai i suoi muscoli che si flettevano mentre saliva. Andai a sbattere contro una schiena alta e muscolosa, oh non mi ero accorta di essere già arrivata. "Ehm scusa" ormai il mio viso era rosso e non voleva proprio tornare del suo colore naturale. Mi rivolse un sorriso, perchè non era ancora corso a gambe levate, come ogni ragazzo avrebbe già fatto per la mia goffagine? Gli aprii la porta e lui entrò prendendosi un po' di tempo per osservare la casa. Era piccola, ma, credo, accogliente. I colori delle pareti erano tenui e i mobili erano o neri o bianchi, che fantasia Bridget! "Carina la casa" mi sorrise, posò lo scatolone sul tavolino davanti al divano e si sedette su quest'ultimo come se fosse a casa sua. Notando il mio stupore e l'incapicità di fare la donna di casa mi sorrise, "Un bicchiere d'acqua, grazie", annuì e mi diressi in cucina. Mi apppoggia al bancone non capendo cosa diavolo stava accadendo dentro di me, sì era un bel ragazzo ma non credevo che quello fosse il vero motivo per cui io fossi così tesa. Respirai profondamente versando l'acqua in un bicchiere di carta. "Scusa se è di carta ma non ho ancora comprato alcune cose per la casa" gli dissi porgendogli il bicchiere, "Tranquilla, se vuoi posso accompagnarti io", non era una cattiva idea. "Beh si grazie mi faresti un favore" gli sorrisi cordialmente e rimanemmo a parlare per tutto il pomeriggio. Il mio vicino di casa, oltre ad essere un gran figo, era anche una persona molto simpatica e gentile. Sentivo che saremmo diventati molto amici e magari non solo quello..

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 01, 2017 ⏰

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The twin brother of my neighbour (Ethan Dolan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora