Sam stava meditando nel suo ufficio: l'operazione "Ti presento i miei" non aveva dato i risultati sperati, ma aveva aperto un'interessantissima prospettiva su Dean e Castiel. Che forse, forse...? Si mise a ridacchiare fra sé e tornò a studiare il suo caso.
La sua cliente era una chiromante, Missouri Moseley, una simpatica donna di colore, denunciata dalla sua mancata nuora per averle, a suo dire, rovinato la vita.
Tre anni prima Jennifer Turner era fidanzata con Paul fino al giorno in cui la futura suocera non le predisse che l'annno dopo al figlio sarebbe venuta una malattia che l'avrebbe paralizzato, a quel punto la ragazza ruppe il fidanzamento. Due anni più tardi l'aveva visto passeggiare su due gambe e con un'altra ragazza. Da lì l'ira funesta della signorina Turner, convinta di essere stata defraudata del suo "E vissero per sempre felici e contenti".
Sam sapeva che sarebbe stato solo in aula ma era sicuro di vincere, doveva solo ribadire che era stata una scelta della signorina Turner di andarsene e che la signora Moseley voleva soltanto trovare una ragazza veramente innamorata di suo figlio. Sollevò la testa e si accorse che Charlie si muoveva per l'ufficio con più vivacità del solito. «Ehi, che cos'è quest'allegria?»
«Questo week end Jo mi porterà a un raduno di centauri!» esclamò entusiasta.
"Centauri?" Per un attimo gli balenarono alla mente immagini di creature mitologiche mezzo uomo e mezzo cavallo ma poi Sam capì che parlava di motociclisti. «Non sapevo che andassi in moto.»
«Infatti no, sarà il mio battesimo motociclistico, comunque ci andrò come zavorrina di Jo.»
Eh no, questo termine Sam non l'aveva mai sentito. «Zavorrina?»
«Passeggera» spiegò l'avvocata, «ha detto che mi ha già comprato il casco. Non vedo l'ora che sia già sabato!»
«Il mondo non può essere così brutto... l'amore vero esiste...» era il mantra che Garth stava borbottando da qualche minuto, camminando avanti e indietro nel corridoio dello studio, quando vide Sam uscire dal proprio studio, si precipitò ad abbracciarlo. «Ti prego! Dimmi che tu e Gabriel vi amate ancora!»
Sam imbarazzatissimo, gli diede qualche pacchetta sulla schiena. «Ma sì... certo...»
«Ho avuto una giornata tanto, tanto orribile, non sono riuscito a rimetterli insieme e, per un attimo, ho pensato che il vero amore, quello che supera mille difficoltà, non esistesse più...»
«Non ti preoccupare» disse Gabriel alle spalle di Sam, «lo scorso week end si è abbattuto un bell'uragano su di noi ma, come vedi, siamo ancora insieme.»
«Che bello sentirvi dire questo!» esclamò Garth mollando Sam e precipitandosi a strizzare Gabriel.
«Causa di divorzio assurda, eh? Dopo quanto tempo i due piccioncini si sono lasciati?»
«Dopo un quarto d'ora!» rispose Garth ricomponendosi.
Sam pensò di aver capito male. «Il processo è durato un quarto d'ora?»
«No-o, il matrimonio! Una delle cugine della sposa è arrivata in chiesa quando erano già sposati portando una videocassetta porno, in cui compariva lo sposo.»
«Che titolo aveva?» chiese Novak interessato.
«Gabriel!» esclamò Sam.
«Che c'è? Volevo capirne di più sul caso.»
«La sposa ha preteso l'annullamento immediato del matrimonio più il risarcimento delle spese sostenute, anche se lui voleva restare ancora con lei» sospirò Garth.
«Ma che cuginetta premurosa... Scommetto che era vestita di nero e si chiamava Malefica.»
«Beh se il marito ha girato un film del genere quando era fidanzato con lei, posso capire...» stava cominciando a dire Sam.
«No-o, l'ha girato anni prima e solo perché doveva pagarsi gli studi solo che le aveva giurato che era ancora illibato, perché lei non crede nei rapporti prematrimoniali.»
«Se quella spera di trovare un americano maggiorenne che sia ancora vergine, resterà delusa...» disse divertito Gabriel, scuotendo la testa, «Garth, avresti potuto proporti tu!»
«Non sono vergine!» strillò indignato. «Ho fatto sesso persino nella toilette di un aereo!»
«Non vale se sei da solo» replicò Gabriel.
«Come non detto...»
Mentre Charlie faceva conoscenza del variegato mondo dei centauri, compreso un tizio con sidecar per scarrozzare in giro il suo caprone, Dean stava pensando seriamente di proporre la sua candidatura a santo protettore del vero amore.
Quella mattina si aggirò nel super di malumore: non solo sapeva che il pic-nic sarebbe stato rovinato da quegli orridi cheeseburger alla soia ma nei suoi progetti sarebbe dovuto entrare nel negozio, comprare qualcosa per Lisa e poi precipitarsi a prenderla, invece la caccia al regalo si stava protraendo più del previsto.
Si rese conto che non sapeva assolutamente che cosa le piacesse: gli aveva detto un giorno che adorava il gelato al pistacchio ma non poteva certo comprarle una vaschetta di gelato.
Vide delle scatolette portagioie con dentro una ballerina che ruotava su se stessa ognuna con una musichetta da carillon diversa ma tutte egualmente insulse.
"Perché non vendono carillon con la musica degli AC DC?" ma capì che era un interrogativo inutile: le ballerine con il tutù ballavano a tutt'altro ritmo. "Beh, a tutte le ragazze piacciono queste cose."
Stava per prenderne una ma fu fermato da due interrogativi: a Lisa quale musichetta sarebbe piaciuta di più e, soprattutto, aveva già un portagioie?
«Maledizione!» imprecò Dean, già era in ritardo sulla tabella di marcia e ora si stava bloccando per una scemenza! Ne afferrò una che era un tripudio di angioletti, viole, colombe e rose e si affrettò ad andare a pagare.
Chi guida sceglie la musica era una delle sacre leggi che vigevano nella sua Impala (d'accordo l'aveva infranta nell'auto di Castiel ma era stato per una buona causa e poi non erano sulla sua Baby), perciò quando andò a prendere Lisa, come il solito, aveva la radio sintonizzata sulla sua stazione preferita: musica rock!
«Questa non fa bene al tuo karma.» Così Lisa, subito dopo essere salita, aveva infilato nel mangianastri una musicassetta con il berciare degli uccelli nel bosco ed era un vero miracolo che Dean non l'avesse fatta volare fuori dal finestrino dopo i primi gorgheggi.
Tirò fuori il suo regalo e glielo consegnò un po' impacciato. «Appena l'ho vista ho pensato a te.»
«Oh Dean, come sei romantico!» esclamò abbracciandolo e baciandolo, diede una carica alla molla e guardò sorridendo la ballerina che girava su se stessa.
A quanto pareva, aveva indovinato il regalo, bene! Dean sperò vivamente che Lisa non gli chiedesse conto dello scorso week end.
Quando era ripartito, si era scusato ancora con Castiel per il suo comportamento da ubriaco e lui aveva risposto: «Non devi scusarti, se fossi rimasto sobrio, saresti tornato subito a casa e non saremmo diventati amici.»
"Amici sì ma non di bevute."
Dopo qualche minuto aveva ricevuto un SMS da Gabriel che diceva: "Le leggi californiane in disuso continueranno a dormire avvolte dalla polvere. Torna a trovarci quando vuoi."
Se da un lato aveva una voglia matta di riassaggiare le sue apple... di rivedere Sam, dall'altro si sentiva in forte imbarazzo. Continuava a ripetersi che quanto era successo era da imputare solo all'alcol ma in fondo sapeva che non era così: altre volte si era ubriacato e, per quello che ne sapeva, non aveva mai fatto avances ad altri esponenti della popolazione maschile, mentre si ricordava benissimo che da sobrio aveva fatto un po' troppa attenzione alle labbra carnose di Castiel, alla sua voce roca, al suo fisico statuario...
"Basta! Una virata in famiglia basta e avanza!" pensò rimettendo in moto.
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Tu, la cosa più importante
FanfictionSam e Gabriel hanno scoperto di amarsi ma diversi ostacoli metteranno alla prova il loro amore.