Capitolo 1.

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La sveglia suonó ed io mi alzai di colpo dal mio letto, era tardi, erano le 7.40 e alle 8.00 avrei dovuto prendere il treno.
Non so come feci esattamente, ma riuscii ad essere pronta in 10 minuti; mi preparai velocemente, lavai la faccia, denti , infilai il primo paio di pantaloni che trovai in armadio e misi la mia felpa preferita, una nera della vans con uno skate giusto al centro, all'altezza del petto.
L'unica cosa che, come ogni volta, non riuscivo a rendere decente erano i miei capelli; una massa di capelli color castano scuro che non vogliono in nessun modo essere almeno presentabili.
Così scesi giù di corsa, scendendo le scale nel modo più veloce possibile e trovai mia madre
in cucina.

«Ciao Cloe, ti avvii?» mi disse mentre cercava qualcosa nella dispensa da mangiare a colazione.

«Si, sono in ritardo e non ho intenzione di fare colazione..perderei altro tempo» dissi.

«È la stessa storia ogni mattina, lo sai quanto ci tengo al fatto che tu faccia colaz-»

«Mamma — dissi interrompendola e chiudendo gli occhi come segno di noia — ci vediamo alle 15.00»

Arrivai in stazione e, come al solito, presi la mia merenda preferita al distributore e salii sul treno. L'università distava un'ora e un quarto da casa mia e durante il viaggio principalmente dormivo oppure leggevo qualcosa di carino sul web.
Quella giornata fu dura, ricca di spiegazioni, appunti ma soprattutto di sonno..avevo un sonno pazzesco! Non riuscivo a prestare attenzione, vagavo con la mente mentre il professore spiegava, annuendo e fingendo di capire.
La parte migliore di quella mattinata fu quando uscii fuori per fumare una sigaretta, in quei miseri dieci minuti di pausa, che passavano in fretta.
Accesi la prima sigaretta della giornata e, proprio mentre mi sedetti sull'ultimo gradino delle scale antincendio, mi passó davanti Robert, il ragazzo che mi voleva a tutti i costi ormai da più di un anno, se non due.

«Ciao Cloe, ti vedo pensierosa, cosa pensi?» mi disse accennando un sorriso.

«Nulla, sono solo ancora annoiata dall'ora di italiano e mi sto rilassando fumando questa sigaretta» risposi.

«Spero sia la verità, quando vuoi andiamo a prenderci un caffè insieme, che ne dici?»

«Ehm..sì, anche se qui ci vengo solo per venire all'università» replicai con aria quasi imbarazzata.

«Ora devo andare, sta per iniziare l'ora di inglese, scrivimi!» mi disse mentre indietreggiava e continuava a fissarmi, con lo sguardo quasi perso nei miei occhi.

Gettai la sigaretta e salii sopra, mi feci forza ed entrai in aula.. in fondo mancava solo un'ora alla fine delle lezioni.

Le lezioni finirono e alle 14.00 avrei dovuto prendere il treno, così arrivai in stazione e salii di corsa, sedendomi al solito posto accanto al finestrino. Tutto procedeva come ogni giorno; il vagone era vuoto ed io ero lì, sola con le mie cuffiette, fin quando vedo arrivare dal fondo del vagone una ragazza;
capelli color rame, occhi azzurri e fisico da modella anche se un po' bassina.

«Posso?»

«Certo!» le risposi mentre toglievo le cuffie dalle orecchie.

Quelle due parole furono le sole che ci scambiammo quel giorno in treno, lei fissó fuori dal finestrino per tutto il viaggio mentre io mi persi a fissare lei..

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 12, 2023 ⏰

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