Si può essere bellissimi anche quando si cade

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~Le stelle cadenti sono la dimostrazione che si può essere bellissimi anche quando si cade~

Valerie è in ospedale, seduta su una sedia di plastica blu nel corridoio del reparto. Osserva per passare il tempo la macchinetta del caffè, che emette uno strano ronzio. Sposta lo sguardo di fronte a sé, dove si vede una di quelle tendine di alluminio verdi che si chiudono e aprono tirando una cordicella. Dietro scorge Dorian, il braccio collegato alla flebo, la maschera dell'ossigeno sul volto, la macchina che controlla il battito che produce un suono costante.

Tutto monotono, non ci sono stati né peggioramenti né miglioramenti da quando stamattina è stato ricoverato d'urgenza. A Valerie sembra un'eternità, al posto di sei ore, perché la sua anima si è svuotata, non ha più niente di tutto ciò con cui era riempita quando Dorian era con lei. Ogni secondo è un ostacolo da superare, deve avere la forza di ricordarsi di respirare, abbassando e alzando il diaframma, dilatando e restringendo i polmoni. Poi deve pensare all'ossigeno che attraverso il sangue arriva a tutti i vari organi, anche al cervello, che deve funzionare correttamente con i vari neurotrasmettitori, le sinapsi, i neuroni devono accendersi e spegnersi. Uno sforzo enorme.

A un certo punto sussulta sentendo uno strano suono prolungato provenire dalla stanza di Dorian. Si accorge che è la macchina che misura i battiti a emetterlo e vede attraverso la tendina lo schermo illuminarsi di una potente luce rossa: scatta in piedi e corre immediatamente a chiamare gli infermieri.

Con una corsa affannata raggiungono la stanza, spalancano la porta con forza e si danno da fare per cercare di stabilizzare la situazione il più possibile. Passa un interminabile minuto che fa crescere l'ansia dentro Valerie. I medici si consultano, inseriscono un altro liquido nella flebo e aspettano che succeda qualcosa, ma niente. L'ansia si trasforma in angoscia, terrore, l'anima di Valerie è ormai nera di paura.

Non può non sentirsi precipitare nel vuoto quando percepisce le parole "insufficienza cardiaca" uscire dalla bocca di un dottore.

È sprofondata ancora di più in quel baratro da cui, se non si fa forza, non riuscirà mai più ad uscire.

Dorian's POV

Sto nuotando da un sacco di tempo ormai, troppo per le mie forze. Non resisterò ancora molto, lo so, per questo sto cercando una spiaggia, un'isola, un posto dove appigliarmi per stare a galla e non affondare.

So che riuscirò a sopravvivere, devo solo credere in me stesso, farmi coraggio e andare avanti fino a esaurire le batterie, come un apparecchio elettronico. - Ma quando finisce l'oceano? È eterno! - penso.

Di fronte a me vedo solo acqua: un'enorme, infinita, distesa di liquido trasparente che mi incute timore solo a guardarlo. L'intenso blu del mare non mi tranquillizza, anzi, mi ricorda che sto nuotando sopra metri e metri di acqua che potrebbe inghiottirmi se solo volesse.

A un tratto, succede proprio ciò che ho appena immaginato. Sento l'acqua risucchiarmi verso il basso, non riesco ad opporre resistenza, è troppo forte e io sono troppo debole ormai. Non vedo più niente. È diventato tutto completamente buio, non riesco a muovere un solo muscolo e continuo a precipitare nel vuoto. Vado giù, fino a che non toccherò il fondo. Giù, negli abissi dell'oceano, infinito in superficie quanto in profondità.

Anche se questo, di mare, sembra non avere una fine. Continuo a cadere, sto scendendo da troppo tempo. Ci dev'essere qualcosa che non va. Questo oceano ha qualcosa di sbagliato. Che sia solo un'illusione? Mi sento Alice nel paese delle meraviglie ma, a differenza mia, lei trova un termine alla sua caduta. Lei alla fine riesce a trovare la porta per uscire. Raggiunge il bianconiglio e lo segue quando va dalla regina di cuori. Incontra il brucaliffo e lo stregatto, prende il tè con il cappellaio.

Io invece, ho paura che non ci arriverò all'uscita, che non mi tirerò mai più fuori da questo incubo.

Io invece, ho paura che non ci arriverò all'uscita, che non mi tirerò mai più fuori da questo incubo

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*Angolo autrice*

Non so come ringraziarvi, tutti. 420 VISUALIZZAZIONI!
Vi rendete conto?
Quando ho iniziato questa storia era un semplice sfogo personale, ma ora mi sento in dovere di continuarla, e ho il presentimento che potrebbe venire fuori qualcosa di veramente bello. Non avrei mai pensato di arrivare a così tante visualizzazioni, anche se apparentemente possono sembrare pochissime. Ma io sono orgogliosissima! Grazie ancora. Vi voglio bene💖♥!
La vostra scrittrice anonima👋😙.

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