CAPITOLO 1

4.3K 198 129
                                    

PILOTA: Torre, qui Capleton 767, stiamo rapidamente perdendo quota. Abbiamo perso il controllo, siamo in caduta verticale.

TORRE: Capleton 767, ripetete.

PILOTA: Siamo a meno di 6000 metri, stiamo scendendo, stiamo scendendo in picchiata, stiamo perdendo il controllo dell'aereo aiutateci. Per favore aiutateci.

TORRE: Capleton 767, rimanete calmi.

PILOTA: L'aereo sta continuando a scendere in picchiata, scendiamo ad una velocità fuori controllo.

TORRE: Capleton...

PILOTA: Mayday, stiamo precipitando, stiamo...

Ty non si sarebbe mai aspettato di dover scoprire cosa significasse la parola buio. D'altronde tutti sanno cosa vuol dire. Il buio è l'assenza di luminosità o almeno era quello che aveva letto sul dizionario. La maggior parte delle persone lo temono come se esso potesse far del male, proprio come suo fratello. Quel bambino dagli occhi verdi sgargianti e i capelli rossi sempre spettinati che lo facevano assomigliare ad un folletto. Quel bambino che probabilmente non avrebbe più rivisto.

"Fai che almeno lui si salvi" mormorò Ty rivolto verso il buio. Non sapeva neanche lui dove si trovasse, ricordava solo la voce di sua madre che mormorava: "Andrà tutto bene, andrà tutto bene".

Invece niente stava andando bene. Lui era bloccato in un luogo scuro, incapace di capire quello che stava succedendo e non poteva fare niente. Aveva continuato a camminare in quello spazio scuro in cerca anche solo di una minuscola porta che avrebbe potuto portarlo fuori. Invece niente. Non aveva trovato neanche un muro. 

Stanco e stufo, Ty si sedette a terra e chiuse gli occhi cercando di ricordare cosa era successo su quell'aereo.

Si massaggiò le tempie con due dita ma non riusciva a ricordare. Era come se avesse chiuso i suoi ultimi ricordi in una cassaforte e non riuscisse a trovare la combinazione, che lui stesso aveva programmato. Se la sua psicologa fosse stata lì, avrebbe giustificato il tutto con: "Ty, hai appena subito un trauma, quindi il tuo cervello sta cercando di non fartelo rivivere. Questo si chiama disturbo post-traumatico da stress."

"Ma io voglio ricordare! Io voglio rivedere il volto di mia madre! Io voglio vedere mio fratello! Io... Non ce la posso fare senza di loro" una lacrima iniziò a rigargli il viso. Lui non piangeva mai, non era nel suo stile, per un ragazzo di 18 anni. Però, in quel momento, si sentiva come quando il bulletto dell'asilo gli aveva rubato la merenda.

Avrebbe volentieri preso a punti qualcosa ma lì non c'era assolutamente niente.

"Io posso farti tornare sulla Terra" una voce.

Ty si sollevò di scatto stringendo i pugni e sistemandosi in posizione di difesa. Era pronto a colpire, anche se non sapeva nemmeno dove.

"Chi sei?" disse il ragazzo guardandosi intorno.

Il buio continuava a circondarlo e del tipo che aveva parlato non c'era traccia.

"Io posso farti tornare sulla Terra" ripeté la voce.

Ty sbuffò: "Questo l'ho capito, non sono sordo, ma io ti ho fatto un'altra domanda."

"Non importa chi sono"

Ty corrugò la fronte: "Certo che mi importa chi sei. Io non vado in giro fidandomi di ogni persona che passa, altrimenti verrei derubato un sacco di volte! La fiducia aiuta in un rapporto di collaborazione e se io non so chi mi trovo di fronte allora non ci penserei neanche di accettare una proposta!"

Le mani gli stavano sudando e percepiva il freddo sulla nuca pelata.

"Stai per morire, lo sai?"

Ecco, tutorial di come ricevere una secchiata di acqua gelata in faccia, senza avere a disposizione un secchio e dell'acqua.

"Ormai" sollevò le spalle Ty: "Ho perso tutti, tanto vale trovarli in Paradiso"

La voce scoppiò in una risata simile a quella dei cattivi nei film.

Il ragazzo pelato sapeva che avrebbe dovuto essere spaventato da quella risata ma non lo era. Il sapere di essere quasi morto lo faceva essere più coraggioso perché non aveva più niente di chi aver paura.

"Il Paradiso? Non esiste! Esistono solo gli Inferi una volta controllati da Ade! Voi umaNi commettere peccati sempre e non vi meritate un posto come il Paradiso! Voi pregate sperando che qualcuno vi protegga, vi aiuti m non esiste niente di tutto ciò! Sono le Moire che decidono quando farvi nascere, che vita farvi avere e soprattutto come morire." La voce sembrava rimbalzare da una parte all'altra del vuoto facendo in modo che sembrasse più potente.

"Le che?" esclamò Ty. Non aveva mai sentito nominare quelle... robe.

"Moire ragazzo, Moire!" lo ammonì la voce.

"Bene, quelle... Moire o come si chiamano, decidono quando farci morire e perché io non sono ancora morto? Cioè, perché mi trovo in questo luogo che non so neanche cosa sia?"stanco di stare in posizione di lotta, si rilassò, lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

"Perché glielo sto impedendo io. Sai, di solito le figlie obbediscono al loro padre."

Ty rimase zitto. Probabilmente con quest'ultima frase, la voce voleva far capire chi fosse il padre delle Moire. E chi diavolo era? Aveva appena scoperto chi fossero quelle megere che si divertivano a uccidere la gente è adesso doveva pure conoscere il loro albero genealogico? Ma dai! Era già difficile per lui eseguire due formule matematiche, figuriamoci ricordarsi i padri delle altre persone. Sapeva a mala pena il nome del suo.

"E con ciò?" domandò alla fine il ragazzo.

"IO SONO IL LORO PADRE!" sbraitò la voce piuttosto alterata.

Ty battè le mani e fischiò: "Grande! Anche io c'ero arrivato fino a quel punto. Il problema è che non so cosa sono le Moire, chi sia il loro padre e quindi non so chi sei tu!"

Una luce abbagliante colpì gli occhi del ragazzo facendogli posizionare una mano davanti. L'uomo adesso era visibile. Aveva una tunica greca addosso, un mantello rosso che gli avvolgeva le spalle e soprattutto i capelli e la barba completamente bianchi che erano in contrasto con gli occhi color ambra.

Ty guardò meglio ciò che che aveva in mano l'uomo. Era un oggetto dalla quale proveniva la luce che rispondeva in tutto quel buio. Assomigliava ad un fulmine.

"Io sono Zeus, figlio di Rea e Crono, sovrano di tutti gli dèi dell'Olimpo e dio del cielo e del fulmine. Creatore di molti eroi presenti sulla Terra e adesso rincarato in uno stupido umano. Benvenuto nella tua testa Ty, spero che ti divertirsi parecchio a vedermi usufruire del tuo corpo"

Detto questo il dio scomparve lasciando di nuovo solo il ragazzo, senza luce e ma con la confusione intorno.

"Cosa ho fatto, mamma."

* * *

Ehiiiiiiii!!!!! Vi sono mancata??

Voi come state?? Non vorrei dire che oggi è l'ultimo giorno di vacanza ma mi tocca farlo... Avevo promesso che avrei pubblicato il nuovo libro entro la fine delle vacanze di Natale e ammetto che per poco ce l'ho fatta.

Al prossimo aggiornamento!!!!!

by giada2112

La Madre Dell'OlimpoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora