Eccitata.
Ecco come mi sento. Zayn Jawaad Malik, nonché mio fidanzato, mi sta fissando da non so quanto tempo e ha uno sguardo alquanto famelico. Io faccio finta di non averci fatto caso e continuo a tenere le mie gambe accavallate, come se niente fosse, e a parlare con Erika tranquillamente. Certo, non mi risparmio delle occhiatine maliziose dalla sua parte. Oppure non manco di sculettare con grazia appena mi alzo a fare qualcosa. Non posso dimenticare quello che èsuccesso a casa sua, appena un paio d’ore fa.
Mi inchioda al muro e prende a baciarmi il collo. Ansimo, aggrappandomi alle sue spalle.
“Amore ti prego … dobbiamo prepararci, ci stanno aspettando” cerco di protestare. Ma lo voglio anche io.
Lui geme senza staccarsi dal mio collo. La sua mano percorre la mia schiena e arriva al gancetto del reggiseno. Sta per slacciarlo, ma io mi allontano.
“Amore, no! Lo sai che se iniziamo non la smettiamo più! Ora prepariamoci … ma ti prometto che stasera sono tua!”
Lui mi lascia un bacio umido sul collo.
“Stasera, allora, sarai solo mia” sillaba con voce roca.
Ed eccomi qui, ad aspettare pazientemente la fine della serata per mettere le mani addosso a tutto quel ben di dio che il mio ragazzo non vedeva l’ora di mostrarmi.
Eppure … eppure adoro quel modo in cui ci stuzzichiamo. Il modo in cui lui non riesce a resistermi. Mi sento forte … e stavolta lo farò impazzire.
Parlo lentamente, con calma, facendo giocare le parole sulle mie labbra. Lo so che lui sta fissando proprio quelle. Che vuole solo divorarle. Eh no, bello. Stavolta soffri.
Erika fa una battuta, e io rido. Rido e rido. Rido e porto una mano ai bottoni della mia camicetta. Rido e sbottono il primo. Tlac.
Mi giro in modo che solo lui possa vedere quello che sto facendo. Sta fissando la mia scollatura. Gli sorrido, provocante.
Tlac, il secondo bottone è saltato. Ha la bocca spalancata. Sta funzionando, lo sapevo!
“Devo andare in bagno” annuncio, e mi alzo sculettando nei miei jeans attillati davanti alla faccia di Zayn, che mi fissa inebetito.
Entro nel bagno delle donne. Vuoto. Perfetto.
Vado al lavandino e mi sciacquo più volte la faccia. Fisso la mia immagine riflessa e sorrido. Penso a quanto posso essere sadica. E a quanto non vedo l’ora di poterlo torturare sul serio.
In quel momento la porta del bagno si spalanca. Zayn è fermo sulla soglia.
“Zayn, ma che…” non ho il tempo di finire la frase che lui mi prende per i fianchi mi fa sedere sul ripiano del lavandino e inizia a baciarmi come se ne valesse della sua vita. Mi accarezza i fianchi e io mi rilasso nelle sue attenzioni. Potrei morire.
“ Non devi provocarmi così” dice tra un bacio e un altro.
“ Io provocarti?” la mia voce suona troppo innocente per essere vera. Ma non m’importa. Voglio giocare ancora con lui.
Mi lecca il collo e mi sfugge un gemito. Cazzo.
“ Vedo che anche tu non aspetti altro … “ mi sussurra provocante. Lo spingo via e scendo dal lavandino, sistemandomi la maglia. Lui mi fissa sbigottito.
“ Bhe, che c’è? Credevi forse che mi avresti scopata in bagno? Potrebbe entrare chiunque, e questo è il bagno delle ragazze, quindi fuori, op-op! “ lo spingo fuori e torniamo al tavolo. Prima che si sieda sbircio il cavallo dei suoi pantaloni. Un rigonfiamento compare appena visibile. Uno a zero per me.