~Spero sia lo stesso per te quando dico che la tua assenza mi sta distruggendo.~
La mamma di Valerie è a casa. Sul divano. A sperare che sua figlia non perda il suo unico sostegno in quella sua vita che non ha pilastri, e questo soprattutto per causa sua. Si sente estremamente in colpa per ciò che ha fatto, perché dentro di sé sapeva che abbandonarla era la soluzione peggiore. Non aveva senso scappare ma, nonostante ne avesse la consapevolezza, ha preferito il suo benessere, la sua di salvezza a quella di Valerie.
Sa di essere lei la colpevole, l'assassino, se quello che avesse commesso fosse un delitto. Invece no, è una tortura, lenta e atroce, pensarci e non tornare equivaleva a rigirare il coltello nella piaga. Sia per sé stessa che per sua figlia, che intanto doveva combattere contro demoni più forti di lei da sola, senza poter contare sull'appoggio di una madre. È consapevole che stavolta non sarà molto facile ricostruire le mura della fortezza di certezze di Valerie, ma lei farà di tutto, proverà nuovi tipi di cemento, cambierà i mattoni, ma alla fine riuscirà a salvarla dai conquistatori del suo regno.
Intanto la regina è segregata in un ospedale perché si sente colpevole del coma del suo re: ma lei, una semplice suddita autoesiliatasi, come può riuscire a salvarla dai regni nemici? Non di certo rinchiudendola nella torre. E nemmeno lasciandola allo scoperto, sarebbe troppo facile per qualche lupo solitario azzannare la preda che si è allontanata dal branco.
Il re e la regina sono in pericolo: non resterebbe che chiamare l'esercito. Ma le falangi si sono ritirate dalla battaglia, si sono macchiate della colpa di aver rinnegato e tradito i regnanti. Infami. E ora? Come faranno i nostri eroi a vincere la guerra, come riusciranno a essere più forti del male, ancora una volta?
Magari potrebbe rendere più sicura la fortezza costruendo un fossato con i coccodrilli, che garantirebbero sicurezza e sostegno ai sovrani. Oppure restaurare i vecchi infissi in legno per placare la tormenta di spifferi che entra dalla finestra, per tenerli al sicuro dalla malattia e dalla morsa oscura della morte. O infine, per centrare nel cerchio rosso l'obiettivo di vincere, attaccare alle spalle il fallimento restituendo il favore di essere stato meschino con regina Valerie e re Dorian.
Sedendosi sul divano, immagina un possibile attacco improvviso da parte della sofferenza, del timore, dell'ansia... tutti nemici già sconfitti in passato ma sempre pronti ad approfittarne se il regno si indebolisce. Ma come fare per potenziare le difese? Perché nessuno è mai disponibile quando serve?
Ricapitolando:
- Esercito: non pervenuto
- Servizi Segreti Reali: assenti
- Alleati: il nulla
- Nemici: solitudine, deprimenza, insicurezza, incertezza, odio, morte, buio, buchi neri, voragini...
- Unica persona disponibile ad aiutare: mammaSi direbbe che le risorse scarseggiano. Molto. Ma lei si convince di potercela fare: come Valerie ha fatto in passato, stavolta anche lei può riuscire a sconfiggere il nemico. O, per meglio dire, ad aiutare i sovrani a farlo.
Dato che sono particolarmente decisi a vincere le loro battaglie da soli, lottando con le proprie forze, senza sapere che prima o poi si esauriranno. Senza tener conto del fatto che è difficile, quasi impossibile, vincere senza crollare. Perché ogni guerriero, anche il più forte, ogni tanto avrà anche lui i suoi momenti di debolezza. Avrà anche lui dei mancamenti, degli attimi in cui crederà che tutto è perduto. Per questo esistono gli amici, gli alleati: per raccoglierti da terra quando non riesci a sostenerti più con le tue gambe. Per offrirti un riparo dalla tempesta che lentamente insorge nel tuo cuore come una ribellione, una rivolta. Per porgerti la mano e tirarti fuori dall'impetuoso fiume che è la vita, perché quando la corrente si fa forte, non bastano le rocce o le radici degli alberi a cui ci si può appigliare per salvarsi. In quel momento, l'unica cosa sensata da fare, è accettare che anche gli altri gladiatori completino la loro lotta nel colosseo, che anche gli altri soldati con i loro scudi contribuiscano alla formazione di difesa. E che anche gli altri cuori battano insieme al tuo, perché sincronizzati nella stessa sequenza, in battiti regolari, possano aiutarlo a richiamare a sé l'ossigeno per far sì che veramente le mura si ricostruiscano, che realmente le tempeste si plachino, che finalmente il lieto fine avvenga.
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One day
General FictionRosa dei candidati Wattys 2017 ~~~ Un solo giorno. Sta a te decidere. La vita è composta da anni. Gli anni da mesi. I mesi da settimane. E le settimane? Da giorni. Ogni giorno è nuovo, diverso dal precedente e dal seguente, può rendere la tua vita d...