1."Quel sogno strano."

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Ad un tratto sentì un rumore, ma non riusciva a capire se era la sua testa a fare questi rumori, o erano davvero esistenti. Così nonostante non volesse svegliarsi aprì gli occhi e si accorse che la sveglia stava suonando, ció significava che doveva alzarsi e andare a scuola. Ma Ilaria quel giorno si sentiva triste, neanche lei riusciva a capire il perchè di quella tristezza, così decise di non pensarci più e inizió a prepararsi per quel giorno che le aspettava. Andó in cucina e si preparó una tazza di latte, erano le sei del mattino e doveva prendere l'autobus alle sei e mezzo, così senza troppe storie si preparó in fretta, indossava dei jeans blu aderenti, un maglioncino bianco, sciarpa e parka, il quale lei amava molto e per finire degli scarponcini neri. Suo padre dato che andava a lavorare a quell'ora, l'accompagnó alla fermata dell'autobus, lui si chiama Leonardo, non è che vanno così d'accordo loro due, ma a volte trovano quel punto d'intesa che solo padre e figlia hanno.
Arrivata alla fermata dell'autobus salì, perché era già arrivato, lungo tutto il tragitto si addormentò con le cuffie che le intonavano le sue musiche preferite, perché dovete sapere che Ilaria per arrivare nella sua scuola, dato che appunto è lontana gli occorre un ora e mezza di viaggio.
Mentre dormiva sognó qualcosa che non aveva senso, era difficile capire cosa volesse dire quel sogno, ma lei lo sognó lo stesso. Così adesso, entrambi noi ci trasportiamo in questo mondo a parte, in grado di trasmettere i suoi sogni a voi lettori.
Dovete sapere che Ilaria legge molti libri, ed ha una buona memoria, quindi a volte capita che la sua testa, mischia quel mondo che solo lei conosce con quello reale, così all'improvviso sognó queste parole.
Iniziava così, lei diceva ad un ragazzo sconosciuto questo:
Lei: "Ho letto all'inizio il titolo, mi incuriosiva quel nome, ho sfogliato pagina, ed ho letto il prologo, non credevo a quello che leggevo, era surreale, peró era troppo bello per continuare a smettere. Sentivi la voglia di girare pagina, di non fermare mai gli occhi da quelle parole. Arrivi alla fine del primo capitolo e ti chiedi:
"Com'è possibile che ho già finito?"
La risposta è semplice.
Quella determinata persona ti ha travolto e non hai capito più niente, fin quando non hai alzato gli occhi. Una volta fatto ti richiedi:
"Ma esiste davvero o era un sogno?"
Arrivi a questo punto e ti blocchi.
"Ma quella persona è reale o è solo un frutto della mia immaginazione?"
"Beh sai qual'è la riposta?"
"È reale perché adesso tu stai leggendo questo capitolo del libro."

Si sveglió così di soprassalto, senza una spiegazione, perché quel sogno non aveva senso, Ilaria non aveva mai letto quel libro, ma era come se lo sapesse a memoria, senza un reale motivo, lei non aveva vissuto niente di tutto ció, perció si chiese:
"Ma è possibile che la testa gioca questi brutti scherzi?"
Mentre fece quella domanda, così dal nulla, nel vuoto insomma, pensó che quel libro che lei aveva sognato era davvero molto profondo, voleva una continuazione, voleva quella riposta da quel ragazzo misterioso, ma si sa che i sogni hanno un loro controllo, non ti avvisano quando arrivano, ma lei voleva provarci, voleva provare ad addormentarsi di nuovo, per sognare quel capitolo di quel nuovo libro.

"Lui."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora