12. Tu mi confondi

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~NICK~
Non appena sono tornato a casa dopo la mia discussione con Azzurra, ho dato di matto. Selena come una vera troia mi si era attaccata sopra come una sangui suga, ma tutto quello che volevo era una ragazza dai bellissimi capelli castani e dal carattere tutto pepe. La volevo tra le mie braccia volevo farmi perdonare per quello che gli avevo fatto, ma l'idea che un altro uomo che non sono io l'abbia potuta toccare mi ha fatto ribbollire il sangue nelle vene , esattamente come ora. Se penso ad Oliver che...
Devo calmarmi e questo non mi aiuta per niente.

E ora questo. Vederla con la cerchia di sangue.
Quanto posso essere stupido? Ho sempre avuto un perfetto sesto senso, già da piccolo riuscivo a decifrare le persone che si presentavano davanti a me. Solo guardandole capivo tutto di loro, crescendo questo non mi è più bastato. Volevo essere sicuro delle persone che mi circondavano così ho iniziato a fare ricerche su ricerche per capire se coloro che entrava nella mia vita potesse essere raccomandabile oppure se è soltanto qualcuno da evitare.
Niente di tutto questo ha funzionato con lei, Azzurra.

Ho pensato che fosse debbole, una ragazzina ingenua e stupida. Ma in realtà si è dimostrata una donna piena di segreti. Chi diamine si sarebbe mai aspettata che la ragazza che si è concessa a me per un'anno, per salvare il suo amico sapesse guidare un'auto di corsa e non solo. Chi se lo sarebbe mai aspettato che fosse la Regina delle corse, i migliori piloti come Oliver impallidiscono quando c'è lei come sfidante. Chi se lo sarebbe mai aspettato che fosse forte, al punto da entrate in casa mia come una regina, mostrando a tutti il marchio che io stesso gli ho lasciato sul collo, dimostrando che non ha paura delle conseguenze.

E in fine vedere tutti i membri della cerchia di sangue inginocchiarsi davanti a lei.
Regina di corsa e Regina di sangue.
E stato troppo. Tutto questo dimostra quanto poco io la conosca dimostra quanto poco accuratamente ho fatto le mie ricerche. Eppure sono andato affondo. Ma non ho saputo nulla se non com'è morto il padre, il lavoro di sua madre, dove vive e chi sono i suoi amici. Poi nulla. Nulla sulle corse sulla cerchia di sangue. Sembra che tutta la verità su quella ragazza si trovi chiuso sotto chiave. E io non potrò mai accedervi.

Sono intento a sciacquarmi la mano piena di sangue nel bagno privato che ho nel mio ufficio prima di vedere attraverso lo specchio il riflesso di Azzurra.
- Cosa ci fai qui?-
Voglio rimanere da solo, lei è l'ultima persona che vorrei vedere proprio ora.
- Sono venuta a vedere come stai.-
- Sto bene ora puoi andare via.-
La mia voce è dura. Non la voglio qui, ho bisogno di spazio. Ho bisogno di stare lontano da lei.
Lei mi confonde, non raggiono lucidamente quando c'è lei nei dintorni. E meno che mai quando un altro uomo la guarda. Sposto i miei occhi sul suo collo e lo concentro sui marchi che io stesso gli ho lasciato. Non volevo, dico veramente. Ma quando ho visto Oliver andare via, il letto sgualcito e il suo orologio sul comodino ho perso la testa.
-Mi dispiace.-
Non esce altro dalla mia bocca se non delle semplici scuse.

Lei mi si avvicina, apre un mobile vicino alla mia testa e ne tira fuori il disinfettante con del cotone.
-Nonostante le tue scuse non ti perdonerò.-
Mi sarei dovuto aspetta questa risposta da parte sua. Cosa potevo mai pretendere? Che mi dicesse "Non ti preoccupare Nick, non mi hai fatto niente". Lei non è come le altre. Lei è qualcosa di unico e io sto facendo di tutto per farla scappare da me, quando quello che io vorrei con tutto me stesso sarebbe di tenerla stretta tra le mie braccia e non lasciarla andare mai più.

Lei cura con molte dedizione la mia mano mentre il mio sguardo e concentrato solo sul suo volto.
-La smetti di fissarmi?-
Mi domanda dopo aver messo tutto al suo posto per poi concentrare i suoi occhi nei miei. Sono un semplicissimo castano ma che su di lei sembra un colore così unico.
-Sei così bella. Tanto da farmi perdere la testa.-
Guardo il suo corpo fasciato in un vestito di pizzo nero, e così bella... dio che le farei ora.
Avvicino la mia mano per acarezzare la sua guancia ma non appena la sua pelle entra in contatto con la mia mano si scanza. Non posso aspettarmi altro da lei. Ho ferito la donna che dal primo momento ha catturato tutta la mia attensione. Lei mi da le spalle ed esce dalla stanza senza dire nulla. Ora che siamo soli devo parlargli, devo sapere ne va della mia sanità mentale.
-No Azzurra aspetta.-
La prendo per il polso e la volto verso di me. Occhi negli occhi. Vorrei baciarla, vorrei tornare indietro e cancellare tutto quello che gli ho fatto, prima tra tutti quella grossa macchia viola che più delle altre cattura tutta le mia attensione.
- Come fai a conoscere Joe. Come mi spieghi che i suoi scagnozzi si siano inginocchiati a te.-

Mi guarda come se non capisse quello che sto dicendo. E così piena di sagreti che vorri mettermi seduto con lei sulla mie gambe solo per scoprirlo uno alla volta.
- È una lunga storia.-
Non ne vuole parlare eppure io ho bisogno di sapere. Stringo il suo polso nella mia mano e la trascino fino a sbattere sul mio corpo.

La bacio come non ho mai baciato nessuna. Lei è unica e merita di essere baciata in modo altrettanto unica. Cerca di allontanarsi ma la stringo ancora di più, ho bisogno di questo contatto. Sono uno stronzo, un figlio di puttana, un bastardo. Ma averla tra le mie braccia in questo momento è come ricominciare a respirare. Un po alla volta si lascia andare al bacio. Le sue labbra sono così morbide. Adoro il modo in cui tocca i miei capelli il modo in cui geme per avergli morso il labro. Ho paura che mi possa scappare dalle mani è sarà così se non cambio il mio modo di aggire nei suoi confronti.
-Disturbo? -
Una voce alle nostre spalle ci porta a separarci e a voltarci verso la fonte del nostro disturbo.
Maledetto Joe, proprio ora doveva romprere le scatole?

Angolo Autrice
Scusate gli errori spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Più di 2000 visualizzazioni vi amo tutti

Ricomincio da Qui. || Completa|| CARTACEODove le storie prendono vita. Scoprilo ora