Così presi la decisione di farmi ricoverare in un ospedale psichiatrico fuori dalla mia città.Forse era la prima volta che mi assumevo le mie responsabilità da giovane uomo.Dovevo farlo per me e forse chi lo sa anche per lei...
Lei che darà un senso a tutta la rabbia che avevo avuto fino ad allora,lei che mi farà vivere e non sopravvivere,lei che renderà diversa la mia vita,lei che sarà l'unica donna che amerò per tutta la vita.
La data della partenza era fissata per il 5 Febbraio alle ore 16:30,da quando feci i biglietti dell'areo mi resi conto che non potevo più tonare indietro,non potevo scappare un'altra volta,non potevo più fuggire da me stesso.Trascorsi l'ultima settimana in spiaggia a leggere quei libri che parlavano tanto di me e forse di quella che sarebbe stata la mia lei e in giro per i locali notturni della mia povera città,talmente povera da avere una puttana per ogni angolo ed io
come un meschino portai due di quelle disgraziate nel mio squallido appartamento.Cosi mi accontentavo di quelle briciole di piacere che quelle donne mi donavano durante quelle sere di solitudine,parlo di solitudine perché pur avendo quei visi..quei corpi..quelle anime..io ero solo,solo con la mia depressione.La sera prima della partenza ordinai una pizza e delle birre e passai tutta la notte davanti al televisore a pensare alla mia inutile vita.Era una vita che non volevo,era una vita che dovevo cambiare,era una vita priva di qualsiasi impegno e responsabilità,era una vita vuota che dovevo riempire.Ero insodisfatto,fallito, non avevo più un obbiettivo,qualcosa in cui credere non avevo più il controllo della mia vita..ero come un bicchiere vuoto che aspettava qualcuno che lo prendesse e lo riempisse.Mi chiedevo come poteva essere possibile che da un giorno all'altro la mia vita si fosse
ridotta alla sopravvivenza,ero arrivato al punto di anestetizzare qualsiasi emozione,ero come un fantasma che stava in mezzo alla gente,stavo tra le persone senza scambiare con loro nemmeno uno sguardo...un saluto...una parola.Più me lo chiedevo e più sprofondavo nella tristezza e nella solitudine totale,faceva male chiederselo ma era l'unica cosa che mi faceva sentire vivo.Mi sentivo troppo per la mia età ma allo stesso tempo troppo poco per la mia vita.Mi addormentai improvvisamente ,così tra un pensiero e l'altro,ero preda di quella bestia che non mi abbandonava.La mattina seguente quando mi svegliai ero confuso,non sapevo bene cosa fare,girai per il mio appartamento per cercare le ultime cose da mettere in valigia ma sapevo bene che quello che cercavo non l'avrei messo dentro una valigia ma l'avrei trovato all'interno di quella clinica e portato con me al ritorno.Forse era questo il punto,cercavo il pezzo mancante per dare un senso a tutto quel caos che avevo in testa e che rendeva impossibile la mia vita.
Il tempo stava scorrendo in fretta ed io aspettavo che la lancetta dell'orologio si fermasse alle 15:30 per uscire dal mio appartamento.Fissavo fuori dalla finestra...

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Change
RomanceAlexander vuole dare una svolta alla sua vita ma per farlo deve chiudere con tutte le cose che lo ostacolano ancora.