Tornata a casa, mi butto sul letto a riflettere su quanto successo. Ho avuto la mia prima breve conversazione, se può essere chiamata così, con Taylor, ho scoperto delle cose su Noah che non avrei mai immaginato e ho avuto una proposta di "lavoro" da parte dei ragazzi che organizzano le feste più belle di tutta Miami, tra cui, cosa non poco rilevante, c'è il ragazzo che nell'ultimo periodo sembra aver popolato la maggior parte dei miei pensieri. Così passa il tempo e quando, dopo un po', riprendo il telefono mi ritrovo un messaggio di David.
David ha il mio numero perché già in precedenza mi aveva contattata per convincermi, come qualche ora fa, a lavorare per lui. A quel tempo io gli risposi di no perché aiutavo un ragazzo che lavorava per Noah a procurargli persone per le sue feste. Poi in seguito, Noah vedendo che il mio lavoro era vantaggioso, mi prese con sé. Ma ancora oggi, come allora, nonostante quanto saputo su Noah, sono ancora ferma alla mia decisione.
*Allora sei con noi?*
*No.* rispondo convinta.
*Dai Amber passa con noi, sfonderai.* afferma lui, rispondendomi dopo qualche secondo. Immagino il suo viso paffuto contratto in una smorfia di supplica mista a speranza.
*Non mi reputo il tipo di persona che pende un impegno e non lo porta a termine.* rispondo comunque dopo averci riflettuto su qualche secondo.
*Dimmi cos'hai contro di me*
A quel punto non so cosa dire, non ho niente contro di lui. Perché dovrei? Non c'entra niente questo in questa storia. Così evito di rispondergli, cambiando discorso,e decidiamo di incontrarci il giorno dopo, con Taylor e Adam, al Long River.Ci hanno fatto uscire molto presto da scuola, come ogni martedì, perché alcuni professori delle nostre classi mancano ogni volta che devono presentarsi in classe. Ma non mi lamento affatto, anzi sono contenta, così ho anche il tempo di bere un caffè al Long prima di tornare a casa.
Entro nel bar solo con i ragazzi: Ally e Cameron sono andati via con i rispettivi fidanzati.
Mi siedo ad un tavolo all'interno con Adam, David, Taylor ed un ragazzo con un cappello, occhi azzurri e i lineamenti che possono essere solo associati ad un bambino, ma che non avevo mai visto prima.
Il ragazzo si presenta:
<<Piacere Justin>> mi porge la mano.
<<Amber>> ricambio e gli porgo un sorriso.
<<Parlando di cose serie...>> comincia Adam, io annuisco.
<< Ci hai pensato su stanotte?>> Mi chiede serio. Con i suoi occhi scuri e i suoi capelli spettinati, che lui crede siano in ordine, e che gli ricadono sugli occhi, non me lo sarei mai immaginato serio, avendo un viso che ispira felicità e serenità.
Mi viene quasi da ridere a questo pensiero.
<< Si ci ho pensato molto e non so ancora cosa fare, per me questo è un passo importante e non vorrei che nessuno ci rimanesse male>> rispondo, d'improvviso seria.
<< Io capisco la tua indecisione, ma devi pensare a te stessa, non agli altri. In questo lavoro non si guarda in faccia a nessuno>> risponde comprensivo e determinato. Con il viso di chi guarda un cucciolo ferito e vuole infondergli tutta la sua forza.
A quel punto, non capisco il motivo, ma sento la mano di Taylor sulla coscia. Io sobbalzo e cerco di evitare il suo sguardo, ma invano. Non potrei mai negare che anche solo a quel semplice contatto mille brividi mi si sono irradiati in tutto il corpo e come se non bastasse, come da copione, cominciano le farfalle nello stomaco.
Ma questo non è un film, non posso farmi incantare da lui, dai suoi occhi, dal modo in cui mi guarda, da come si passa la mano fra i capelli o la lingua sulle labbra, o dal suo sorriso. Com'è successo a tutte le ragazze d'altronde e tutte ne sono rimaste scottate.
La sua mano rimane lì, sulla mia coscia, finché, non arrivano Esme Scott e Molly Garcia. Che rabbia! Perché ha tolto la mano? Capisco il disagio di trovarsi davanti ad una delle sue tante ex, ma era una gesto che poteva evitare quello di togliere la mano dalla mia coscia quando è arrivata lei. Mi sono sentita così bene a quel solo contatto. Perché è venuta Molly, perché? Qualcuno Lassù ce l'ha con me?
Adam me le presenta, dicendomi che entrambe lavorano per loro tre.
<< Non mi sono mai lamentata, devo dire che mi trovo molto bene a lavorare per loro. Mi hanno fatto fare anche qualche scatto da mettere sui volantini per la prossima festa, modestamente>> dice Molly con la sua insopportabile voce, scuotendo i capelli neri e folti, con una frangia che gli ricade morbida sul viso truccatissimo e porta una mano al cuore con finta riconoscenza.
Vorrei solo ammazzarla, quest'oca antipatica.
<< Davvero se passerai con mio fratello ti troverai molto bene>> interviene Esme, intuendo che Molly stava facendo accendere gli istinti omicidi dentro di me. Deve conoscerla talmente bene da aver capito che provoca questo a molte ragazze. Mi mette una mano sulla spalla, in segno di incitamento. Guardandomi con gli stessi occhi con cui mi guardava prima il fratello. Devo dire che si somigliano molto, con l'unica differenza che Esme ha i capelli di un castano leggermente più chiaro, mentre quelli di Adam sono quasi neri.
<< Certo, ne sono convinta>> rispondo e le sorrido, subito ricambiata da lei.
<<Allora sei con noi?>> mi chiede contento Adam.
<<Si>> rispondo, << Ma ad una condizione.>> continuo.
<<Qualunque cosa>> risponde lui.
<<Noah non deve saperlo>>. Questa è la mia unica condizione. O si fa così o niente, non voglio che Noah stia male a causa mia.
Tutti accettano e, improvvisamente, sento due braccia forti che mi stringono da dietro, inchiodandomi con le spalle alla sedia. Taylor deve averlo fatto solo d'istinto, per la felicità, non può che essere per questo.
Comunque mi lascia, prende la sedia e la accosta alla mia, mettendo il braccio dietro le mie spalle.
Continuiamo a parlare di come avrei lavorato con loro tre, quando all'improvviso si avvicina a noi un amico di Noah, il quale ha sentito tutto.
Iniziamo a discutere, a cercare di convincerlo a non dire niente a Noah, gli diciamo che presto lo avremmo fatto noi. Inizialmente non crede ad una parola di quello che gli diciamo ma poi, non so nemmeno io come, riusciamo a convincerlo. Così accetta di non dire niente a Noah, con l'unica condizione che al più presto lo avrebbe fatto uno di noi, e va via. Speriamo che non gli dica niente e mantenga la parola data, voglio essere io a farlo, voglio essere io a dirlo a Noah, non voglio che lo scopra da qualcun'altro.Tornata a casa, dormo un po' per la troppa stanchezza e lo stress soprattutto dovuto alla scuola. Al mio risveglio trovo un messaggio di Noah sul telefono. Il mio cuore inizia a battere forte e mi balza in gola. Inizio a pregare che il ragazzo non gli abbia detto niente. Ti prego fa che non l'abbia scoperto, ti prego, ti prego...
*Che ci facevi al Long River con Adam e gli altri?* mi chiede. Grazie, grazie. Sa solo che ero al bar con loro. Quindi il ragazzo non deve avergli detto il vero motivo.
Giusto?
*Stavamo bevendo un caffè da amici.* rispondo incrociando le dita.
*Sicura?* oh mio Dio che spavento!
*Certo* mento. Sto giocando con il fuoco. Si, mi sto proprio mettendo in una brutta situazione.
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PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017
Teen Fiction"Perché questo dovrebbe essere l'amore: un mare di emozioni che non ha freni, e tocca a te decidere se domare le sue onde o lasciarti trasportare." Amber, una ragazza estroversa e solare, all'ultimo anno del liceo, diciassette anni, ma ne sta per co...