Capitolo 3

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-Cos... cosa è successo?- domanda con una voce roca continuando a guardarsi intorno e posando lo sguardo su di me alcune volte.

-Sei svenuto davanti la mia porta dopo aver bussato- rispondo con un tono dolce -Da dove vieni? Chi ti ha ridotto così?-lui posa lo sguardo suoi miei occhi vuole provare a capire qualcosa di tutta questa situazione, poi mi prende la mano e se la porta davanti agli occhi e inizia ad osservare il palmo dopo un po mormora -Tedesca...- e mi lascia la mano -Che cosa intendi fare?- mi domanda

-Io?- che vuole dire.

Gira il capo verso di me -Si sei tedesca, cosa vuoi farmi? Bastonarmi, picchiarmi e poi chiamare le SS? Non è così- alza un sopracciglio per verificare se ha ragione, in realtà ha torto.

-Ma io non voglio farti questo, anzi avresti bisogno di una ripulita, puzzi- non sapevo di essere così diretta.

-Bhe sai lavarmi non rientra nei miei piani da qualche mese- risponde irritato, non volevo farlo arrabbiare.

-Scusami- abbasso la testa, lui intanto aggrotta le sopracciglia -Perchè ti scusi?-

-Non volevo farti arrabbiare- rialzo di nuovo la testa e incrocio i suoi occhi castani, chissà cosa avranno da raccontare.

Lui incredulo risponde -Ehm... quindi non vuoi picchiarmi?- scuoto la testa.

-Né chiamare le SS?- scuoto di nuovo la testa.

-Maria ti sta riscaldando la cena e anche preparando un bagno caldo-

-Chi è Maria?- domanda

-La governante o domestica , anche se per me è come un madre- sorrido a quelle parole, lui annuisce.

-Questa è la tua stanza?- chiede guardando con interesse la camera.

-Si-

-Carina- commenta.

Sorrido d'istinto, non sembra antipatico, anzi tutto al contrario.

-Ecco la zuppa!- esclama Maria entrando con un vassoio d'argento e un piatto fumegiante di zuppa.

-Vedo che ti sei svegliato ottimo!- finisce la frase poggiando il piatto sul comodino accanto al letto.
Il ragazzo ebreo guarda la zuppa con occhi sbarrati e increduli -E per me?- dice portando da una parte all'altra gli occhi prima su di me poi su Maria e infine sulla zuppa.

-Si certo- sorride dolcemente Maria.

L'ebreo prende in mano il piatto e se lo porta sotto le narici per annussarlo, pian piano prende il cucchiaio e se lo porta alla bocca, esita un po ma poi ingurgita.

-Uao è... buonissima!- esclama entusiasta per poi prendere un'altra cucchiaiata, finchè non la finisce tutta in poco tempo -Complimenti era squisita, l'avete fatta voi?- dice rivolgendosi a Maria.

La governante ridacchia  -Si caro e chiamami Maria- risponde lusingata.

-Si ehm... Maria siete un eccellente cuoca , almeno con le zuppe, e... grazie- sorride poggiando il piatto sul comò.

-Bene vado a preparare il bagno- prende il piatto con il vassoio e esce dalla camera.

-È da tempo che non mangiavo un pasto così buono- dice soddisfatto.

Sorrido -Bhe Maria è brava a cucinare, e se lo desideri ti potrà fare quello che vuoi-

Aggrotta le sopracciglia -In che senso?- ma come non l'ho ha capito.

-Tu rimarrai qua, ti ospiteremo noi, ti nasconderemo in casa così sarai fuori dai pericoli- dico con tutta calma.

-Cosa? No no non posso mettere a rischio te e Maria me ne devo andare- cerca di alzarsi dal letto ma io glielo impedisco.

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