Capitolo 1

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Come faceva a cacciarsi sempre in quelle situazioni?
Se lo chiedeva sempre e non riusciva mai a darsi una risposta. Eppure non pensava di cercarsi le situazioni o di crearle, eppure costantemente si trovava a doverne affrontare di sempre più complicate.
Soprattutto con gli uomini!
Non pensava di essere particolarmente bella, ma sapeva di essere affascinante. E soprattutto non si impegnava particolarmente per esserlo: era una dote naturale il fascino, non te lo puoi inventare.
L'unica cosa di cui avrebbe potuto incolparsi era la sua assoluta, illimitata disponibilità verso tutti.
E puntualmente veniva scambiata per disponibilità di altro tipo.
Ed ai suoi dinieghi, si trovava ad essere accusata di essere acida, scostante, irrispettosa: una gran rompicoglioni.
Gli uomini non accettano di buon grado un rifiuto e soprattutto se arriva da una donna intelligente e forte che gli sbatte in faccia i loro limiti.

Ma quella sera proprio non si aspettava che succedesse ancora!

Serata operetta a teatro: si aspettava di rilassarsi e godersi una delle sue passioni.
Era un mese che attendeva quella serata di beneficenza, un mese di intenso lavoro in studio. Non era uscita molto, a parte un paio di cene in casa di amici, vita sociale zero. Troppo stanca la sera per qualsiasi contatto umano.
Era riuscita ad anticipare di un'ora l'uscita dallo studio ed era cosa a casa. Una doccia calda e rilassante, avrebbe ritemprato i muscoli atrofizzati dietro la scrivania. Si avvolse nell'accappatoio per asciugarsi e si fece un massaggio con l'olio per il corpo.
Quindi cominciò a vestirsi per essere pronta in orario quando Paolo e sua moglie Tea sarebbero passati a prenderla.
Erano entrambi avvocati, ed avevano uno studio in pieno centro. Inoltre erano il presidente ed il vice-presidente di una fondazione che gestiva una comunità un Guatemala. Era un villaggio con diverse strutture: scuola, ospedale, etc; si lavorava, si coltivava, si dava speranza e quotidianità e futuro alla popolazione.
Chiara era orgogliosa dei suoi amici ed orgogliosa di far parte di quel progetto.

Outfit perfetto per la serata a teatro, tailleur nero, giacca e pantalone, top rosa pesco, scarpe e borsa in tinta, e lo scialle di filo nel caso di una brezza leggera a fine serata. Orecchini e collana di corallo rosa, completavano il "quadro".
Ecco! Un ultimo sguardo allo specchio prima di scendere e poi ascensore.

La serata era importante, soprattutto per l'associazione e la raccolta fondi, ma anche per la presenza di diverse autorità cittadine.
In fondo per Chiara era solo una serata per rilassarsi in poltrona e godersi il bel canto.

Entrati nel foyer del teatro, i suoi amici si allontanarono da bravi padroni di casa per accogliere gli ospiti e per i saluti di rito: le public relation della serata.
Chiara si guardò in giro, scambiò qualche sguardo e qualche sorriso, e salutò alcuni conoscenti. Nulla di rilevante. Finché non accadde!
Stava guardando lo smartphone prima di spegnerlo: era terrorizzata dell'idea di dimenticarlo accesso e che cominciasse a suonare nel bel mezzo di una esibizione. Era distratta quando sentì due braccia cingerle i fianchi e attirala a sé; si girò di scatto e si ritrovò nella morsa di quell'abbraccio.
"La mia fidanzata! Fatti stropicciare che facciamo ingelosire Fabiani!"
Marco era socio di Paolo e Tea, anche lui faceva parte della fondazione e come lei aveva la passione per la musica.
Ma soprattutto, nonostante sposato, non perdeva occasione per farle la corte più o meno simpaticamente. Eppure Chiara sapeva che se lei gli avesse dato corda non sarebbe poi più stato solo un gioco.
Ma cosa aveva detto? Fabiani?! Aveva nominato il dottor Fabiani?
"Marco che stai a fa?". Dopo il primo attimo di sorpresa in cui non sapeva chi la stesse cingendo, arrivarono la risata convulsa che le prendeva ogni volta che Marco faceva le su uscite.
"E soprattutto che stai a di?".
Lui ricambiò la sua risata e le fece un cenno con la testa. Chiara roteò gli occhi ed incrociò quelli del dottor Luca Fabiani.
Gli fece un cenno di saluto e lui ricambiò.
"Miiiii...come ti guarda! Come fossi una sua proprietà e ti stessi violando!"
"Ma smettila!"
"Dai che lo sai: ti mangia con gli occhi! Del resto è la nostra condanna: desiderarti sempre senza che ti conceda!"
Chiara gli rivolse uno sguardo di disapprovazione. Lui continuò: "Chiara non lo so che mi fai! Quando sei in giro perdo la testa!". Pausa, sguardo: "Sei accanto a me stasera così slinguazziamo in ultima fila?".
Risata poderosa di entrambi: era l'unica maniera di rispondere alle provocazioni di Marco.

"Buonasera!"
Strozzò la loro risata. Chiara rivolse il suo sguarda ed il suo sorriso verso il dottor Fabiani e sua moglie. Marco porse la mano ad entrambi e li salutò cordialmente.
"Buonasera Signora!" salutò Chiara. Poi rivolse il sorriso al dottore: "Buonasera! Ciao Luca!".

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