Quindicesimo Capitolo.

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<<Ti è piaciuto il regalo che ti ho mandato? Diciamo che anche Paulo ha avuto la sua parte...>> lascio la frase in sospeso, in attesa che la mia migliore amica, dall'altro capo del telefono, risponda. So che si è volata a Cardiff per festeggiare il Natale con la famiglia di Gareth e, per fortuna, Vicky non ci sarà per impegni di lavoro. Ad attenderla c'è un periodo moolto tranquillo, cosa che nel mio vocabolario proprio non esiste. Perché?

La famiglia di Deniz ci ha invitati a passare il giorno di Natale con loro perciò abbiamo organizzato una gita fuori porta, a Sestriere una località alpina vicino Torino. Nonna Allegra è, ovviamente, compresa nel pacchetto 'famiglia' e lo sarebbe stata anche zia Anna, se non avesse rifiutato per stare da sola con il suo compagno. Io ci vado solo perché so quanto sarebbe difficile tenere i bambini calmi, e poi perché Deniz mi ha spiegato che questa sarà una sorta di vendetta per lei. E so quanto ci tiene a fare bella figura.

<<Ovvio! Gareth è andato fuori di testa, è stata una scena tutta da ridere. Dovevi esserci.>> scoppia a ridere proprio mentre mi racconta la faccia del suo ragazzo mentre scartava il pacchetto. Ho regalato al bambino, o bambina che sia, una bavetta con su scritto 'I love my auntie Charlotte' il tutto seguito da un grosso cuore rosso. Inutile dire che sono letteralmente impazzita quando l'ho vista per strada e quando mi hanno detto che potevo farmela personalizzare.

<<Hai ragione, ma sai com'è...sono tornata a Torino da soli due giorni!>> eppure sono contenta di questo rientro anticipato.

<<Okay, Gareth è appena andato via. Dimmi cosa è successo con Paulo.>>

<<Papà ma ti sembra possibile che ti sia dimenticato qualcosa?>> il campanello suona ripetutamente e non accenna a fermarsi. Papà e Deniz sono andati via da poco e l'unica cosa che mi hanno lasciato sono i miei due fratellini, ma non penso che abbiano già cambiato idea. Raggiungo la porta quasi correndo, fino a poco fa ero in cucina a lavare i piatti che abbiamo utilizzato per pranzare. Apro senza prima guardare dallo spioncino, mi stupisco della persona che ho difronte a me. Paulo è sull'uscio di casa in attesa di una mia parola. <<Cosa ci fai tu qui?>>non mi sforzo neanche di risultare simpatica perché non serve. Lui ormai mi conosce e sa che quando mi fa incazzare non riesco neanche a fargli un sorrisino normale.

<<Posso entrare? Sto congelando...>> mi scosto per permettergli di varcare la soglia di casa mia. I miei fratelli non si accorgono di niente, troppo presi dai cartoni animati alla televisione. Ormai ho capito come si fa a tener tranquilli quei mostriciattoli quando non posso giocare con loro. <<Grazie.>> dice un po' intimidito, non so se di più dalla loro presenza o dalla situazione davvero imbarazzante. Chissà cosa deve dirmi.

<<Lasciali stare, vieni in cucina.>> lo invito a seguirmi con in solo gesto della mano, un'opportunità che lui coglie al volo e non si lascia scappare. Io torno ad occuparmi dei piatti sporchi che ancora ci sono da lavare e asciugare. Lui si siede su uno degli sgabello dietro di me e rimane in silenzio. <<Non c'era Antonella a farti compagnia a Doha?>> so che in questo modo faccio solo il suo gioco ma voglio farlo parlare. Mi pare che è venuto qui proprio per questo, no?

<<Cos...ah. Quella foto. Diciamo che non c'è stato tempo di dirle neanche di togliersi dai piedi perché subito dopo la partita Marotta, Nedved e sua figlia sono venuti a prendermi per farmi partire. A quanto pare stai molto a cuore ad Ivana.>> scuoto la testa cercando di non fargli sentire la mia risata. So che Ivana è un'altra a cui stiamo molto a cuore come coppia, e so anche che è stata convinta da Martina e Roberta a portarlo via di li.

<<A si? Allora spiegami perché c'è stato il tempo di una foto...>> non capisco perché si ostini a volermi non parlare di lei. Non ha ancora capito che più segreti mi tiene e più il nostro rapporto non sarà vero.

Il più bel goal||Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora