I.

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Shawn.
18 Settembre 2016, ore 8.05 am, Toronto.

Dopo aver posticipato la sveglia più di tre volte, mi resi finalmente conto dell'orario. Era fin troppo tardi, dopo meno di cinque minuti sarebbe passato l'ultimo autobus che mi avrebbe condotto a scuola.
La scuola era iniziata da alcuni giorni, quello era ormai il mio ultimo anno di scuole superiori, e poi finalmente il college.
Mi alzai in fretta e furia, cercando di non far crollare le mensole vicino il mio letto. Afferrai i miei capi di abbigliamento, preparati la sera prima, circa due minuti prima di crollare sul letto.
Infilai velocemente i miei jeans neri, seguiti poi da una delle mie t-shirt preferite, rigorosamente nera, ed infine la felpa grigia, giusto per non sentire freddo. Dopo aver passato circa tre minuti in bagno, scesi in cucina, afferrai il pranzo e la colazione, ed uscii di casa per raggiungere la fermata.
Il tragitto casa-scuola era lo stesso da ormai alcuni anni, niente da dire al riguardo.
Raggiunsi il mio solito gruppo d'amici, appostati al muretto, come sempre.
Mentre alcuni dei miei compagni si affrettavano a fumare quel poco tabacco rimasto, sentii una mano sferrarsi contro la mia spalla, a mo di "pacca".
Era chiaramente Cameron, il più ritardatario, nonchè il mio unico, grande migliore amico.
"Mi sembrava infatti che mancasse qualcuno!" esclamai, facendo notare a Mr. Dallas il suo solito ritardo.
Entrammo a scuola, e le prime tre ore volarono.
Finalmente ricreazione; avvistai Cameron parlare con un gruppetto di ragazze, probabilmente del suo corso di Spagnolo. Tra di loro scorsi un volto familiare: Amanda Steele, classe '99.
La notai quella stessa estate, ad uno dei falò organizzati dal corpo studentesco.
Forse potrei farmi aiutare da Cameron per essere notato? Magari potrei chiederle il numero, finalmente.. o potrei lasciare che sia il mio migliore amico a fare tutto.
Decisi di parlarne con il mio soulmate a pranzo, ed in meno di quindici minuti ottenni il suo numero.. cosa avrei dovuto fare, a quel punto?
Non ero chiaramente il tipo di ragazzo schietto, senza peli sulla lingua, che scriveva alle ragazze come se stesse mangiando del pane.
Un timidone, svampito, e per di più leggermente strabico.

Amanda.
18 Settembre 2016, ore 9.45 am. Toronto

Dicono che le cose belle della vita arrivino a chi sa aspettare, ma in quei giorni tutto ciò che avevo recuperato ed ottenuto erano stati i nuovi giorni scolastici.
Avevo studiato tutta l'estate per evitare di arrivare impreparata a qualunque lezione il nuovo anno avesse fa offrirmi, ed il risveglio non era stato così traumatico come credevo, anzi; ero arrivata in orario, avevo fatto colazione con Madison e Maggie ed avevo passato le lezioni in compagnia, a prendere appunti e chiacchierare nelle pause.
La pausa pranzo era stata la più lunga e mai divertente mai esistita, dato che ogni istante di essa avevo puntato lo sguardo su Shawn Mendes, il ragazzo seduto con i suoi amici a cinque tavoli dal mio e delle mie amiche.
E mentre torturavo il mio budino al cioccolato con un semplice cucchiaino, avevo finito per chiedermi con aria sognante quanto potesse essere bello avere un ragazzo così alto al proprio fianco, dato che per la mia tenera età di quasi 16 anni non sarei riuscita ad arrivargli neanche ad una spalla.
Sapevo per certo che la mia carriera scolastica sarebbe durata molto di più della sua, e sapevo inoltre che era impossibile anche solo provare ad avvicinarsi a lui senza essere presa in giro da chiunque e, nonostante i miei capelli tinti facessero la loro figura, ero quasi certa di non essere il suo tipo.

-Steele!-

Sentii trillare prima di venire pizzicata sui fianchi e sussultare all'istante.
La risata che mi raggiunse fu di quelle più riconoscibili in assoluto e quando mi voltai, mi trovai di fronte ad un Cameron Dallas incredibilmente sorridente, felice, che seduto a cavalcioni sulla panca della mensa ed il viso smagliante verso di me, mi regalava un piccolo buffetto sulla guancia, facendomi arricciare il naso.

"Sai che puoi chiamarmi Mandy, vero? Amanda è così noioso.."

Borbottai mentre lasciavo il cucchiaino nel contenitore del budino ancora pieno e mi soffermavo ad osservare in lontananza il protagonista dei miei pensieri, che adesso stava..sorridendo.
Lo so cosa state pensando; "Amanda, perché focalizzarsi su qualcosa di così banale?"
Beh, il suo non lo era affatto. Sin dal primo increspamento di labbra, era tutto ciò sul quale mantenevo attenzione, e piano piano, poco dopo, i denti bianchi e splendenti in bella vista, dritti a fermarsi ad incastrare la lingua ed a portare il naso ad arricciarsi in modo innocente, genuino.
Shawn aveva uno di quei sorrisi capaci di farti fermare il cuore.
Battito saltato, e poi ripreso in ritardo.
Sapevo che Cameron se ne era accorto e lasciai subito che il mio sguardo corresse su di lui, mentre sistemavo la mia gonnellina azzurra in tinta con un paio di parigine bianche alte fino alle ginocchia.

- Qualcuno ha attirato la tua attenzione? -

"Chi? No, nessuno di speciale.."

Ribattei tornando a lui all'istante, sistemandomi la mezza coda alta che scopriva il mio viso e lasciava in bella mostra le guance arrossate, che fecero sorridere Cameron mentre si sistemava gli occhiali da vista.
Probabilmente aveva inteso, probabilmente no, ma non gli avrei mai dato la soddisfazione di pizzicarmi e cogliermi in flagrante.

- Meglio! Perché sai, il mio amico Shawn è davvero simpatico e.. -

Smisi di ascoltare nell'esatto momento in cui, per sbaglio, gli occhi di quel ragazzo incontrarono i miei.
Mi raddrizzai all'istante, sistemandomi la maglietta senza pensarci tanto e mantenendo il contatto visivo abbastanza da sentire il respiro mancarmi.
E fu quando il suo sguardo tornò altrove che capì esattamente come rispondere a quelle parole, voltandomi verso Cameron con un sorriso più disinvolto.

"Dimmi di più".

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⏰ Last updated: Jan 06, 2017 ⏰

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