CAPITOLO QUATTRO

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Quando la campanella suonò Stiles era disperato. Aveva provato di tutto per poter iniziare una conversazione con Lydia ma veniva zittito una volta dal professore ed una volta dalla stessa Lydia, la quale gli aveva detto di chiudere la bocca se non voleva che gli facesse bere quel che ne stava uscendo dall'esperimento di chimica. E Stiles sapeva che non poteva dire sul serio ma lo sguardo truce che gli volse gli fece morire tutte le parole in bocca. A fine lezione raggiunse Scott per vedere se lui se la fosse passata meglio: - Spero sia andata bene a te perché a me è andata da schifo- lo informò Stiles. Scott guardò Isaac con un volto disperato: - Stiles non so se sia possibile ma Isaac sta messo peggio di noi quindi ti lascio solo immaginare cosa ne sia uscito da questo esperimento- spiegò concludendo con una triste risata. Isaac sbuffò -La chimica non è il mio forte...beato te che sei con Lydia, lei sa tutto!- disse poggiando le braccia sul banco e poggiandoci la testa sopra.
- Si, sa tutto, questo è vero ma vorrei capirci qualche cosa anche io, fa tutto lei e appena apro la bocca mi ammutolisce con uno sguardo- rispose triste Stiles. Scott si illuminò improvvisamente:- Ho avuto un'idea! Siccome dovremmo fare la relazione ma io ed Isaac non sappiamo assolutamente nulla e tu vorresti in qualche modo partecipare, uniamoci a casa mia questo pomeriggio! Lydia ci spiegherà qualcosa, tu, Stiles, ci farai la traduzione perché lei userà sicuramente termini a me ignoti e noi potremmo finalmente capirci qualcosa!- disse contento della sua idea a detta sua geniale. Stiles sembrò pensieroso -Amico, non che sia una cattiva idea ma...Lydia? Credi accetterebbe facilmente?-. Scott ci pensò su, effettivamente Stiles aveva ragione ma a loro serviva davvero aiuto per quella relazione. -Lo so Stiles ma ti prego, provaci almeno, sono disperato! Mia madre mi caccia di casa se le porto un altro volto negativo!- disse buttando la testa sul banco. -Va bene Scotty ci provo ma non assicuro niente.- disse volgendo poi le spalle ai due e dirigendosi verso Lydia. La compagna era intenta a mettere a posto le sue cose e Stiles pregò che per una volta lo ascoltasse.
-Ehm Lydia...senti dovremmo organizzarci per la relazione e ho pensato cioè abbiamo pensato no in realtà loro hanno pensato che si, ecco, potremmo farla insieme la relazione, con Scott e Isaac e...-
-Ommioddio ma quanto parli?! Dove e quando?- gli chiese spazientita e infastidita da tutte quelle chiacchiere.
-Scott. Oggi alle 17. - rispose Stiles, tanto imbarazzato da non riuscire a formulare una frase.
-Ci vediamo lì.- concluse lei salutando il ragazzo e uscendo dall'aula.
Stiles rimase lì imbambolato e spiazzato dal carattere di Lydia. Sapeva, o meglio aveva notato negli anni di "spionaggio", che quando non conosceva una persona lei se ne stava sulle sue e sfoggiava un certo caratterino fin poi a sciogliersi una volta entrato nelle sue grazie, ma non la faceva così acida. E tutto questo lo innervosiva. Lo innervosiva perché l'esperimento lo aveva fatto da sola, e lui? Lui non aveva fatto altro che pensare al professor Hale, per due ore, due interminabili ore mentre Lydia, la sua amata Lydia, era al suo fianco.
-Guarda che faccia ha, credo sia andata male...- disse Isaac a Scott, entrambi intenti a guardare uno Stiles alquanto pensieroso e nervoso.
-Stiles! Ehi amico!- lo chiamò Scott.
Stiles sentendo il suo nome ritornò alla realtà e raggiunse i due.
-È andata così male?- gli chiese Scott, preoccupato dall'espressione dell'amico.
-Cosa? Ah, no. Ci vediamo a casa tua Scott alle 17.- rispose Stiles -Ora vado o faccio tardi alla prossima lezione. A più tardi ragazzi!- è così dicendo uscì dall'aula.
-Ha accettato...- disse Scott rivolto ad Isaac.
-Ha accettato.- ripeté Isaac -Ha accettato!- esultò poi abbracciando l'amico. Scott rimase sorpreso, ricambiò però l'abbraccio, sorridendo. Isaac non si era reso conto del gesto appena compiuto, non era così in amicizia con Scott da abbracciarlo, così si ritrasse subito.
-Scusa mi sono fatto prendere dall'entusiasmo- borbottò imbarazzato Isaac sentendo le sue guance arrossire.
-Non devi scusarti amico! Sei adorabile quando sei imbarazzato sai?- gli rispose Scott sorridendo. -Ora vado, ci vediamo oggi a casa mia allora.-
-S-si- rispose un ancora più imbarazzato Isaac, salutando Scott e così si diressero entrambi nelle rispettive aule.
Terminate le lezioni, Stiles si sentì ancora più stressato e desideroso di una doccia calda. Così uscito dal liceo, salutò gli amici e salì sulla sua amata jeep e si diresse a casa. Mangiò giusto un panino per non restare a stomaco vuoto, ma non aveva per niente appetito. La situazione lo innervosiva parecchio soprattutto le mille domande e i troppi pensieri riguardanti un certo professore. Stava impazzendo. Si chiuse in bagno pronto ad una bellissima doccia calda sciogli nervi ma improvvisamente si ricordò di come la mattina la doccia da calda passò a fredda così decise di ingannare la sua mente con della musica ed accese la radio. Fortunatamente andò tutto bene e una volta pronto si recò a casa di Scott. Quando arrivarono anche Isaac e Lydia si accomodarono tutti.
-Lydia non sai quanto ti sono grato che tu abbia accettato! Né io né Isaac abbiamo idea di cosa si debba fare!- la ringrazió Scott con un sorriso a 32 denti.
-Se prestaste attenzione in classe piuttosto che parlare tra di voi, la situazione sarebbe diversa ma siete idioti quindi.- rispose Lydia.
-Calma con queste parole! Certo non spicchiamo per l'intelligenza ma abbiamo altre qualità!- le rispose a tono Scott.
-Sono proprio curiosa di sapere di quali qualità parli guarda.- rispose acida la ragazza. In tutto questo Isaac e Stiles avevano preferito tacere ma quest'ultimo ne aveva davvero abbastanza, voleva finire quella relazione e tornare a casa.
-Ma insomma! Smettetela tutti e due! Sembrate due bambini!- li rimproverò Stiles ricevendo un "ha iniziato lei" da Scott e un'occhiataccia da parte di Lydia, la quale stava per rispondergli ma Stiles fu più veloce di lei:- Non mi interessa chi ha iniziato, chi ha ragione e il tuo sguardo non fa effetto! Siamo qui, abbiamo la relazione da fare, io e te Lydia faremo la nostra relazione dopodiché io aiuterò loro due. Ora qualcuno di voi due vada a farmi un caffè perché ho davvero bisogno di caffeina in questo momento!- terminò un alquanto irascibile Stiles. Lydia rimase molto sorpresa dal comportamento di quest'ultimo, il quale era pronto ad un altro sguardo truce da parte della ragazza invece lo sorprese con un sorriso è così iniziarono la loro relazione. Nel frattempo Isaac e Scott si erano diretti in cucina.
-Ma cosa gli è preso?- chiese Isaac a Scott, sorpreso dal comportamento di Stiles.
-Oh non preoccuparti amico!- gli rispose Scott dandogli una pacca sulla spalla -Quando è nervoso fa sempre così ma poi si calma subito, ora però bisogna fargli il caffè.-
-Lascia fare a me, mi sento alquanto inutile al momento...-
-Ma che dici! Faccio io, sei mio ospite.-
-Ehm okay...-
Scott si mise all'opera sotto lo sguardo di Isaac che se ne stava lì in silenzio a guardarlo. Fatto il caffè ne offrì subito un bicchiere ad Isaac che lo accettò e lo bevve, era davvero orribile ma tentò  di nasconderlo. A Scott però non passò inosservata la sua espressione:- Fa così schifo?- gli chiese grattandosi la testa.
-Nono è buono...-mentì Isaac per non offendere l'amico ma vedendo lo sguardo che questo gli aveva rivolto -Si abbastanza- ammise.
-Lo sapevo, sono negato! Ti va di rifarlo?-
-Oh si certo, nessun problema.- rispose Isaac rifacendo così il caffè.
Scott decise di aspettarlo in salotto insieme agli altri per vedere a che punto erano. Lydia e Stiles avevano quasi terminato e infatti quando arrivò Isaac con il caffè avevano già chiuso il loro quaderno.
-Ecco il caffè ragazzi- disse Isaac porgendo il caffè ai tre ragazzi.
Stiles se lo bevve a mo di cicchetto chiedendo anche il bis, Scott lo assaggiò e fece i complimenti ad Isaac.
-Wow amico! Complimenti! È davvero buono!- disse continuando a berlo. Isaac lo ringrazio ed arrossì -Ho trovato del cacao in cucina e l'ho aggiunto allo zucchero, lo faceva sempre mia madre ed io ne andavo matto- spiegò.
Scott gli sorrise -Hai fatto bene, è ottimo.- e come risposte ottenne un Isaac ancora più rosso in viso.
-Si è molto buono! Ora basta parlare e mettiamoci all'opera- li interruppe Stiles.
Passarono la successiva ora tra lamenti da parte di Scott e Isaac ed imprecazione da parte di Stiles mentre Lydia se la rideva sotto i baffi.
-Oddio finalmente! Non ne potevo più- disse Stiles una volta terminata la relazione sentendosi davvero molto stanco.
-Non dirlo a me! E ho una fame da lupi- po segui Scott.
-Che ne dite di andare a mangiare fuori?- li sorprese Lydia con quella proposta. Accettarono tutti con entusiasmo e così si recarono in una pizzeria non molto lontano da casa di Scott.
-Ma quello non è il nostro professore?- chiese Scott una volta sceso dalla jeep di Stiles.
-Dove? Oh si! Professor Hale!- lo chiamò Lydia, chiudendo la sua macchina. A quelle parole a Stiles mancò un battito, non poteva essere!
-Oh! Buonasera ragazzi.- li salutò il professore. E invece poteva essere eccome, il destino ce l'aveva con lui, si trovò a pensare Stiles.
-Professore se non ha nulla da fare, le va di unirsi a noi? Mangeremo una pizza insieme- gli chiese Scott, lasciando Stiles a bocca aperta.
-Oh no ragazzi, tranquillo andate, io ne prendo una e torno a casa.- gli rispose il professore.
-Dai non faccia l'asociale, venga con noi e si faccia due risate!- lo riprese Lydia costringendo così il professore ad accettare.
Stiles era rimasto in silenzio per tutto il tempo, non voleva essere lì, con la causa  dei suoi pensieri seduta al suo fianco.
-Salve ragazzi! Siete pronti per ordinare?- chiese la cameriera, prestando particolare attenzione al professore. Quest'ultimo parve non accorgersene ma il ragazzo alla sua destra si è la fulminò con lo sguardo.
-Bene, e da bere cosa volete?- chiese la cameriera una volta preso l'ordine delle pizze.
-Coca cola?- chiese Lydia agli altri e ricevendo un assenso generale ripeté alla cameriera -Coca cola per tutti-
-Sicuro? Lei non vuole una birra?- chiese indirizzata al professore- La facciamo noi e devo dire che è ottima-
Il ragazzo stava per rifiutare ma venne anticipato da Stiles - Ha detto che vuole la coca cola! Se avesse voluto la birra lo avrebbe detto!- rispose seccato alla cameriera ricevendo una smorfia da parte di questa che se ne andò.
I ragazzi preferirono far finta di nulla e ripresero a parlare con il professore.
-Vi prego chiamatemi Derek, so che non vi viene facile ma per stasera sarò Derek okay?- disse il professore ai ragazzi.
Derek. Era quello dunque il suo nome, pensò Stiles, davvero un bel nome, gli si addiceva. Nel frattempo ritornò la cameriera e portò le bevande, lasciando diverse occhiate a Derek ma non venne mai ricambiata.
-Allora, Derek, parlaci di te- gli disse Lydia.
-Credo sappiate già tutto: Derek Hale, 26 anni, insegno letteratura inglese al liceo nella speranza di ottenere la cattedra.- rispose Derek, un po' impacciato, non gli piaceva parlare di sè.
-E fin qui ci arrivavamo, ma volevamo sapere qualcosa sulla tua vita privata: sei sposato?- chiese Lydia.
Sentendo quella domanda Stiles si strozzò con la coca cola, diventando rosso in viso e facendo ridere gli amici.
-Oddio Stiles, sei un pomodoro!- disse Scott tra una risata e l'altra non riuscendo a resistere e contagiando di nuovo Isaac. Lydia dal canto sua non ci trovò nulla da ridere e si alzò per andare in bagno.
-Stai bene?- chiese Derek ad un paonazzo Stiles.
-S-si, grazie, mi è andata di traverso- gli rispose indicando la bevanda.
-Si, lo avevo intuito- gli rispose Derek sorridendo.
Stiles si incantò a guardarlo, era davvero meraviglioso.
-Ecco a voi le pizze- disse la cameriera porgendo loro la loro ordinazione -e buon appetito- concluse facendo l'occhiolino a Derek. Stiles voleva ucciderla e stava per borbottare qualcosa ma ricevette una gomitata da Lydia, la quale era appena ritornata dal bagno e aveva notato il tutto.
Scott invece non aveva fatto caso a nulla, troppo intento a divorare la sua pizza appena arrivata.
-Sta attento, non vorrei ti andasse di traverso- gli disse un preoccupato Isaac.
-Ti preoccupi per me? Ma che carino!-  gli disse scombinandogli i capelli, gesto che ormai gli veniva naturale e che faceva immediatamente arrossire l'altro-Stiles, tu non ti preoccupi mai per me!-
-Disse colui che ha riso mente io mi strozzavo-
-Touché-
Continuarono la cena tranquillamente, Stiles stranamente si rilassò, riuscendo a conversare con tutti anche con Derek. Quando chiesero il conto però ritornò la tanto amata cameriera la quale aveva ben pensato di segnare sullo scontrino il suo numero di cellulare e di porgerlo a Derek. Stiels riuscì a vederlo e così strappò il conto dalle mani del professore, attirando su se le attenzioni degli altri.
-Pago io!- disse dando velocemente i soldi alla cameriera la quale andò via arrendendosi.
Scott ed Isaac lo ringraziarono, Lydia invece sorrise e Stiles davvero si chiedeva cosa avesse da ridere. Si alzarono lasciando la pizzeria e Lydia prese Scott ed Isaac a braccetto lasciando Derek e Stiles da soli dietro.
-Non posso accettare- esordì Derek.
-Cosa?- chiese Stiles non collegando al momento cosa l'altro gli stesse dicendo.
-Il conto, prendi i soldi- gli disse porgendogli il denaro.
-Oh, nono! Ho voluto offrire io per tutti, anche per te, mio caro professore!-
-Ah allora non hai perso la tua parlantina, eri un po' silenzioso a tavola, pensavo ci fosse qualcosa che non andava-
-Il mio caro professore si preoccupa per me!- disse battendo le mani e ridendo.
-Certo che sei scemo, dai raggiungi i tuoi amici e salutameli, sono troppo lontani per chiamarli, ci vediamo domani e non fare tardi!- lo salutò Derek.
-Non si preoccupi, so che non riesce a stare senza di me! A domani mio professore!- disse salutandolo e raggiungendo gli amici.
-Allora, hai qualcosa da dire?- gli chiese Lydia.
-Mmm no, dovrei?- le rispose Stiles.
-Stilinski a me non sfugge niente, sappilo!- e salì sulla sua auto insieme ad Isaac.
Stiles non capì le sue parole ma decise di non pensarci e salì sulla sua jeep già occupata da Scott che lo aspettava.
Trascorsero il viaggio in silenzio anche se Stiles aveva davvero tante cose da dire ma anche da chiedere all'amico ma rimandò al giorno dopo considerandosi troppo stanco per affrontare discorsi seri. Lasciò l'amico fuori casa, lo salutò e tornò a casa sua.
Si fiondò a letto, ripensando all serata e in quel momento si rese conto di cosa aveva fatto: per evitare che Derek avesse il numero della cameriera aveva pagato lui. Per tutti. Si buttò le mani sul viso, disperato perché non poteva succedere quello che stava succedendo, era il suo professore e non poteva! Quella notte si rigirò numerose volte nel letto cercando di scacciare quei pensieri ma ormai aveva una consapevolezza: era geloso del suo professore.

NOTA AUTRICE: grazie per seguire la mia storia! Se vi va lasciate un commento, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate! A presto ❤

Rinuncia al tuo potere di attrarmi ed io rinuncerò alla mia volontà di seguirti.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora