CAPITOLO 7

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Questa città è molto grande, piene di sorpresa e posti dove potersi rilassare senza essere disturbato da nessuno. In un piccolo parchetto i telefoni non avevano neanche ricezione, infatti, il mio diceva di poter effettuare solo chiamate di emergenza. Forse in futuro potrò anche trasferirmi qui. Le persone sono molto simpatiche qui, il cielo sembra anche più azzurro e il sole sembra sorridere con te durante le tue passeggiate. Il mio pomeriggio trascorse abbastanza tranquillamente così come la mia mattinata da turista. Il sorriso non lasciava neanche per un secondo le mie labbra e credo che mia madre abbia compreso la mia urgenza di rimanere solo o almeno di stare lontano dai quei bifolchi dei mie "amici" di viaggio perché non mi ha neanche scritto un messaggio. Lo so, starete pensando che vorreste avere una madre come la mia che non chiami almeno venti volte ogni minuto che tu passi fuori dal suo occhio o sotto la sua ala protettiva per sapere se tu stia bene ed essere sicura che qualche forza oscura non ti abbia tolto l' appetito o un folle ti abbia ferito con un coltellino e che vi abbia gettato del sale all'interno per poi ucciderti con la bottiglia di birra che stavi bevendo dentro quel pub frequentato solo da drogati. A volte penso che Jane Austen abbia sbagliato nell' affermare che l' immaginazione di una donna passa dall'indifferenza all'amore e dall'amore al matrimonio in un attimo. Il vero è che l' immaginazione di una donna passa dal bene al male e dal male al peggio. Bhe, ragazzi non vi invidio per niente se le vostre madri sono l' opposto della mia perché io l' ho sempre amata anche per questo. Vedete lei capisce al volo se voglio rimanere solo, se non mi va di parlare di qualcosa che mi turba o che cambi negativamente il mio umore perciò, come oggi, preferisce non forzarmi a fare cose che non voglio e, se proprio la sua calma interiore era a rischio, allora se lo allora, mi contattava, mi chiedeva come stessi e cosa mi fosse successo. Amo mia madre più di ogni cosa a questo mondo e l' unica cosa che detesto di me è che non riesco facilmente a mostrare il mio affetto agli altri. Ho imparato molte cose nei miei diciassette anni e una di queste è diventato il mio mantra ogni qualvolta incontri una nuova persona; Posso fidarmi, ma non devo confidarmi. Sono sempre stato selezionato in quel cerchio degli umani a cui piace dare corpo e anima per una persona, che non tradirebbe mai la sua fiducia e che farebbe la qualsiasi pur di non far soffrire. Non ho mai detto di essere perfetto quindi posso anche sbagliare alle volte, ma annodano il filo quando tu fai quel piccolo, minuscolo errore e in quell' istante dimenticano. Dimenticano tutte le volte che tu li hai incoraggiati, dimenticano tutte le volte che tu li hai sostenuti, tutte le volte che tu eri li per loro ad ascoltarli, tutte le volte che hanno avuto la più piccola sciocchezza ma che tu assecondavi comunque. Loro dimenticano. E noi rimaniamo seduti in un angolo a capire perché e cosa sia successo. L' unico che non ha mai tradito la mia fiducia è Christopher. Spero solo non lo faccia mai.

Verso le 19 decido di tornare in albergo per potermi fare una doccia e prendere qualche altro soldo per cenare fuori e senza mio padre e la gang. Mi dispiace solo per mia madre che la lascio sola con quegli esseri, ma sono sicuro che se la caverà, come sempre. In albergo non c' è e questo mi tranquillizza un po'. Vado in camera mia per prendermi un cambio per dopo la doccia e trovo un biglietto sopra il mio letto. Lo prendo e aprendolo riconosco la scrittura di mia madre :

John, sono sicura che rifiuterai l' offerta che seguirà ma, nella speranza di una tua tolleranza nei confronti della nostra compagnia d' ignoranti, ti chiedo di poter presenziare alla cena che avverrà, ancora una volta, nel ristorante che questo "modesto" albergo ci offre alle ore 19. Sono sicura che la formalità che questa lettera presenta farà spuntare un dolce sorriso su quelle tue labbra di rosa - non sapevo quale altro paragone usare e scommetto che questo ti abbia messo a disagio, ma perdona la tua cara mammina-. La nostra cena non necessita di un tema, quindi sentiti libero di indossare qualsiasi cosa tu voglia e di ignorare deliberatamente qualunque commento si sentiranno quasi obbligati di fare sulla tua persona e ricorda che tu sei superiore a tutti loro.                                                                                                                                                                                   Con Amore, Tua Madre.

Sinceramente non sapevo cosa fare. Ero combattuto. Ma poi decisi che mia madre aveva ragione. Ero superiore a tutti loro e, con questo pensiero ancora in testa, mi vestii casual ma in modo tale che non passassi inosservato. Sapevo che questo avrebbe mandato in bestia mio padre, ma mi presentai comunque a quella cena con delle converse interamente nere con delle borchie ai lati, giacca di pelle nere con borchie sulle spalle, t-shirt nera e skinny neri e a giudicare dall' espressione sconvolta di tutti avevo giocato bene le mie carte, anche se ciò che mi fece ridacchiare fu il lieve sorriso che mia madre cercava di nascondere quando feci il mio trionfale ingresso. Mi sedetti vicino mia madre e ignorai tutti e la cosa non risultò affatto complicata dato che tutti mi trattavano come se avessi l' ebola. Ricchi del cavolo. La cena trascorse abbastanza tranquillamente e io continuavo ad avere la testa su quel burrone dove c' era quella ragazza sola. Contavo i secondi che quell' orologio, sulla parete che mi era accanto, faceva passare molto lentamente. Nell' esatto momento in cui tutti si alzarono per andare a fare una passeggiata notturna io mi dileguai con la scusa di dovermi incontrare con quegli amici con cui avevo pranzato il giorno stesso. Nessuno fece caso a me tranne mia madre che mi augurò una bella serata e dopodiché inizia a correre nella speranza che quella ragazza non se ne fosse andata. In fondo erano appena le 21.

La Ragazza Del BurroneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora