Capitolo ventisette. - "Fuoco."

6.8K 178 13
                                    

Arrivammo a casa sua, parcheggiò lì vicino, dopo essere scese andammo verso la porta principale con passo svelto, perlomeno, quella ero io.

Stavo morendo di freddo.

Lei invece era impassibile, mise le chiavi nella fessura e fece tre giri, aprendola. «Eccoci.» disse tranquilla. «Dai, entra. Vedo che muori di freddo.» disse ridacchiando.

Non me lo feci ripetere due volte, entrai dentro, notai che il fuoco era acceso, mi fiondai verso il termosifone, appoggiando il mio fondo schiena su di esso, sorrisi compiaciuta e mi sentii decisamente meglio.

La maggiore intanto, chiuse la porta alle sue spalle. «Oh, vedo che Chris ha fatto il fuoco.» disse sorpresa.
«Eh, menomale.» bisbigliai.
«Dai Camz, non c'è poi così tanto freddo. Se vuoi ci riscaldiamo entrambe a dovere.» mormorò con voce roca.

Il mio stomaco fece capriole.

«Potrei anche pensarci.» dissi con sguardo pensieroso e molto vago.
«Oh smettila, lo sappiamo che vorresti divertirti almeno un po'.» disse stringendo la mandibola.
«Ma io non ho mai detto di no.» dissi mentre mi sedetti sul divano, mettendomi con le gambe accavallate.
«Mh...» mormorò e si avvicinò, mettendosi davanti a me, inginocchiata.

Quel trucco che aveva rendeva i suoi occhi ancora più sensuali e più felini.

Era qualcosa di surreale, insomma, era Lauren Jauregui. La donna più bella del mondo.

Ero così contenta, così fortunata ad averla nella mia vita così monotona e noiosa... Lauren era diventata il mio tempo, le mie attività, e la mia voglia di vivere.

Era una dea dotata da tante cose, quel soprannome le calzava a pennello.

La grande accarezzò le mie cosce, io istintivamente divaricai le gambe, sentendomi mille mari dentro le mutande.

Lauren accarezzò l'interno coscia, guardandomi e sorridendo in modo dolce. «Sei bellissima,» disse. «Meravigliosa.» intanto si alzò, mi diede un bacio casto, accarezzando la mia spalla. «Sei mia.» concluse.
«Sono tua, solo tua.» mormorai tra le sue labbra perfette e carnose. «Come tu sei mia.»

Lauren iniziò a togliermi la roba, lentamente. L'aria era calda, sentii giusto un po' di freschetto sul mio corpo, ma poi mi adattai subito. La ragazza dagli occhi verdi mi spostò i capelli, iniziando a darmi dei baci umidi lungo il collo.

Una scarica di brividi mi travolse, partendo dalla testa ai piedi.

Era tutto così caldo.

Lauren poggiò il naso nell'incavo del mio collo ed annusò il mio profumo, rimanendo così per svariati secondi. «Quanto amo il profumo della tua pelle.» sussurrò intanto mi abbassò i pantaloni fino a togliermeli. Ella passò la mano sul mio addome, accarezzandomelo.

Rimasi con il fiato sospeso per alcuni secondi, il calore prese il sopravvento. «Lauren, fammi godere.» dissi guardandola con lussuria, appoggiando la mano sulla mia intimità che già diventava umida.
«Sarà fatto, piccola.» disse lei guardandomi a poca distanza dal mio viso.

Lauren mi slacciò il reggiseno, in un attimo.

La sua velocità mi stupiva, come sempre d'altronde.

«Hai un corpo così perfetto.» disse, passò l'indice sul mio petto, scendendo lungo il mio seno. Il mio respiro divenne incredibilmente pesante, e ancora non aveva fatto nulla.

Lauren inizio a baciare il capezzolo sinistro, mentre stuzzicava quello destro, la mia partner leccò sull'areola per poi succhiare il capezzolo al suo centro.

Un senso di eccitazione mi fece addirittura sudare.

«L-Lauren.» dissi accarezzandole la nuca, la maggiore incrociò lo sguardo con il mio, un miscuglio di emozioni si creò nel mio basso ventre, gemetti.

Lauren dopo essersi divertita a stuzzicarmi, passo il palmo della mano sulla mia natura coperta dalle mutande bianche in pizzo ben ricamato.

«Cazzo, sei così calda, eccitata.» mormorò, nel mentre che si abbassava teneva le mie gambe divaricate, una volta arrivata sul mio punto delicato, decise di togliermi quel tessuto nero inutile. La maggiore decise di massaggiare lungo le grandi e piccole labbra, mi fece venire brividi e gemetti nuovamente.

«Quanto gemi.» Lauren dopo alcuni secondi decise di avvicinare le labbra alla mia intimità, leccandola lentamente.
«Cazzo, Lauren.» roteai gli occhi.

La maggiore, mentre mi guardava, iniziò a muovere la sua lingua molto lentamente in modo da abituarmi a chissà quale cosa, non esitò a mettere la lingua lungo la mia entrata

Stavo fremendo, Lauren mi stava dando alla testa. Il suo movimento con la testa era lento, lentissimo, man mano decise di aumentare il grado di movimento della sua lingua al mio interno, facendomi rimanere a bocca aperta, urlai il suo nome.

La maggiore continuò con la sua bocca attorno al mio clitoride, assaporandolo senza nemmeno fermarsi. Il modo in cui lo leccava e succhiava, mi fece pensare ad una bambina mentre mangiava il suo lecca-lecca preferito. Passò la lingua tra le piccole labbra, facendomi inclinare con la testa all'indietro.

«Cristo.» mormorai gemendo sonoramente. «Cazzo, così.» le dissi oscillando il bacino, intanto le tenevo ferma la testa con entrambe le mani.

«Mhh, sei così saporita.» disse tra le mie gambe. «Starei così per ore.» aggiunse.

La presi per i capelli e la tirai su. «Spogliati.» le ordinai ormai senza più pazienza.

Lauren si spogliò completamente davanti ai miei occhi che ardevano per lei, la mia pazienza aveva raggiunto il limite, anzi, lo aveva addirittura superato.

«Togliti le mutande, cazzo.» dissi sistemandomi sul divano per bene.

Lauren si tolse le mutande e piano piano si avvicinò a me, sedendosi sopra le mie cosce. Aprii le gambe facendogliele divaricare, passai la mano sulla sua intimità bagnata e iniziai a muovere le dita sul suo clitoride.

«Oh, quanto mi stai facendo godere, signorina Cabello.» disse mentre mi guardava con provocazione, lei avvolse il braccio attorno al mio collo, io intanto le baciavo la spalla, mi guardò con la coda dell'occhio e si stusciò sulla mi mano, gemendo un po'.

Io la guardai e un ghigno mi si formò in volto. Intanto che la stimolavo, vedevo come la mia ragazza si dava da fare per darsi piacere, strizzandosi il capezzolo sinistro. Ormai stanca di aspettare però, decisi di prenderla con forza, le mantenni il collo.

I suoi occhi ormai persi nel vuoto, erano sui miei.

«Non vedo l'ora di sentirti urlare.» dissi io con un sorrisetto poco affidabile.

SEXUAL EXPERIENCEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora