Paolo Sorrentino ci fa onore con una delle pellicole che ho trovato più profonde e "semplici" allo stesso tempo.
È la storia di un cantante famoso, Cheyenne, che però non compone più niente. È una persona con uno stile suo, che si rifà al cantante dei Cure, Roberth Smith, magari non in maniera diretta. Vive con sua moglie (anch'ella un personaggio) in una grande casa, con una piscina vuota. Ha un'amica, è una ragazza, con il suo stesso stile, sia musicale che in abbigliamento. Si comprendono a vicenda e il legame che vi è tra loro è davvero forte.
È uno di quei film talmente profondi e filosofici la cui la bellezza è impossibile descrivere a parole e farlo capire a qualcuno, soprattutto se mai visto. L'interpretazione di Sean Penn è davvero sublime, riesce a far intendere perfettamenteIl la natura del personaggio, freddo ma allo stesso tempo simpatico, saggio e amichevole.
La sua vita cambia quando gli arriva la notizia che il padre, con la quale non aveva rapporti da trent'anni, è deceduto. In seguito viene a scoprire delle ricerche portate avanti dal padre, nella speranza di trovare il nazista che lo aveva umiliato nel campo di sterminio, decidendo così di proseguirle a posto suo.
Intraprende allora un viaggio, scoprendo se stesso, ma soprattutto iniziando a lasciar andare via la sua parte infantile.
Solo adesso mi sono accorta di non riuscire a spiegare a pieno ciò che sto film mi trasmette perché sono emozioni davvero forti, io adoro il protagonista, é troppo dolce.
A chiunque lo voglia vedere: premetto che pare che a molti non sia piaciuto il doppiaggio italiano, ma io personalmente non ho avuto nessun problema, anzi.
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Point of view: Cinema
AléatoireNon sono una di quei professionisti che hanno visto tutto il cinema dall'invenzione della cinepresa ad oggi... Sono solo una spettatrice del pubblico che non fa altro che guardare troppi film spiegando come meglio può cosa ne pensa.