Il cesso mobile

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Tirai lo scarico del cesso mobile e in quel momento due topolini che erano nel tipo che collegava il gabinetto al muro furono spazzati via dalla corrente dell'acqua.
I topini furono sballottati in acqua, riuscivano ad emergere aggrappandosi ad un po' di cartigenica uno ad un po' di cacca, ma venivano spazzati e ributtati in acqua dalle onde. Per circa 2 o 3 minuti continuarono a viaggiare attraverso i tubi della fogna del paese fino a quando non si trovarono ad un bivio.
Sballottati di qua e di là i due fratelli erano aggrappati, ora, uno ad un pesce morto e l'altro affondava le mani in qualcosa di marrone ma un po' più liquido, al bivio il pesce morto andó a destra e l'altro fratello fu portato a sinistra dalla corrente.

Erano le 4 si pomeriggio, un topolino si spiaggiò in riva ad un laghetto creato dalle fogne. Era stecchito, fermo immobile come se fosse morto.
Da lì non passava nessuno, fuorché una vecchietta che abitava lontano dalla città. Dopo ben due ore la vecchietta lo trovò e lo portò a casa, lo coprì e lo fece riposare.

Il giorno dopo si svegliò e si ritrovò a casa di una sconosciuta, solo e dolorante. Dopo pochi secondi, la vecchietta entrò in stanza con un brodino caldo per il povero topolino.
Il topolino gli disse grazie e se lo scolò in due secondi. La vecchietta disse:<mi sa che anche oggi dovrò stare a digiuno, non mi hai lasciato neanche un pò di brodino...
Come ti chiami bel giovanotto?>, gracchiando.
Il topolino rispose :< Paolo e lei graziosa signora?>, con totale rispetto.
Rispose :<Jenny>.
Paolo si riaddormenta subito, di nuovo come un sasso, stava molto male.

Intanto, suo fratello, percorreva tutt'altra strada, infatti suo fratello scivolo delicatamente verso una città sotterranea, centro di molte tubature.

Sfortunatamente il più intelligente tra i due fratelli era Paolo e quindi l'altro topolino, che era un po' mattarello, era in balia della nuova città e dei suoi pericoli.

Il topolino un pò impaurito ma con il coraggio da gigante si diresse verso il centro della città. Al centro c'era una maestosa piazza lunga 50 cm^2 (i topi sono piccoli) e al centro una statua di un topo alla rana su una piattaforma di formaggio. La città era molto dinamica quasi come le città della Cina e la piazza era il centro della maggior parte delle attivitá.
Il topolino si sentiva perduto in quella città e senza suo fratello non sapeva ne cosa fare ne dove andare.
Il topolino giro tutta la piazza compiendo 4 o 5 volte lo stesso giro della piazza. Con la sua paciotta camminava molto lento e nel frattempo che camminava trascorse così tanto tempo che la città si addormentò: le attività chiusero i carretti scomparirono e in mente che si dica il povero topolino era rimasto solo.
Si accasciò su una panchina e si accocolò per addormentarsi.

Dopo qualche secondo una vecchietta con la gobba, il naso a punta e il vestito e il cappuccio nero arrivò e bussò alla spalla del topolino che era mezzo addormentato.
Il topolino si alzò vide la streghetta e si spaventó: <Topolino, devi essere nuovo di qui, non si dorme sulle panchine anche perché tra qualche minuto arrivera dobbiamo andare via corri>. La streghetta si girò e fece per andare, ma il topolino non si muoveva. <Come ti chiami topolino? Dobbiamo andare arriverá molto prestò>
<O..O..O....Ok>, rispose spaventato.
Andarono a casa della streghetta e si misero a dormire.
Durante la notte i muri iniziarono a tremare il topolino si svegliò e tutto terrorizzato passo una notte da incubo.

Il giorno dopo il topolino si mise a parlare con la streghetta :< Mi chiamo Giacomino, e mi direbbe cosa è successo stanotte non sono riuscito proprio a dormire. > <Niente di che, é normale, ogni notte è così, la città viene inondata e nessuno e niente può stare fuori o viene spazzato via dalla marea dell'acqua...
Si narra che molto tempo fa un topolino era il capo supremo di tutti e tutto è regnava incontrastato su tutti e tutto, ma un giorno un topolino coraggioso su una rana uccide il re è libero la città. Prima di morire il re fece una maledizione al popolo dicendo che sarebbe stato invaso ogni giorno alla stessa ora. Al topolino coraggioso venne edificata una statua al centro della città come segno di ringraziamento.>
Il topolino comprese, ma senza suo fratello ero comunque perso.
Giacomino raccontò la sua storia e quella di suo fratello alla strega.
E lei gli disse che non sapesse dove portava l' altra tubatura, ma poteva indicargli qualche tubo nella stessa direzione.
Giacomino si incamminò subito e percorse molti metri di tubo.
Annuso tutti gli odori di quel posto profumato per lui.
Arrivo ad un certo punto, tutto solo, che si sentì osservato, qualcosa sfrecciava sul tetto ed era più di qualcosa.
Erano tante bestioline feroci carnivore che si buttarono dal soffitto e puntarono a Giacomino.
Si avvicinavano veloci ed affamate, Giacomino le guardava arrivare da ogni direzione fermo dalla stizza.
Era la fine per il nostro Giacomino...

... quando arrivo lei, splendida e bellissima, con i capelli rossi e lucenti, su una nave(scatoletta di tonno con motore e vela) che navigava nella fogna. Sfreccia veloce e si fa strada tra gli esserini.
La topolina
Martina (😁😁😁)
tira su Giacomino prendendolo per un braccio e usandolo a bordo senza nemmeno fermarsi.
Il topolino svenne dalla paura e fu portato a Bowntown, un altra città del mondo sottofogna.
Giacomino si risvegliò lentamente mette Martina continuava a schiaffeggiato e a buttarono addosso un misto tra acqua e sostanze molto indesiderabili.
Giacomino si svegliò completamente si alzò e si diresse in cabina, trovò un frigo e si iniziò ad ingozzare.
Martina lo lascio fare, in seguito, Giacomino raccontò la sua storia a Martina. Lei subito disse:< Io sò che quella tubatura porta da una vecchietta, ma quella è cattiva, porterá a casa tuo fratello, lo curerà, lo farà ingrassare, lo cuocerá e se lo mangerà, come un umano che mangia il suo hot-dog di carne di topo.
Giacomino ebbe subito paura :<M...Ma...ma...No..Noi...Lo salveremo ve..Ve..Vvero>, disse balbettando.
Disse Martina:< Non saprei, io sono stata già lì ed è stato difficile scappare dalle grinfie della vecchietta.>.
Giacomino si mise a frignare, gridando :<IL MIO FRATELLINO!>.
Martina cambiò subito idea e gli disse:<Tranquillo domani mattina andremo a cercare il tuo fratellino!>
Canarino e si misero a dormire.
Il giorno dopo Martina si alzò presto per condurre la lattina verso la casa della vecchietta.
I due si avvicinarono ad un tubo putrido, ma non putrido come sono le fogne normalmente, ma proprio putrido, così putrido che quasi il tubo si corrodeva e se solo fosse stata aggiunta un altra cosa putrida il tubo si sarebbe corroso.
La barca entro nello schifo lentamente e passo il tubo senza smuovere troppa acqua.
Arrivati all'altra estremità e trovarono la casetta. Martina spinse subito la barca lontano dal quel posto per non essere avvistati.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 21, 2017 ⏰

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