Quando compri un telefono, hai più o meno tre scelte: un telefono con un sistema operativo Android, un Apple e...Basta. Ah no, giusto, dicevo tre scelte, quindi includevo anche i Windows Phone. Forza dell'abitudine. Che poi è anche il telefono che possiedo io, anzi, diciamo più correttamente, che possiede il protagonista di questa storia. Queste tre scelte, però, non sono uguali per tutti: a Napoli sembra che la scelta sia, cosa scientificamente provata da quel che si riesce a comprendere dalle loro stesse testimonianze (fatte di accenti spostati per conservare l'originalità del posto e di brusche accelerazioni improvvise) un Samsùng, un Kiway e un telefono della Vodaphòne, che sembra battere tutti in fatto di prezzo.
In linea generale però le scelte sono quelle di sopra, a meno ché poi non sei un esperto, uno che ne capisce, uno che Android è troppo mainstream, e che quindi conosci tutti i sistemi operativi o i telefoni che devi andare in capo al mondo per trovare, ma che sono il meglio del meglio (no plus ultra del cazzeggio telefonico). Quel tipo di telefono o sistema operativo che tu, chiacchierando col tipo in questione (spesso grande amico delle persone solo perché conosce tutti i metodi per scaricare online illegalmente qualsiasi gioco di fama mondiale senza ritrovarsi il PC pieno di cose fastidiose, e questo significa che 1. davvero sa cosa fare o che 2. per lui i porno bulgari che si downloadano abusivamente sul PC non sono poi un gran fastidio) lo nomini un attimo come "underground". In fondo è cosa da mai fare, perché per tutti i tipi come lui quella cosa lì è underground e anticommerciale come lo era Smeel Like Ten Spirits dei Nirvana, e quindi no, tu non capisci una sega.
Andando oltre queste eccezioni la scelta tra quei tre telefoni è presto detta, perché o si sceglie un Android per andare sul sicuro, perché non si ha nulla da fare e quindi il pomeriggio si passa di giochini installati, oppure si è anticonformisti, ma così talmente tanto anticonformisti da comprarsi l'iPhone come hanno fatto tutti i fichi amici tuoi. Solo se sei il protagonista di questo racconto poi, si sceglie un Windows Phone, o se sei un autolesionista (che poi, per il sottoscritto, anche chi mangia cioccolato 90% fondente è autolesionista), o un serial killer che non vuole essere rintracciato, o meglio dire, nemmeno considerato dall'FBI (anzi, se ti scoprono al massimo per pena ti lasciano libero, e se sono buoni ti comprano un telefono nuovo). Ma come e perché il Protagonista (figura che chiameremo P, P come una qualsiasi parola buffa che comincia per P e, solo in caso non ne venisse fuori nessuna, come Protagonista o anche come Personaggio Principale, con l'unico problema che per farlo dovremmo chiamarlo PP, e quel poco di stupido humor inglese che ho in corpo mi dice che sia meglio di no) abbia comprato questo WP nessuno lo sa, tranne il sottoscritto che scrive e che si può definire grande amico di P (rapporto di amicizia ai livelli di quello tra Paperino e Paperinìk, tra Peter Parker e Spider-Man, tra Paperoga e Paper Bat, capite, amicizia a livelli alti).
Diciamo per un motivi economici, diciamo per altri motivi. Un WP ad un particolare tipo di occhio che ancora non sappiamo definire in modo scientifico piace. Non si sa di preciso il motivo ma piace. P una volta aveva bisogno di comprarsi un telefono, e l'offerta per quel Nokia sembrava qualcosa di troppo fantastico. Quella volta gli amici raccontavano lo smartphone come qualcosa di altamente eccezionale. Chat con tutta la gente della scuola, compiti che venivano inviati con una velocità mach 20 e tante altre novità entusiasmanti. Il Giova aveva un Samsung dalle elementari e mostrava con orgoglio tutti i meme divertenti che arrivavano, con i pupi stilizzati capaci di trasformarsi nel giro di un attimo in trollface capaci di mandare a quel paese qualsiasi cosa avessero davanti. Il Subba invece spiegava in modo scientifico come avere un telefono aiutasse nel rapporto con le ragazze, ma il perché lui era ancora single nessuno lo sapeva. Palo (che no, non era chiamato così per il suo ruolo nelle rapine) mostrava prime posizioni in classifiche mondiali di giochi sconosciuti. E le ragazze, invece, sapevano filtrare tutti i brufoli con un clic, aggiungendo poi colori sgargianti o chiaroscuri che coprivano il tutto: oggi invece sarebbe bastato sostituire il naso a patata con quello del cane e coprire qualche piccolo pelo sul mento compromettente con la lingua del medesimo animale. Bastano pochi anni per cambiare gli stratagemmi di guerra. Intanto però le prof avvertivano di come, per far parte di questa straordinaria classe digitale (secondo flop nella storia dopo l'invenzione degli evidenziatori neri) ci volesse qualcosa per poter comunicare coi compagni di classe nel minor tempo possibile. Alla fine poi, sentitosi quasi costretto a prendere un maledetto telefono, si venne pure a sapere che quelle chat piene strabordanti di utenti continuamente online non erano orgie interstellari bensì luoghi inutili di ritrovo per le catene di Sant'Antonio, con tutte le bambine morte, emoji inedite, fortune e amori che si portavano dietro. Dunque però, quella offerta era troppo succosa per P, che di telefoni ne sapeva poco. Così succosa che l'accorgersi un mese dopo che quello stesso telefono ormai costava 30€ in meno non fu nemmeno così doloroso. Almeno in apparenza.
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Vita di coppia con un Windows Phone
HumorUn piccolo racconto spero comico sul perché esistono persone che usano uno Windows Phone, dal punto di vista mi...ehm, del protagonista, e senza nemmeno una risposta ben precisa! Una storia sulla vita di coppia tra una persona e il suo telefono con...