PROLOGO

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Avete mai pensato che una persona o uno sguardo avrebbe potuto cambiare la vostra vita? Beh io no. Ma mi sono ricreduta.
Non pensavo fosse possibile che una persona, che un attimo prima non conoscevi, con un solo sguardo, un attimo dopo, diventa tutta la tua vita. L'unica cosa che tu vorresti ma che non riesci ad avere. Quella cosa che faresti di tutto per ottenere, ma che ogni volta che ti sembra di fare un passo avanti ed essere vicina dall'ottenerla, puntualmente c'è un ostacolo che te ne fa fare due indietro e devi ricominciare tutto da capo.
In tutta la mia vita non ho mai provato così tante emozioni contrastanti in un solo attimo. Pensavo che si potesse provare per una persona un sentimento alla volta.
Amore. Odio.
Non mi sono mai resa conto in diciassette anni che entrambi questi sentimenti possono essere provati insieme ed in così poco tempo.
Qual è la differenza tra l'amore e l'odio? Due sentimenti talmente profondi da poter incasinare la tua intera vita, senza che tu possa accorgertene. Non conoscevo la risposta a questa domanda fino a poco tempo fa, ma, d'altronde, non conoscevo nemmeno lui.
Il primo butta giù tutti i muri che ti eri costruita intorno a te, si fa spazio nella tua mente, raggiunge il cuore e, infine, la tua anima. Ma dall'amore può essere scaturito anche l'odio. No, scusate. Non può, è così. È inevitabile che con l'amore, l'odio diventi parte della tua vita. L'odio per le persone che cercano di portarti via la persona verso la quale è rivolto, per chi vuole farti soffrire, l'odio per se stessi, e l'odio per la stessa persona per la quale si prova anche l'amore stesso.
Questi due sentimenti sono talmente forti, passionali, irruenti, che è difficile notare la differenza tra i due, perché è così sottile che a volte tendiamo anche a confonderli. Ma ci sono due cose che differenziano l'amore dall'odio: la felicità e il dolore.
E non parlo per sentito dire, ma perché, in questi mesi, sono stata così felice da far invidia al mondo, ma così triste a causa di tutto il dolore che mi portavo dietro che alla fine ero sul punto di arrendermi.
Ma c'è una cosa che nessuno conosce, ed è che l'odio può occultare completamente l'amore. A causa dell'odio, ho perso ciò che mi faceva stare più bene ed, al posto di esso, ora c'è solo il buio.

<<Ambeeeer!>> mi chiama mia madre dalla cucina. Al momento non capisco cosa stia succedendo. Perché mi chiama? È presto voglio ancora dormire.
<<AMBEEER!>> ripete.
Pian piano la nebbia nella mia mente svanisce e comprendo il motivo delle sue urla.
La scuola!
Il primo giorno di scuola.
Lancio un'occhiata veloce alla sveglia e noto che, come al solito sono in super ritardo, questa volta si arrabbieranno di sicuro.
Infilo il jeans e la maglia che avevo preparato ieri sera e mi precipito in bagno. Dopo aver pettinato velocemente i miei capelli biondi e lunghi, passo velocemente al trucco ed infine passo un po' di gloss sulle labbra sottili.
Non ho voglia di fare tardi, perché altrimenti sarebbe colpa mia se...
<<Amb>>
Mia cugina entra in casa in fretta, interrompendo i miei pensieri su come avrei fatto a giustificarmi stavolta su l'ennesimo ritardo.
Se ve lo steste chiedendo e non lo aveste ancora capito, si, sono una ritardataria cronica.
<<Ally>> rispondo, per niente sorpresa che mi sia venuta ad avvertire, come ogni mattina da quasi diciotto anni, dell'imminente ritardo che sto per fare.
Sbuffo, quando, nel mettermi il profumo, la bottiglietta quasi mi cade dalle mani.
<<Come sempre sei in ritardo eh?!Muoviti dai che Cameron si innervosisce>>.
Cameron, l'altro mio cugino, si innervosisce ad ogni mio sbaglio e non fa altro che rinfacciarmelo ogni volta che ne commetto uno. Essendo cresciuti insieme ed abitando l'uno di fianco all'altro però, nonostante questo, siamo inseparabili e abbiamo sempre frequentato la stessa scuola e ogni anno, come d'altronde anche questo, l'ultimo anno di liceo, frequentiamo quasi tutti gli stessi corsi insieme. Questa cosa ci ha anche aiutati, perché se avevamo qualche difficoltà, soprattutto a scuola, ma non solo, potevamo subito contare l'uno sull'altro.
Beh in realtà, per quanto riguarda la scuola, potevamo contare soprattutto su Ally, che è l'unica che ci capisce qualcosa. Devo dire di essere fiera del nostro rapporto. Ma in famiglia non siamo solo noi, Cameron ha una sorella più piccola di nome Casey ed io ho un fratello di nome Andrew di due anni più grande, che non ha alcuna voglia di andare al college.
Seguo Ally fuori dal vialetto di casa e lì troviamo Cameron che fissa l'orologio irritato.
Al contrario di me, a loro due non piace fare tardi, e quelle poche volte che lo fanno io di certo non glielo rinfaccio.
<<Oh bene, finalmente>> sbuffa lui appena ci vede.
<<Eddai Cameron, rilassati è il primo giorno di scuola!>> Ally cerca di stemperare la tensione, schierandosi peró dalla mia parte.
Per mia fortuna lui la ascolta e, con passo veloce, ci dirigiamo alla fermata del bus.
Nello stesso istante in cui svoltiamo l'angolo, vediamo il pullman passarci davanti agli occhi senza fermarsi.
<<È tutta colpa tua, Amber!>> Urla Cameron, puntando i piedi come un bambino e ottenendo solo l'effetto di irritarmi.
<<Smettila di rinfacciarmi sempre tutto come se tu fossi perfetto e non sbagliassi mai!>> Urlo a mia volta.
<<Ragazzi, basta, smettetela! È andata così e adesso, se permettete, vorrei non peggiorare la situazione e avviarmi a scuola.>> La voce alterata di Ally fa bloccare Cameron con la bocca aperta, pronto a replicare.
Senza curarmi dello sguardo assassino che mi rivolge il biondo, mi incammino al fianco di mia cugina, sentendolo subito dopo sbuffare.
<<Grazie>> sorride lei.
Non poteva esserci modo migliore di cominciare l'anno scolastico che essere spediti il primo giorno nell'ufficio del preside Scott.
<<Questa te la faccio pagare, Amber>> asserisce Cameron a denti stretti, dandomi una spallata nel mentre che mi supera.
Sbuffando, per i due piani da fare che ci dividono dalla presidenza, usciamo dalla classe.
<<Mi pare di averti già detto di smetterla di parlarmi così.>>
Sbuffo ancora una volta, poggiando la mano sulla maniglia della porta della presidenza. 
<<E comunque mi dispiace di aver fat->> mi blocco, quando, voltandomi verso la scrivania dietro la quale è seduto il preside, i miei occhi si posano su Adam Scott e Taylor Miller.
Ed eccoli lì i ragazzi più belli e dannati della scuola, più grandi di noi di un anno e che quindi ripetono l'ultimo, essendo stati bocciati.
Insieme? Beh, si, insieme, e nessuno di noi ha ancora capito se l'abbiano fatto apposta o meno, essendo loro molto restii a raccontare della propria vita. Ma su questo non li biasimo, in fondo a chi piacerebbe parlare di cose personali.
Inseparabili e migliori amici da sempre, sono reclamati da tutte le ragazze della scuola.
<< Papà ne riparliamo a casa>> afferma Adam scocciato.
Ah quasi dimenticavo! Adam è il figlio del preside, ecco spiegato il motivo per cui solo e soltanto lui e sua sorella, Esme, gli si possono rivolgere in questo modo, a tutti gli altri basta una parola detta fuori posto per beccarsi una nota disciplinare. Ah che rabbia!
Ma ciò che più mi interessa non è Adam, bensì Taylor. Non riesco a fare a meno di essere colpita dalla sua innegabile bellezza: alto, moro e riccio, e occhi scuri. Per finire moltissimi tatuaggi gli si irradiano dall'addome alla base del collo e poi sulle braccia, messi ancora più in risalto dalla t-shirt bianca. Questi gli conferiscono ancora di più uno stupendo aspetto da cattivo ragazzo.
Non l'ho mai visto prima da vicino, ne ho solo sentito parlare. Ma a quanto pare quelle voci non erano affatto infondate. Mi si mozza il fiato all'istante.
Purtroppo, però, la sua fama lo precede: è decisamente un donnaiolo. Questo mi fa tornare con i piedi per terra e scelgo di evitare di farmi distrarre dal suo fascino, com'è capitato a molte. E con molte, intendo praticamente tutta la popolazione femminile di questa scuola, all'infuori di me, le mie amiche e tutte le ragazze che non vengono neanche considerate dal genere maschile, perché troppo timide o chiuse in se stesse. Per fortuna, noi non siamo così, ma almeno abbiamo quel po' di cervello che ci consente di distinguere i ragazzi per cui perdere la testa o meno. E Taylor e Adam sono due di quelli da escludere dalla lista.
I due escono dalla presidenza e noi torniamo in classe dopo aver firmato il ritardo, dando così inizio al nostro anno scolastico.

PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora