Sapete com'è, no? La mia migliore amica si sposa tra una settimana, e allora, sì certo, felicitazioni o condoglianze, ma insomma, che diamine, ti sposi a ventun'anni, rimani sempre la mia migliore amica, però... Cioè io ovviamente lo sapevo che Carla sarebbe finita male, glielo leggevo negli occhi già quando andavamo dalle suore alle elementari e giocavamo con le bambole, sapete no?: questo è mio marito, questa sono io...
Carla, dimmi un po', com'è che tuo marito se ne sta stravaccato in poltrona mentre la te stessa bambola è in cucina? Alle elementari Carla non rispondeva, si limitava a ridere. Eh, mo' ci avrai poco da ridere, ci avrai. E vabbè io non posso mica farle cambiare idea, se Carla pensa che sarà felice con Matteo, che lavora per un'agenzia immobiliare... almeno non avranno problemi a trovare casa. Eh eh eh. Ma io non sono una cattiva amica, quindi siccome a Carla le voglio bene le ho organizzato un addio al nubilato con i controfiocchi, alla Casina Rosa.
E prima, per sicurezza certo, provo io.
* * *
La Casina Rosa è un posto di classe, che vi credete, un night appena fuori città, brutto fuori quasi come un capannone industriale, dentro tutto tendaggi rossi e luci soffuse. Ci sono i tavolini, un palco, i camerieri nudi. Eh. I camerieri girano con un minuscolo perizoma, le Nike e i fantasmini, quei calzetti che non arrivano neanche alla caviglia. E basta, l'abbigliamento dei camerieri finisce qui. Se allungate le mani arriva un buttafuori cortese che vi dice che le mani non si possono allungare. Cioè, non si possono allungare a gratis.
Io me ne sto seduta ad un tavolino un po' nascosto da un ficus, tutta sola, pensando che è per Carla che lo faccio. Non lo so neanche io dove ho trovato il coraggio di venire. Per sentirmi più sicura mi sono vestita informale, e adesso mi vergogno come una ladra perché le altre donne presenti (ma c'è anche qualche maschietto a ben guardare) sono tutte in tiro da strapaura. Meno male che c'è il ficus.
Ok, è il momento dello spettacolo sul palco, quello che spero valga il prezzo delle consumazioni. Salgono sul palco tre diocristi nudi. Cioé, senza Nike e senza perizoma, ed è strano perché io pensavo che avrebbero fatto uno spogliarello, e invece no. Che faranno?
Partono con un balletto un po' sgraziato con i piselli che se ne svolazzano qua e là, ed in verità fa un po' ridere. Loro sono belli e muscolosi, ma io un uomo nudo non l'avevo mai visto ballare, con quella proboscidina flaccida che pare proprio attaccata per sbaglio. Oh, adesso si sono fermati, chi vuole ballare con loro? tre, quattro, vegliarde si fanno avanti, ma uno di loro indica me e fa un cenno.
Indica... me? Fa un... cenno? Sono nel panico.
In pochi istanti la mia prospettiva cambia. Gli altri avventori applaudono forsennatamente, incitandomi. Io penso a come cazzo sono combinata, e mi riferisco ai miei Levi's e alle mie Adidas consumate. E vabbé, sapete com'è no? Si vive una volta sola.
Sul palco compare una sedia, io arranco un po', imbarazzata come una ladra beccata a fregare le elemosine in chiesa. Riesco a trascinarmi fino al palco e le gambe mi crollano proprio mentre raggiungo la sedia. Giuro che non mi alzo più. E Carla qui non ce la porto di sicuro, sarebbe già svenuta. I tre gorilla sembrano soddisfatti della mia presenza. Uno dei tre, il capetto, un moro muscoloso, mi sussurra coraggio, mica ti mangiamo, vogliamo solo farti divertire... Che diavolo sto facendo?, gli vorrei dire, ma non glielo dico. Gli sorrido, e lui mi sorride, e ha bei denti bianchi. Sigh.
Iniziano le danze, i tre mi ballano attorno un ballo d'amore, una roba tipo lambada, e i loro piselli sono un po' più rigidi, ma poco, e nessuno mi struscia o mi tocca, e io da spaventata che ero mi sto un po' annoiando.
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L'addio al nubilato
Short StorySe la tua migliore amica sin dalle elementari si sposa come minimo devi organizzarle l'addio al nubilato...! E che sia indimenticabile, per favore.