Prologo: Buon Compleanno

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Buon compleanno amore mio.

In occasione dei tuoi 18 anni, ho deciso di farti un regalo: farti piangere.

Non fraintendermi, non voglio farti piangere perché mi piace vederti soffrire, tutt'altro, ma solo per farti rivivere qualche ricordo. Ne abbiamo passate tante insieme, ed anche se questa volta non insieme, ho deciso di comunque di starti vicino. 

Mi ricordo ancora il momento in cui ci mettemmo insieme, quella fredda sera di Novembre, mentre aspettavamo quel ritardatario cronico di Federico e la sua fidanzata del momento, la tua migliore amica. Non eravamo ancora fidanzati quando arrivammo piazza, ma ricordo perfettamente che tu mi dicesti che sentivi freddo ed a me venne in mente la meravigliosa poesia di Jaques Prevert "I ragazzi che si amano" e decisi di fare mia la strofa che recitava:" i ragazzi che si amano si baciano in piedi, Contro le porte della notte, E i passanti che passano li segnano a dito, Ma i ragazzi che si amano, Non ci sono per nessuno (...)".

Effettivamente noi non c'eravamo per nessuno, ti presi e ti baciai senza preavviso, senza che tu te ne potessi accorgere, senza che tu potessi fiatare. Ti baciai contro le porte del palazzo che dava sulla piazza, quello che fa ad angolo con il ristorante dove avrei tanto voluto portarti a mangiare. 

Le persone ci guardavano, ci criticavano. I bambini ci additavano, ci deridevano. Le amiche di mia sorella, con lei stessa dentro al gruppetto, ci additavano ridendo come le scolarette che erano, ma noi non c'eravamo.

Non c'eravamo per nessuno. Eravamo lì soltanto l'uno per l'altra.

Ricordo ancora, con una lacrima nostalgica che si trascina sul viso e, che non temo di nascondere, la nostra prima cena da soli. Eravamo insieme seduti al tavolo, l'uno di fronte all'altra, inibiti dall'essere rimasti per la prima volta da soli ad un tavolo, ma innamorati follemente l'uno dell'altra.

Ricordo di essere stato pietrificato alla vista dei tuoi meravigliosi occhi castani, così meravigliosi nella loro ingenuità. Eri così bella quella sera, così pura. Ho ancora la tua immagine di quella sera stampata negli occhi. Indossavi un meraviglioso vestitino blu scuro, color della notte che ti arrivava quasi al ginocchio, e ricordo te, che eri preoccupatissima per l'impressione che potevi darmi con le tue "gigantesche cosce" per come le hai sempre chiamate tu.

Io le amavo.

Ho ancora in testa il ricordo del nostro primo San Valentino, quando buttai fuori di casa tutta la mia famiglia, pur di stupirti, mettendomi ai fornelli per volerti preparare qualcosa di speciale. Ricordo ancora il menù di quel 14 Febbraio: Tagliatelle ai porcini e petto di pollo con peperoni in agrodolce, il tutto accompagnato dal mio vino preferito: Charme bianco.

Non mangiasti niente quella sera, infatti sento ancora le risate, la tua meravigliosa risata, quando chiudo gli occhi. Scoppiasti a ridere quando, ogni volta che lasciavi il piatto pieno, io lo finivo senza battere ciglio, nell'arco di qualche minuto.

Ricordo inoltre, che ti presi dolcemente per mano e cominciammo a ballare al centro del salotto, davanti la televisione che in quel preciso istante trasmetteva il concerto di San Valentino e l'artista che cantava era Ed Sheeran: "Thinking out loud". 

Poggiasti la testa sulla mia spalla sinistra, chiudendo gli occhi e lasciandoti trasportare dalla musica. Anche io chiusi gli occhi, anche se tu probabilmente non te ne accorgesti mai. Fu in quell'occasione che io ti sussurrai timidamente all'orecchio il mio primo, sincero "ti amo". 

Non sono mai stato così felice dopo quel momento. Ero completo. Avevo al mio fianco la ragazza che amavo, stavamo ballando sulle notte della tua, all'epoca, canzone preferita e ti dissi forse l'unica cosa completamente sincera che io sia mai riuscito a dire: ti amavo.

Non voglio dilungarmi troppo adesso, non voglio annoiarti con questa piccola introduzione, non è mia intenzione. Se dovessi averlo fatto, ti chiedo scusa.

Volevo che questo tuo compleanno rimanesse nel tuo cuore per una ragione in particolare: noi.

Non m'importa se mi ami o mi odi, sarebbe comunque un successo per me, in entrambi i casi.

Se infatti tu mi amassi, avresti la mia immagine nel tuo cuore, al contrario, se tu mi odiassi, avresti la mia immagine nella tua mente.

Facendo la summa di tutto: volevo semplicemente augurarti buon compleanno alla mia maniera.

Spero di esserci riuscito.

  Buon compleanno amore mio.  

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