Parole...

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HARRY P.O.V.

Non voglio svegliarmi.

Se questo è un sogno voglio rimanerci per sempre.

Purtroppo il sole che mi colpisce in pieno viso, e il peso che dolcemente mi schiaccia lo stomaco, mi riportano alle realtà.

E devo dire che è molto meglio così...

Il peso, infatti, altro non è che la testa di Draco Malfoy, che dorme beatamente con un braccio a fargli da cuscino e l'altro che mi cinge dolcemente i fianchi.

È una visione quasi angelica, a cui contribuiscono la sua pelle nivea e i capelli biondi, e vorrei restare qui a guardarlo per sempre.

Ma, mentre lo osservo, sento dei pensieri farsi strada nella mia testa e, per quanto io provi a mandarli via, non hanno la minima intenzione di sparire.

«Come ho fatto ad arrivare a questo punto con lui? Cosa ci ha spinto a questo?»

Sono le domande che mi ronzano in testa da questa mattina, da quando mi sono alzato e ho realizzato, con l'aiuto di un certo dolore, cosa avevamo appena fatto.

Ora ce n'è un'altra che preme per trovare una risposta nella mia testa...al momento parecchio confusa..

«Cosa proviamo l'uno per l'altro?»

Io sono abbastanza sicuro dei miei sentimenti, dato che sono stati proprio quelli a farmi scappare dal mio mondo e da Lui, ma Draco cosa prova?

Come faccio ad essere sicuro che anche i suoi sentimenti sono sinceri? Che non sia solo un'avventura di passaggio, un modo per fare esperienze...

Ripensando ai baci di ieri sera e di stamattina mi sento scaldare il petto e penso che non sia possibile che Draco non provi niente.

Mi rendo conto che non posso semplicemente rimuginarci su senza avere risposte chiare, e che l'unico modo per averle è svegliare l'angelo accanto a me.

Lo scuoto delicatamente per la spalla e dopo qualche secondo ricevo il più bel regalo che potessi desiderare, cioè la possibilità di specchiarmi in quei due pozzi d'argento che sono i suoi occhi, leggermente offuscati dal sonno ma subito vivi e brillanti quando incrociano i miei.

"'Giorno...", gli esce in un sussurro roco che spedisce una cascata di brividi lungo la mia schiena.

"Buongiorno...", rispondo io in un sussurro, "so che non è quello che vorresti sentirti dire appena sveglio ma... dobbiamo parlare. Voglio chiarire queste situazione prima di buttarmi a testa bassa in qualunque cosa stia nascendo tra noi."

Lo vedo aggrottare le sopracciglia mentre mi scruta con attenzione.

Poi annuisce e si solleva a sedere, permettendo anche a me di mettermi più comodo e poterlo guardare in faccia.

"Sapevo che ci saremmo arrivati..", sospira, "mi chiedevo quando la tua parte Grifondoro sarebbe venuta fuori, ultimamente mi sei sembrato molto di più una Serpe..."

Ridacchio brevemente ma subito tutti i pensieri tornano ad assalirmi e, com'è nata, questa breve ilarità scompare.

"Già, prima o poi doveva capitare. Meglio toglierci subito il pensiero prima di andare avanti e rischiare poi di pentircene."

Lo vedo rabbuiarsi alle mie parole, per un attimo temo di aver usato le parole sbagliate e aver rovinato tutto, ma quello che gli esce di bocca subito dopo mi lascia totalmente di stucco.

"Non credo di volermi pentire di ciò. In fondo sono io che l'ho voluto...insomma, mi ci sono impegnato perché accadesse.
Ho messo a tacere la mia coscienza, mandato a quel paese la mia educazione...e mi sono concentrato solo sul presente e su quello che stavo vivendo.
Mi sono accorto che ciò che provo non è del tutto una novità, che anche ai tempi della scuola c'era qualcosa di insolito che però nascondevo molto bene grazie alla naturale rivalità tra la nostre Case.
Adesso ho riscoperto quei sentimenti e intendo farli crescere e capire dove mi porteranno.
Non voglio tirarmi indietro o pentirmi di ciò che è già stato fatto."

Guerra e amore in corsiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora