DIECI

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Megan Pov
Dal giorno in cui Gianlorenzo ha detto in che girone era stata assegnata l'Italia sono passati dei giorni e devo dire che sono stati molti carichi di lavoro ma anche di divertimento. Io e Sara abbiamo legato molto con i ragazzi, anche se lei ovviamente li conosceva già da un po' di tempo prima di me, e abbiamo conosciuto anche altri atleti sia italiani sia di altre nazioni. Abbiamo creato una bella compagnia con cui passare le serate! Però i migliori con cui parlare restano i mie ragazzoni, in particolare Teo, Pippo e Ivan. Inoltre, strano a dirsi, ma ultimamente anche io e Simone abbiamo iniziato a parlare come amici. Ovvio non nego che è molto carino, ma non ho più quella strana voglia di baciarlo come quella sera.. Ecco insomma, mi sono resa conto che non lo conoscevo e non aveva senso quello che provavo. Così dopo aver bevuto un caffè insieme, ho scoperto che è una persona diversa da come me lo immaginavo. È un ottimo ascoltatore tanto che sono riuscita a raccontargli qualcosa della mia vita. La stessa cosa sembra valere per lui: mi ha raccontato della sua famiglia, del perché ha iniziato a giocare a pallavolo e della sua ex, Ariana Pirv. Pallavolista come lui, ma lei lo lasciò per un modello francese che aveva conosciuto in una serata in discoteca. Che stronza! Ma non l'ho detto, me lo sono tenuta per me perché da come parla di lei sembra che non l'abbia dimenticata.
Sara - "A che pensi?"
"Non sei agitata per stasera? C'è la serata di apertura dei giochi! Deve essere una cosa spettacolare"
Sara - "Non sai quanto e poi dover sfilare come allenatrice e non come giocatrice è strano!"
"Almeno te avrai una bella visuale"
Sara - "Cacchio che stupida che sono! Scusa Megan non volevo"
"Tranquilla! Non è colpa tua se non posso più giocare" ma prima che possa cercare di consolarmi, qualcuno bussa alla porta e va ad aprire
T - "Ragazze!!! Siete pronte?" Urla Teo entrando e buttandosi sul letto come se fosse la sua camera. Subito dopo, fecero la stessa cosa Pippo, Luca, Totò, TUTTI!
Questi sono matti!
Sara - "No ma tranquilli! Fate pure, mangiate, bevete, volete farvi una dormitina?"
Osmany - "Quasi quasi" buttandosi nel divano
Sara - "Ero sarcastica!" Rivolgendogli uno sguardo truce
"Come mai siete tutti qui?" In tutta onestà non so nemmeno come facciamo a starci!
T - "Ma eccola la nanetta! Non ti avevo vista prima"
I - "Eddai Teo non si offende la nostra massaggiatrice!"
"Fisioterapista! Non confondetemi come una di quelle ragazze giapponesi che massaggiano per sedurre gli uomini!" facendo l'offesa.
Simo - "Basta ragazzi! Comunque per risponderti, Megan, siamo qui per chiedervi se vi va di andare in spiaggia! Abbiamo la giornata libera e prima di stasera non abbiamo niente da fare"
Sara - "Io ci sto!" correndo subito in bagno a prepararsi. Beh dai se lei va, perché io no?
"Ma si dai, anche io vengo!"
L - "Vi aspettiamo fuori!" piano a piano ognuno uscì dalla stanza così io e Sara potemmo prepararci.
Dopo pochi minuti raggiungemmo gli altri nella hall e andammo verso la spiaggia. Appena vidimo a pochi metri di distanza da noi la sabbia, sento Matteo iniziare a contare guardando Luca alla mia sinistra
T - "TRE!" e a quel numero sia lui che Luca mi presero in braccio e la stessa cosa fecero Pippo e Osmany con Sara. Iniziarono a correre verso il mare
"No, Teo! Fermati! Non azzar.." non feci in tempo a finire la frase che mi gettarono in acqua. Il punto in cui mi avevano gettato non era tanto alto, quindi risalgo molto velocemente e aprendo gli occhi li vedo tutti lì che ridono tra di loro! Io e Sara ci guardiamo e senza farci vedere prendiamo della sabbia in mano. Andiamo verso la riva cercando di non far capire niente ai ragazzi
Teo - "Ti sei rinfrescata?" Lo guardo e senza aspettare gli tiro in faccia la sabbia. Il resto del gruppo rise alla vista di Matteo, ma per poco perché anche loro fecero la stessa fine! E abbiamo continuato a divertirci così, come dei bambini. Dopo un'oretta circa, io uscii dall'acqua per sistemare le mie cose e cercare di asciugarmi almeno un minimo.
I - "Ehi pigrona! Alzati che facciamo una partita a beach"
"Mi sa che passo"
I - "Eh no, tu vieni e giochi con me!"
Ma sono peggio dei bambini di 5 anni! Non stanno mai fermi e vogliono sempre giocare.
Teo - "Che squadre facciamo?"
I - "Facciamo io, Megan, Osmany e Simo. Che dite?"
Teo - "Quindi restiamo io, Vetto, Pippo e Sara. Dai ragazzi che li facciamo neri!"
"Io non ne sarei così sicuro! Guarda che non sarà così facile fare punto" lo guardo con occhi di sfida perché so che è come un bambino: se lo stuzzico, lui si arrabbierà e allora sì che sarà da ridere!
Teo - "La metti così? Bene, allora iniziamo" la partita durò un bel po', nessuna delle due squadre prevaleva di molto sulle altre. Alla fine, però, siamo riusciti a vincere noi ovviamente!
Vetto- "La prossima volta vogliamo la rivincita!"
Simo - "Okay tanto noi abbiamo trovato qualcuno che sa difendere il signor Piano" facendomi l'occhiolino e a quel gesto sorrisi involontariamente.
Teo - "È stata solo che fortuna! Ricordatelo piccolina!" Scompigliandomi i capelli come se stesse accarezzando un cane
"Piccolina? Non sono mica la tua sorellina minore!"
Teo - "Si che lo sei!" Sussurrandomi all'orecchio. Ha ragione, è l'unica persona che potrei considerare tale. Nemmeno mio fratello biologico potrebbe prendere il suo posto..
Verso le cinque ritornammo tutti al villaggio e ognuno andò a preparasi per la cerimonia. Io non sfilerò ma dovrò comunque indossare la tuta, che Angelo mi ha dato, in rappresentanza della nostra nazione. Nera e bianca con scritte oro. Mi trucco un po' tanto per non sembrare un cadavere: metto mascara e una fila di eye-liner nero sopra l'occhio. Tengo i capelli sciolti e mi guardo allo specchio.
Sara - "Pronta?" chiede ansiosa
"Si, andiamo!"
Scendiamo dagli altri nella hall e quando tutta la squadra e lo staff è pronto, ci avviamo verso il luogo della cerimonia: il Maracanà!

Cosa non manca in Brasile?
Di sicuro la voglia di divertirsi.
Dalle strade, alle vie, alle cerimonie i brasiliani riescono a trasformare qualsiasi momento in qualcosa di indimenticabile, infatti dal primo momento in cui è iniziata la cerimonia d'apertura sono sempre rimasta meravigliata!
Gli spettacoli, la musica, i colori..i colori secondo me sono un simbolo di questo grande Paese e tutto è ancora più sorprendente!
Non essendo un'atleta o un'allenatrice non posso sfilare ma mi è stato riservato un posto nella tribuna assieme ad Angelo, lo staff della squadra e molti altri collaboratori italiani di altri sport, si vede molto bene da qua ma non si può neanche lontanamente immaginare com'è fare quel giro rappresentativo davanti a tutto il mondo, anche se un po' può sembrare egoistico mi dispiace non esserci.
Appena annunciano l'uscita della squadra italiana però mi rendo conto che è da stupidi non essere felici in quella tribuna perché chissà quante altre persone vorrebbero stare al mio posto! Così mi alzo in piedi applaudendo e esultando assieme a tutti gli altri seduti vicino a me per la mia squadra, per la mia nazione; in testa c'è Federica Pellegrini che sventola la bandiera e dietro di lei tutti gli atleti italiani fieri di rappresentarci. Così faccio subito foto per ricordarmi quel momento e mentre ne scatto alcune noto che Teo e Pippo erano andati a salutare nella camera apparendo così in tv!
Sempre i soliti sono quei pazzi!
Dopo l'Italia è il turno della Svezia ma io ormai sono troppo presa dalla gioia che trasmette questa cerimonia che non bado più a quello che succede, mi godo il momento sperando non finisca mai.

Finita la cerimonia, piano a piano l'arena si stava svuotando e io ero ancora lì, a guardare fisso davanti a me con il sorriso che ho avuto tutta la sera. Mi stavo immaginando ancora tutto quanto fino a quando qualcuno non mi riportò alla realtà
X - "Ehi! Che ci fai ancora qui? Non vieni?" mi giro e sto sorridendo ancora, non riesco a smettere "ma che sorriso abbiamo oggi!" Corro incontro al mio amico palleggiatore, lo abbraccio e lui ricambia avvolgendomi con le sue enormi braccia
"È stato bellissimo! Hai visto che fuochi d'artificio e che.."
S - "Ehiehi respira" ridendo
"Scusa, è che non avevo mai visto niente del genere"
S - "È indimenticabile!" guarda anche lui l'arena e tutto quello che ne resta dei colori e dei festoni
"Si, proprio.. E ho fatto un sacco di foto!"
S - "Me le devi far vedere assolutamente!" lo guardo maliziosa "mm no" e scappo via e lui, a scoppio ritardato ovviamente, mi corre dietro. Mentre scappo mi giro per vedere quanto distante è, solo che bisogna sempre guardare dove si va.. Sbatto contro qualcosa o meglio qualcuno.
X - "Megan!?" alzo la testa e resto a bocca aperta! Peggio di così non poteva andare, giusto?

Spazio Autrice
Ma Buonasera! Come vedete sto cercando di recuperare il tempo in cui sono stata assente! Per questo capitolo voglio proprio ringraziare la mia amica SummerGreenEyes che mi ha dato una mano a scrivere! Grazie tesoro❤️ spero vi piaccia!
Baci a tutti!

One Job, Two LovesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora